LISTINO DICEMBRE 2024

LISTINO DICEMBRE 2024

LIBRI E QUALCHE CURIOSITA’

  1. GIOCHI OTTICI OPTICAL GAMES JEUX OPTIQUES JUEGOS ÓPTICOS INCISIONI ENGRAVINGS

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Dubry (?),

La timidite, Le Sourir, Le Repentir

S. luogo (Parigi ?), S. stampatore, S. data ma 1850 circa

In 2°; bella e curiosa stampa con gioco ottico che presenta tre stampe in una in base al punto nel quale la stampa viene guardata. Il gioco ottico è inserito entro una cornice nera coeva. Opera in ottime condizioni di conservazione. Le tre immagini presentano un cartiglio nel margine basso che descrivano le tre immagini di caratteri femminili “La timidite, Le Sourir, Le Repentir”. Elegante gioco ottico, nella sua cornice coeva ed in ottime condizioni di conservazione.

600 euro

2. GNADENKAPELLE ALTOTTING SANTUARI MARIANI MIRACOLI INCISIONI SU PERGAMENA MARIAN SHRINES MIRACLES ENGRAVINGS ON PARCHMENT INCISORI FIAMMINGHI FLEMISH ENGRAVERS

IMG_4409_clipped_rev_1Ave Virgo Templum SS. Trinitatis Alten Oetting

S. luogo, S. data (ma 1600 circa)

In 16°; incisione su pergamena. Un leggero strato di sporco su uno dei margini esterni e nel complesso esemplare in ottime condizioni di conservazione stampato su pergamena. Rarissima immagine votiva dedicata alla celebre Madonna Nera di Altotting in Baviera. L’opera è firmata nella parte bassa “C. Galle”. L’opera è incisa dall’incisore fiammingo Cornelis Galle il Vecchio, nato ad Anversa nel 1576 e morto nel marzo del 1650. Appartenente a una famiglia di prestigiosi incisori, Cornelis ha giocato un ruolo significativo nell’arte fiamminga del XVII secolo. Ha iniziato la sua formazione sotto la guida di suo padre, Philip Galle, un noto incisore e editore di Anversa. Nel corso della sua carriera, Cornelis ha prodotto una vasta gamma di incisioni, caratterizzate da un alto livello di dettaglio e raffinatezza. Ha lavorato su molteplici soggetti, tra cui scene religiose, ritratti e illustrazioni di libri. Tra le sue opere più celebri, le illustrazioni per le edizioni bibliche e i ritratti di personaggi eminenti del suo tempo si distinguono per la maestria tecnica e la profondità espressiva. Galle ha avuto una lunga collaborazione con i principali editori del tempo, contribuendo alla diffusione della cultura e dell’arte fiamminga in tutta Europa. Le sue incisioni sono state fondamentali per la promozione delle opere dei pittori suoi contemporanei, come Pieter Paul Rubens, di cui Cornelis ha riprodotto diversi lavori. L’opera rappresenta l’immagine venerata della Madonna di Oettling che sovrasta il santuario Intorno all’immagine il motto “Ave Virgo Mater Filii Dei. Ave Virgo Filia Dei Patris. Ave Virgo Sponsa Spiritus S. Ave Virgo Templum SS. Trinitatis Alten Oetting”. La Madonna Nera di Altötting è una delle immagini più venerate in Germania, custodita nella Cappella delle Grazie situata nella cittadina bavarese di Altötting. Questa piccola città, spesso considerata il cuore spirituale della Baviera, è da oltre 500 anni una delle principali mete di pellegrinaggio per i cattolici. La storia della Cappella delle Grazie ha origine nel IX secolo, anche se la sua fama come luogo di culto mariano inizia realmente nel XV secolo. Secondo la tradizione, nel 1489 avvenne un fatto straordinario che segnò l’inizio della devozione mariana nella regione: un bambino annegato fu portato davanti all’immagine della Madonna e, miracolosamente, tornò in vita. Questo evento miracoloso attirò immediatamente l’attenzione dei fedeli, dando inizio a numerosi pellegrinaggi che continuano ancora oggi. L’immagine della Madonna Nera è una scultura di legno di tiglio, alta circa 65 centimetri, che rappresenta la Madonna con il Bambino. Caratterizzata da un colore scuro, attribuito probabilmente all’annerimento del legno o all’influenza del fumo delle candele nel corso dei secoli, l’immagine è adornata con ricchi abiti e gioielli, frutto delle numerose donazioni dei devoti. L’edificio che custodisce la Madonna Nera, noto come “Gnadenkapelle” o Cappella delle Grazie, è una struttura ottagonale di origine carolingia. Nonostante le sue dimensioni modeste, la cappella è il cuore pulsante del pellegrinaggio, circondata da una serie di basiliche e chiese che testimoniano l’importanza del sito nel tempo. I padri Redentoristi, invitati qui nel 1838, vi istituirono una struttura scolastica ad esempio del vecchio collegio dei Gesuiti eretto nel 1773 e chiuso poi con la soppressione dell’ordine. In passato in questo luogo sorgeva una villa reale e diversi re vi avevano tenuto le loro corti. Il luogo era una delle mete preferite per dei pellegrinaggi dei principi tedeschi dal seicento all’ottocento tanto che sono diverse le cappelle nobiliari inserite nella struttura. Fra queste va citata la tomba del conte Tilly, chiamata Cappella di Tilly, che è dalla sua fondazione, tenuta in grande venerazione. Lo stesso imperatore Massimiliano I e numerosi altri membri della famiglia reale bavarese vi hanno seppellito i loro cuori. La fama della Madonna di Altötting non si limita alla Bavaria o alla Germania. Numerosi pellegrini provenienti da tutto il mondo visitano il santuario ogni anno, specialmente durante le principali festività mariane. Giovanni Paolo II, durante il suo pontificato, visitò il santuario nel 1980, sottolineando l’importanza di Altötting nel panorama della devozione mariana a livello globale. VERY RARE.

380 euro

3.CARICATURE CARICATURISTI BOLOGNA INVITI NUZIALI NUPTALIA SATIRA RARITA’

Senza titolo-226Majani Augusto (Nasica), Processo Lugaresi-Majani (Invito di Nozze di Nasica agli amici), 

Bologna, Zanichelli e Albertazzi, S. d. (ma 1905). 

Foglio volante (32,5×21,5 cm) ; un leggero segno di piegatura al centro del foglio e per il resto in buone-ottime condizioni di conservazione. Il bellissimo foglio satirico di Augusto Majani fu l’invito di nozze fu stampato ed inviato agli amici in occasione del proprio matrimonio con Olga Lugaresi originaria di Budrio. Il foglio volante presenta i due imputati, come già condannati “all’Ergastolo Matrimoniale”. Majani si sposò nell’aprile del 1905 con testimoni di Stecchetti e Testoni. Il matrimonio avvenne sempre nell’ordine della goliardia. Stecchetti accompagnava la sposa mentre Testoni accompagnava lo sposo confortandolo come se lo stesse portando al patibolo. Il testo che accompagna il testo riporta: “Dopo 12 anni di carcere preventivo si presentano entrambi nel giorno 22 corrente al Tribunale di Bologna per essere condannati all’Ergastolo matrimoniale. Io sottoscritto, più che amico, fratello fin dalla nascita dell’infelice artista, mi rivolgo alla S. V. Ill.ma perché entro il giorno 21 corr. Voglia per far pervenire (presso la redazione del “Carlino” – Piazza Calderini, 6) al povero recluso un oggetto di necessario uso domestico, come sarebbe una graticola, la corda del pozzo, una pentola, una scopa, ecc. oggetti tutti indispensabili ora a lui che sta per metter su casa. È consuetudine in simili circostanze rendere meno grave la condanna dei rei con doni e pubblicazioni di valore. L’amico mio abbia invece in oggetti modesti e casalinghi il ricordo continuo della stima sincera e dell’affetto dei numerosissimi (speriamo) amici. Esclusa così l’idea del volfare scrocco, io ringrazio anticipatamente la S. V. Ill.ma e mi professo, dev.mo, Nasica. N. B. – Sarebbe desiderabile che tutti si mettessero d’accordo per evitare duplicati; perché riuscirebbero inutili al Majani, ad esempio: 2 letti doppi, 20 credenze, 50 corde per il pozzo, ecc.”. Molto raro ed in buone-ottime condizioni di conservazione.

250 euro

4. MAGIA PRESTIDIGITAZIONE PRESTIDIGITATION WHIST MANUALS CARDS GIOCHI DI CARTE CARD TRICKS

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IMG_4548_clipped_rev_1F. v. H. (F. von Hoppe),

Der Whist – und Boston – Spieler, wie er seyn soll, oder, Gründliche Anweisung das Whist- und Boston-Spiel : nebst dessen Abarten, nach den besten Regeln und allgemein geltenden Gesetzen spielen zu lernen, nebst 26 belustigenden Kartenkunststücken.

Quedlinburg; Leipzig : Im Verlage der Ernst’schen Buchhandlung, S. data (1830 circa)

In 8° piccolo; 72, (2), 49, (3) pp. 3 carte, delle quali una più volte ripiegata inserite in numerazione nel testo. Brossura muta coeva in percallina azzurra. Primissima assai rara edizione tedesca, ne seguirono almeno altre tre nella prima metà dell’ottocento) di questo manuale per il giocatore del Boston-whist, conosciuto anche come Bostogné o Boston, celebre gioco di carte del XVIII secolo giocato in tutto ilIMG_4547_clipped_rev_1 mondo occidentale tranne che in Gran Bretagna, che forma un collegamento evolutivo tra Hombre e Solo Whist. Il gioco, apparentemente prende il nome da un luogo chiave nella Guerra d’Indipendenza americana, masi crede sia stato ideato in francia intorno al 1770 combinando il mazzo da 52 carte e il sistema di classificazione logica del Whist in partnership con una gamma di giochi da solista e offerte di alleanza prese in prestito da Quadrille. Interessantissima la seconda parte dell’opera con frontespizio proprio che contiene 26 giochi di prestidigitazione con le carte tanto che quest’opera, in questa edizione, era presente anche nella celebre collezione di volumi di magia di Harry Houdini oggi conservata nella Library of Congress. Qualche leggero foxing, pagine con leggera ed uniforma brunitura e nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Harry Houdini Collection (Library of Congress), GV1277 .H75 1830, 30033212.

450 euro

5. GIOCHI INDOVINELLI INDOVINI DIVINAZIONE GIUOCHI MANOSCRITTI CUTROFIANO LECCE

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IMG_4433_clipped_rev_1Mayro Giuseppe,

Libretto curioso per tenere allegra una conversazione,

Cutrofiano (Lecce), 1871

In 4° piccolo; 103, (1) pp. Brossura coeva con applicato al piatto anteriore il titolo dell’opera, manoscritto su carta coeva. Qualche traccia di sporco al piatto anteriore e per il resto, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Testo manoscritto in bella e leggibile scrittura coeva in rosso e blu. L’opera venne scritta a Cutrofiano in provincia di Lecce bel 1871 e contiene un gioco per i salotti della società dell’epoca fatto di risposte multiple legate ai segni zodiacali e a vari personaggi mitologici, probabilmente, sullo stile dei giochi indovini con i dadi, tanto in voga nel seicento con una serie di domande, poste alla fine del primo gioco e le risposte presenti, decise per segni zodiacali, personaggi mitologici, pianeti e personaggi fantastici presenti nella prima parte. Alla fine del volume, da pagina, 79 sono presenti numerosi enigmi. Interessante e curioso manoscritto inedito di giochi e indovinelli. Curioso manoscritto sui giochi e gli indovinelli.

280 euro

6. AVANGUARDIE ARTE CONTEMPORANEA ARTE CONCETTUALE ARTE POVERA POESIA VISIVA

IMG_5560_clipped_rev_1Parmiggiani Claudio,

Geometria Reformata. 10 Zeichnun gen 1977-1978,

Zurich, Annemarie Verna, 1979

In 4° (34×24 cm); (28) pp. Brossura editoriale con titolo stampato in rosso al piatto anteriore. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Edizione limitata tirata in 300 esemplari numerati, il nostro esemplare è il n. 190, di questo libro d’artista con i 10 disegni, uno su doppia pagina, realizzato dal celebre artista italiano, Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943). Studente all’Istituto di Belle Arti di Modena, frequentò fin da giovane lo studio di Giorgio Morandi a Bologna, città dove nel 1965, espone per la prima IMG_5559_clipped_rev_1volta le sue opere presso la Libreria Feltrinelli di Bologna. Nel 1970 inizia le prime Delocazioni, opere e ambienti di ombre e impronte realizzate attraverso l’uso della polvere, del fuoco e del fumo che ne sanciscono il successo nazionale ed internazionale. Artista difficilmente classificabile Parmiggiani si muove fra l’arte povera e quella concettuale senza mai appartenere a nessuna delle due. E’ autore anche di diversi scritti anche questi di notevole successo, basti citare “Stella Sangue Spirito” (Actes Sud, 2000), “Una fede in niente ma totale” (Le Lettere, 2010). Della sua opera si sono occupati i maggiori critici e pensatori contemporanei: Jean Clair, Jean-Luc Nancy, Georges Didi-Huberman, ecc. Prima non comune edizione in buone-ottime condizioni di conservazione.

150 euro

7.ILLUMINISMO CONTRAFFAZIONI CURIOSITA’ BIBLIOGRAFICHE FALSI FILOSOFIA ROMANZI

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IMG_4417_clipped_rev_1Diderot Denis,

Jacques le Fataliste et son maître,

A Paris, Chez Buisson, An cinquième de la République, S. data (ma 1796)

In 8° grande; due tomi: (4), XXII, 23-286 pp. e (4), 320 pp. Legature coeve in mezza pelle chiara con titolo, numero dei volumi, fregi e filetti in oro al dorso. Il titolo su fascetta in pelle scura. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Rarissima contraffazione, edita lo stesso anno della prima edizione, di una delle opere più importanti e celebri del grande illuminista francese, Denis Diderot. Questa rara contraffazione di distingue dall’originale da alcune piccole differenze. Prima di tutto nel titolo del primo volume è presente un clamoroso refuso “Jacques la fataliste”. Poi il “Decret concernant les Contrefacteurs” è presente al recto del frontespizio e non dell’occhietto come nell’edizione originale. Sempre nel “Decret” l’ultima parola, prima della firma di Buisson e cioè la parola “indivisible” è come spezzata in due parti con le lettere di “isible” poste leggermente più in basso rispetto alle lettere che si trovano prima. Altra caratteristica evidente è che la prima pagina dello scritto “A la Memoire de Diderot” finisce con “Diderot ne” invece che con “Diderot ne fit”. Nella contraffazione, “fit” è all’inizio della seconda pagina. L’opera qui presentata, per la sua rarità, rappresenta una vera e proprio curiosità bibliografica. Opera in buone-ottime condizioni di conservazione. Diderot pensò a questo romanzo già aIMG_4418_clipped_rev_1 partire dal 1765 ma lo scritto apparve a puntate solo apparve a puntate solo tra 1778 ed il 1780. La versione che venne però pubblicata a puntate non era quella definitiva poiché Diderot lavorò più volte sull’opera fino alla sua morte. Basti ricordare che l’opera che, nel 1771, contava 125 pagine, raggiunse i 200 nel 1778, 208 nel 1780, ed i 287 nel 1783. Tuttavia l’opera, ben prima della sua pubblicazione francese, era già conosciuta in Germania grazie ad una traduzione che ne aveva fatto Schiller nel 1787 nella sua rivista Thalia. E’ solo nel 1792 che però, la Germania scopre il testo completo grazie ad una nuova traduzione, di Mylius. Finalmente nel 1796 l’opera venne pubblicata, anche, in Francia nella sua versione definitiva, sulla base di una copia probabilmente fornita da Grimm o Goethe. Il romanzo è di per se un testo difficilmente classificabile in quanto tende a liberarsi dalle nascenti regole romantiche creando una romanzo di viaggio in stile picaresco che rappresenta, però, anche un viaggio interiore del suo protagonista libro. Come ammesso dallo stesso Diderot “Jacques” trae la sua trama da un libro che lasciò una profonda impressione in Diderot e cioè “Vita e opinioni di Tristram Shandy” di Sterne. « La publication de Jacques le fataliste s’effectua d’après un manuscrit d’origine inconnue (mais probablement sorti de la bibliothèque de Grimm), au moment même où le prince Henri de Prusse communiquait à l’Institut national de France un autre manuscrit du roman. Buisson profita de cette circonstance pour faire accroire au public que ce manuscrit d’appartenance princière avait servi de base à son édition » (Adams, II, p. 179). Molto raro ed in ottime buone-ottime condizioni di conervazione.

500 euro

8. FORMIGGINI CLASSICI DEL RIDERE TIRATURA LIMITATA IN PELLE DE CAROLIS LEGATURA RELIURE

IMG_4432_clipped_rev_1Agnolo Fiorenzuola,

Novelle, a cura di Giuseppe Lipparini, disegni di Giustin da Budiara,

Roma, A. F. Formiggini Editore in Roma, 1923

In 8°; XV, (1), 142, (2) pp. Legatura in piena pelle impressa a secco riccamente illustrata dal celebre pittore, restauratore, decoratore, incisore, illustratore e xilografo, Adolfo De Carolis o De Karolis (Montefiore dell’Aso in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) al piatto posteriore e da Giustin da Budria al piatto anteriore. Terza edizione di questa celebre pubblicazione del grande editore modenese. Sono pochissimi i volumi tirati nella legatura di lusso in piena pelle come quello qui presentato. L’esemplare qui presentato si trova in ottime condizioni di conservazione. Il piatto interni sono foderati con la bellissima carta delle edizioni Formiggini che riportano lo stemma della Casa Editrice. L’opera raccoglie le celeberrime novelle del grande letterato toscano Agnolo Firenzuola (o Fiorenzuola), ovvero Michelangelo Gerolamo Giovannini da Firenzuola (Firenze, 28 settembre 1493 – Prato, 27 giugno 1543). Fiorenzuola fu un’importante figura della letteratura e della poesia rinascimentale italiana. Originario di Firenze, Fiorenzuola si distinse non solo come poeta, ma anche per la sua erudizione e le sue composizioni poetiche. Le sue opere, scritte in italiano e latino, riflettono le influenze della tradizione petrarchesca, ma anche un innovativo uso della lingua vernacolare che prefigura le evoluzioni linguistiche future. La sua raccolta più nota, “Rime”, ha avuto un’influenza significativa sulla poesia amorosa del periodo. Fiorenzuola affronta temi quali l’amore, la natura e la bellezza, evidenziando la sua abilità nel combinare elementi di lirismo e musicalità. Oltre alla poesia, fu anche un esponente della musica, contribuendo alla diffusione di forme di canto e composizioni sonore dell’epoca. La sua opera rispecchia un periodo di transizione nella letteratura italiana, segnando il passaggio dal medioevo al Rinascimento. Sebbene non sia conosciuto come altri contemporanei, il suo contributo rimane fondamentale per comprendere l’evoluzione della poesia e della cultura musicale italiana del XV secolo, testimoniando un rinnovato interesse per l’arte e la bellezza. Rarissima edizione nella legatura di lusso in piena pelle.

180 euro

9. POESIA AREZZO ARCADIA ACCADEMIA DELL’ARCADIA POESIA CLASSICA ODISEA OMERICA OMERO PRIME EDIZIONI TOSCANA

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IMG_4327_clipped_rev_1Redi Gregorio,

Opere varie di Monsignor Balì Gregorio Redi Aretino, Divise in Quattro Tomi e Consacrate al Signolar Merito di Monsignor Enriquesz Nuncio Appostolico Nelle Spagne, Tomo Primo – Secondo – Terzo – Quarto.

In Venezia, Presso Gio: Battista Recurti, 1751

In 8°; in 4 tomi: LVI, 540 pp. e una c. di tav. fuori testo in antiporta con ritratto di Redi realizzato da Cipriani e Faucci, (4), 554 pp., 496 pp. 607, (1) pp. Belle legature coeve in piena pergamena con dorso a 4 nervi e autore, titolo e numero dei volumi chiosati a mano in bella grafia coeva ai tasselli. Antica firma di appartenenza privata ottocentesca al margine alto della prima carta bianca, mentre con la stessa calligrafia, all’ultima carta bianca è stato scritto l’anno ed il luogo dove venne acquistata l’opera “Gio. 16 settembre in Firenze, Via de’ Pucci, di Firenze a Palazzo Riccardi”. Antica firma di appartenenza ai frontespizi “De la Morcelle”. Piccolo forellino al margine esterno bianco delle prime 4 carte del primo volume. Tagli spruzzati in rosso. Per il resto esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rara edizione, rarissima da reperirsi completa del ritratto ripiegato di questa raccolta di opere del celeberrimo poeta aretino Gregorio Redi (Arezzo, 1676 – Arezzo, 13 aprile 1748), noto anche come Balì Gregorio Redi, noto anche con il nome da arcade di Autone Manturese. Dedicatoria a Monsignor Enrico Enriquez De’ Principi di Squinzano, Arcivescovo di Nazianzo e della Santa Sede Apostolica Nunzio presso la Reale Corte Cattolica delle Spagne. Il volume contiene: L’Orazione Funebre in morte dell’Autore; Elogi Latini per la stessa occasione; L’Odissea di Omero trasportata in istile Eroicomico in Ottava Rima; E Varie Composizioni in occasione della morte dell’Autore stesso; Q. Orazio Flacco tradotto in varj metri Toscani; Il Rudente Plauto con Testo latino accanto; L’Andromaca di M. Racine tradotta dal Francese; Sonetti Eroici; Sonetti Piacevoli; Sonetti Platonici; Poesie Liriche; Epistole e Diversi; L’Uomo Contento, o la Guida del Savio che insegna l’Arte di Ben Vivere; Dissertazione sopra gli Dei Aderenti; I Salmi di David esposti in Versi Toscani nel senso Letterale. Gregorio Redi, conosciuto anche come Balì Gregorio Redi o con il nome arcadico di Autone Manturese, fu una figura di spicco nella scena culturale italiana del tardo XVII e inizio XVIII secolo. Nato nel 1676 ad Arezzo, Redi visse in un’epoca di grande fermento culturale, dominata dalla rinascita degli studi classici e da un ricco dialogo fra le arti. Redi aderì all’Accademia dell’Arcadia, un celebre circolo di intellettuali fondato a Roma nel 1690, che si proponeva di promuovere un ritorno alla semplicità e purezza della poesia classica, in contrapposizione agli eccessi del Barocco. Sotto lo pseudonimo di Autone Manturese, Redi si distinse per la sua produzione poetica, attraverso la quale cercava di catturare e celebrare la bellezza della natura e dell’esperienza umana in versi chiari e armoniosi. La sua opera non si limitò alla poesia; come molti altri membri dell’Arcadia, Redi era coinvolto attivamente nel dibattito culturale del suo tempo, contribuendo anche con scritti su vari argomenti, dall’estetica alla filosofia morale. Questo impegno a tutto tondo ne fece una figura rispettata e influente nel panorama intellettuale italiano. Balì Gregorio Redi morì ad Arezzo il 13 aprile 1748, ma la sua eredità letteraria continua a essere un importante riferimento nel contesto degli studi arcadici e della letteratura italiana dell’epoca. La sua vita e le sue opere restano un vivace esempio dell’impegno per la riscoperta dei valori classici e della continua ricerca della bellezza attraverso l’arte della parola. Prima edizione completa del ritratto quasi sempre assente. Rif. Bibl.: Gamba, 2410; Graesse, VI, 58′ e Brunet descrivono l’opera senza il ritratto qui presente.

500 euro

10. SVIZZERA SWISS ZURICH ZURIGO ECONOMIA COMMERCIO ECONOMY TRADE FIRST EDITION

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IMG_4551_clipped_rev_1Anonimo,

Verzeichniss der Handelshäuser und Fabriken des Kantons Zürich: mit Beifügung der solidaren Antheilhaber und Commanditärs, sowie der Klassensteueranlagen. Nach den officiallen Registern bearbeitet.

Zurich, bei Drell, Fussli und Compagnie, 1837

In 8°; (2), 100, (2) pp. Brossura editoriale con titolo, luogo di stampa e stampatore, impressi in nero al piatto anteriore entro cornice in doppio filetto. Al piatto posteriore vignetta entro cornice. Importante fonte storica per ricostruire l’economia ed il commercio del cantone svizzero di Zurigo nella prima metà dell’ottocento. L’opera contiene, divisi per città, gli elenchi dei nomi e delle attività commerciali presenti sul territorio, nel 1837. Qualche lieve fioritura dovuta alla qualità della carta e nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Molto raro. Very Rare.

150 euro

11. MEDICINA IDROTERAPIA MEDICINE NAPOLI VERONA STORIA DELLA MEDICINA MEDICINA ALTERNATIVA

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Crescenzo Niccolò,

Ragionamenti intorno alla nuova medicina dell’acqua, e come la prima volta introdotta ella fosse, difesa, e sostenuta in Napoli; ed intorno al vero fluido della Medicina, e a una più sicura maniera di medicare. Coll’aggiunta di un breve Metodo di praticarsi l’acqua anche da coloro che non sono medici.

In Verona, Presso Dionisio Ramanzini, 1746

In 4° piccolo; (2), 332 pp. Brossura rosa d’attesa. Qualche difetto e lievi mancanze. Antica nota di possesso o privato al frontespizio. Qualche lieve fixing e per il resto in buone condizioni e stampato su carta di ottima qualità. Antica pecetta settecentesca applicata all’interno del piatto anteriore dell’antico libraio che vendette il libro, lo storico libraio Giuseppe Gamba di Torino. Seconda edizioneIMG_4528_clipped_rev_1, molto più rara della prima, di questa celebre opere sull’idroterapia. La prima edizione uscì nel 1727. Nicolò Crescenzo fu mediconapoletano, dottore di Morale nella prima cattedra di Filosofia nell’Università di Napoli. Crescenzo fu anche autore di alcune tragedie. Non comune opera della nascente medicina idropatica moderna che nel settecento, vide Napoli, come uno dei centri europei di quest’arte. Rif. Bibl:De Renzi,IV, p. 416 – Biographie Universelle, X, p. 254: “Niccolò Crescenzo publia au commencement du 18 siècle deux ouvrages qui influèrent très avantageusement sur l exercice de la médecine: 1° Tractatus physico-medicus. potissimum febrium., 1711 – 2° Ragionamenti intorno alla nuova medicina dell acqua., 1727. L art de guérir était infecté par la ridicule théorie chimique et la pratique incendiaire de van Helmunt et de Sylvius de le Boe. Crescenzo démontra les dangers des remèdes échauffants qu on prodi- guait de la manière la plus abusive dans le traitement des fièvres, il leur substitua, avec le plus éclatant succès, l emploi des rafraichissants en général et plus spécialement encore de l eau froide et glacée. Il indiqua les règles à suivre dans l usage de ces moyens efficaces, et les précautions qu ils exigent. Ses recherches ont éclairci plusieurs points de physiologie, et surtout le mouvement en quelque sorte péristaltique des vaisseaux sanguins artériels.”.

170 euro

12.ZURIGO DEMOGRAFIA STORIA LOCALE SVIZZERA ZURICH

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IMG_4558_clipped_rev_1Homeister Heinrich,

Verzeichniß der Stadt-Bürgerschaft von Zürich auf das Neujahr 1827. Herausgegeben vonHeinrich Hofmeister – Stadtschreiber. Unito a: Wezeichniss der IMG_4557_clipped_rev_1Unfassen in der Stadt Zurich auf das Neujahr 1827. Herausgegeben von Heinrich Hofmeister – Stadtschreiber.

Zurich, gebrudt den Davis Burtli, S. data (ma 1827)

In 8°; VII, (1), 247, (1) pp. e 108 pp. Legatura coeva in cartoncino rigido foderato con carta coeva marmorizzata. Tagli spruzzati in rosso. Opera stampata su carta di ottima qualità. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Due opere in un volume. Prima edizione di questa importante fonte per la storia demografica di Zurigo che contiene i nomi e gli impieghi dei cittadini della città elvetica al 1827. Fra i nomi anche quelli di librai antiquari. L’opera è di Heinrich Homeister che fu Stadtschreiber di Zurigo.

130 euro

13. MEDICINA VENEZIA STAMPATORI VALGRISI FILOSOFIA DELLA MEDICINA CLASSICI GRECI

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IMG_6019_clipped_rev_1Hippocrates,

Hippocratis Coi medicorum omnium longé principis, opera, quae ad nos extant, omnia: per Ianum Cornarium Medicum physicum latina lingua conscripta: Nuperrimé, post omneis omnium editiones, summa cura emendata; plurimisq; mendis, incuria praetermissis, expurgata. Index rerum ad calcem operis universi annexus est foecundissimus,

Venetiis, Ex Officina Erasmiana; Apud Vincentium Valgrisium, 1546

In 4° (21×16,5 cm); (16), 691, (33), (4 b.) pp. Legatura della prima metà del settecento in piena pergamena con titolo impresso in oro su fascetta in pelle al dorso. Qulache spellatura della pergamena. Tagli spruzzati in rosso. Antica firma di appartenenza al recto del piatto anteriore “Mastini”. Un antico rinforzo in carta al margine interno bianco, al recto della carta, in tre carte, ininfluente e nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Esemplare arricchito di numerosissime note manoscritte coeva chiosate in chiara grafia al margine esterno bianco. Diverse sottolineature antiche e manine. Marca tipografica di Valgrisi al piatto anteriore. Non comune edizione veneziana, edita da Vincenzo Valgrisi di uno dei testi più classici della storia della medicina, attribuito al grande medico, aforista e geografo greco, Ippocrate di Coo (o Cos, o Kos) (in grecoIMG_6024_clipped_rev_1 antico: Ἱπποκράτης, Hippokrátēs; Coo, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C. terminus post quem), considerato il padre della medicina scientifica. Ippocrate diede dignità all’arte medica distaccandola dalla filosofia e dalla teurgia. Il grande merito di Ippocrate fu quello di raccogliere e selezionare le diverse conoscenze medico-scientifiche antiche, selezionando come degne di esser tramandate, solo quelle con una base, per quanto approssimativa, scientifica ed epurando quelle legate alla sola superstizione, andando a creare quello che fu per secoli conosciuto come base della medicina, il “Corpus Hippocraticum”. Ippocrate fu un grande viaggiatore e visitò l’Egitto, considerato all’epoca il paese con il più alto grado di conoscenze medico-scientifiche ma anche in quelle aritmetiche e geometriche. Una visita in Egitto era una consuetudine per i medici del tempo, per apprendere direttamente il loco le più innovative conoscenze e tecniche mediche. Viaggio a lungo anche in Grecia. In Libia entrò in contatto con gli antichi segreti custoditi dai sacerdoti libici. Nonostante l’aspetto scientifico e sperimentale del suo metodo, la dottrina di Ippocrate rimase legata ad un concetto esoterico di conoscenza e trasmissione, tramandata solo a coloro che fossero in grado di comprenderne il significato. Questa edizione veneziana, fra le meno comuni, è simile a quella stampata lo stesso anno da Froben a Basilea e si avvale della celeberrima traduzione latina delle conoscenze di Ippocrate ad opera del celebre umanista Janus Cornarius (ca. 1500 – March 16, 1558), traduzione apprezzatissima ed elogiata dall’amico Erasmo da Rotterdam. L’amore per i classici greci e la grande conoscenza della lingua greca antica, portò Cornarius a specializzarsi in traduzioni di scrittori medici greci, interessandosi, in particolare, alla farmacologia botanica e agli effetti dell’ambiente sulla malattia e sul corpo. Vincenzo Valgrisi, o Valgrisio (nato Vincent Vaugris) (Charly, 1490 ca. – post 1572), fu uno dei tipografi “italiani” più celebri del cinquecento. Di origini francesi, fu attivo a Venezia dal 1540 al 1572. Lavorò sempre a Venezia a parte una breve parentesi romana dal 1549 al 1551. Le sue edizioni furono molto apprezzate per l’accuratezza filologica e per l’innovazione di alcune “trovate” stilistiche come il far precedere i canti dell’Orlando Furioso, non da una testatina con una scena animata ma da une vera e propria antiporta a tutta pagina che precedeva ogni canto e dell’inserimento, nel testo, di cartine geografiche che aiutavano il lettore a seguire gli spostamenti dei vari personaggi. Edizione non comune, in buone-ottime condizioni di conservazione, arricchito dalle numerose note coeve manoscritte di interesse medico che seguono e commentano il testo.IMG_6023_clipped_rev_1

800 euro

14. VIAGGI STORIA LOCALE GARDA ROVIGO LOMBARDIA VENETO MILANO PAVIA COMO VENEZIA BELLUNO BRESCIA CREMONA LODI PADOVA VICENZA VALETELLINA MANTOVA BERGAMO CREMA UDINE TREVISO


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Cantù’ Cesare, Gualtieri Luigi e altri autori.

Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia della Città, dei Borghi, Comuni, Castelli ecc., fino ai tempi moderni per cura di letterati italiani compilata da L. Gualtieri conte di Brenna e diretta da Cesare Cantù. [Completo]

Milano, Per la Società Editrice A. Tranquillo Ronchi, 1857 – 1861

In 4°; 6 tomi: (2 frontespizio inciso), 839, (9) pp. e una pianta di Milano a doppia pagina, una c. di tav. più volte ripiegata, una c. di tav. fuori testo con dedicatoria al Professore Pietro Carpanelli; 830 pp. (frontespizio inciso in antiporta), 9 c. di tav. fuori testo con ritratti (Federico Borromeo, Canova, Carlo Goldoni, Tiziano, S. Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Cesare Beccaria, Alessandro Volta, Bernardino Luino), una carta a doppia pagina con veduta di Venezia, 4 c. di tav. (altra veduta a volo d’uccello a doppia pagina di Venezia, Candelabro di Andrea d’Alessandro bresciano, Monumento del Tiziano), 1 c. di tav. con dedicatoria a Tommaso Catullo; 1244 pp.; 1014, (2) pp. (ma 1042 pp., frontespizio architettonico incluso e errore di numerazione con numerazione da 296 a 304 ripetuteDSC_0404_clipped_rev_1 due volte e altre 7 pagine non numerate fra le quali dedicatoria a Aleardo Aleardi, cioè 304, (7), 296-1014) e 4 c. di tav. fuori testo con ritratti (Plinio Secondo, Girolamo Tiraboschi, Scipione Maffei, Andrea Palladio), pianta della città di Padova a doppia pagina; 1091, (1) pp. frontespizio inciso incluso e 5 c. di tav. con ritratti (Eugenio di  Savoja, Antonio Zanon, Antonio Rosmini, Giuseppe de Maistre, Andrea Mantegna), una pianta a doppia pagina della Città di Mantova;  791, (1) pp. e 2 c. di tav. con ritratti (Giorgio Trissino, Alessandro Vittoria).  Nell’opera sono presenti 6 front. allegorici incisi, 7 tavv. f.t., di cui 5 topografiche, 977 illustrazioni nel testo, alcune anche a piena pagina con vedute, scene di vita, costumi e fregi ornamentali. Prima non comune edizione completa della più importante opera storico geografica ottocentesca dedicata al territorio ed alla storia del Lombardo-Veneto. Belle legature coeve in mezza pelle scura con titolo, numero dei volumi con loro contenuto, filetti e fregi in oro e a secco al dorso. Piatti foderatati con carta coeva. Piccolo ed ininfluente tunnel di tarlo al margine basso bianco (solo nel primo frontespizio architettonico DSC_0412_clipped_rev_1tocca la cornice) delle prime 5 carte del primo tomo che poi diventa un forellino piccolissimo fino a pagina 64 del tutto ininfluente. Esemplare ad ampi margini, in parte a fogli chiusi ed in barbe. L’opera si presenta solitamente brunita e con fioriture diffuse mentre in quest’esemplare sono presenti solo poche pagine leggermente ed uniformemente brunite, sempre ininfluenti e nessuna fioritura. Nel complesso l’opera è in ottime condizioni di conservazione. Il primo volume contiene la descrizione del territorio di Milano e Pavia, il secondo di Venezia e Belluno, il terzo di Brescia, Cremona e Como, il quarto di Padova, Verona e Vicenza, il primo volume del quinto tomo di  Valtellina, Mantova, Lodi, Bergamo e Crema, il secondo volume del quinto tomo di Rovigo, Udine e Treviso. Ampio spazio è dedicato alle località di villeggiatura dei grandi laghi che si trovano in questo territorio come il lago di Como ed il Lago di Garda. Ottimo esemplare. Cfr. Cremonini 164 che cita solo 17 ritratti fuori testo invece dei 20 qui presenti. Catalogo Hoepli, 593: “Opera delle più interessanti e compiute per quel tempo, che illustra le regioni del Lombardo-Veneto sotto tutti gli aspetti, storico, artistico, culturale, economico, ecc”.

750 euro

15. AGRICOLTURA ORTICOLTURA PIANTE OFFICINALI GASTRONOMIA AGRONOMIA PIANTE DA FRUTTA PRIME EDIZIONI

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IMG_4518_clipped_rev_1Re Filippo,

L’ortolano dirozzato di Filippo Re Cavaliere dell’Ordine della Corona Ferrea, P. Professore di Agraria nella R. Università di Bologna ecc. ecc.

Milano, Presso Giovanni Silvestri, 1811

In 4°; 2 tomi: 423, (1) pp. e VI c. di tav. Brossure editoriali con titolo, numero dei volumi e prezzo indicato in nero, entro cornici xilografiche al piatto anteriore. Al recto dei piatti, sempre entro cornice xilografica, la pubblictà editoriale di altre opere di Filippo Re. Esemplare ancora in barbe ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima edizione, non comune, di questa celebre opera delgrande economista, botanico e agronomo reggiano, Filippo Re (Reggio Emilia, 20 luglio 1763 – Reggio Emilia, 26 marzo 1817). Re, dopo gli studi condotti a Ravenna, ebbe la cattedra di Agraria dell’Università di Bologna: Qui istituì un orto agrario, per il quale ricevette nel 1806 da Napoleone l’Ordine della Corona di Ferro. Le opere di Re furono le opere di agronomia più lette nel corso della prima metà dell’ottocento. Nell’opera qui presentata, Re dopo aver scritto opere dedicate all’agricoltura in generale che ebbero un’enorme successo, in quest’opera ricostruisce, nei minimi particolari, i segreti della coltivazione di un orto con una descrizione di ogni tipo di pianta da frutto o officinale che può essere coltivata. Re, in quest’opera descrive anche il modo migliore di disporre le piante nell’orto oltre che indicare le siepi e gli alberi migliori che possono trovare spazio in un orto. Il primo volume è diviso in due parti e contiene oltre ad un “Abbozzo del dizionario dell’ortolano per servire d’Indice alcontenuto dell’opera”, anche la “Coltivazione generale degli orti”. Scrivono Gabriella Bonini e Rossano Pazzagli nella voce dedicata a Filippo Re nel Dizionario Biografico degli Italiani edito da Treccani (Volume 86, 2016): “Oltre ai cultori delle scienze agrarie, Re ha suscitato l’interesse degli studiosi di storia economica e della letteratura. Alberto Caracciolo (1973, p. 600) gli ha dedicato considerazioni significative nell’ampio affresco sulla storia economica italiana dal primo Settecento all’Unità, mentre Roberto Finzi (1992, IMG_4521_clipped_rev_1pp. 398 s.), affrontando il tema della mezzadria, ha ricordato l’attenzione dello studioso reggiano per la questione dei rapporti agrari e, soprattutto nei Nuovi elementi di agricoltura, per il giudizio negativo del ruolo dei braccianti giornalieri, contestuale a una valutazione positiva del rapporto mezzadrile. Ezio Raimondi (in Narrazione intorno a Filippo Re, 2006, pp. 25-35) ha visto in Re un grande sperimentatore, il continuatore, nella sfera agronomica, di Galileo Galilei, riconoscendogli un ruolo di primo piano nella storia della cultura italiana nel momento di passaggio dall’Ancien Régime all’età napoleonica e alla restaurazione. Diverso è il giudizio di Antonio Saltini, per il quale Re non fu tanto un modernizzatore del sapere agronomico, quanto il propugnatore di una dottrina agronomica che nessun progresso segnava rispetto a quella degli autori latini di agricoltura. Per Saltini, Re è il protagonista che vanta il titolo di precursore del ‘risorgimento agronomico’, ma è anche lo studioso che dell’agronomia italiana incarna la pluridecennale arretratezza (Saltini, in Narrazione intorno a Filippo Re, 2006, pp. 59-70)”. Prima edizione non comune a reperirsi nella sua legatura originale. Scrive Saltini nella sua Storia delle Scienze Agrarie, II, p. 653: “Convinto della necessita’ di una sempre maggior circolazione delle idee e delle esperienze in agricoltura e di una coordinazione degli studi agronomici, progetta un dizionario per “una lingua agraria nazionale”, cercando di attingere ai principali vocabolari dialettali”. Prima edizione completa, in buone-ottime condizioni di conservazione, rara a reperirsi completa delle sue brossure editoriali. Rif. Bibl.: IT\ICCU\LO1E\004126; Niccoli pag. 317.

350 euro

16. SVIZZERA COSTUMI POPOLARI PRIME EDIZIONI CANTONI SVIZZERI PINELLI SWISS ZURICH BERNA LUCERN

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IMG_6064_clipped_rev_1Pinelli Bartolomeo,

Raccolta di quindici costumi li più interessanti della Svizzera, Disegnati, ed incisi all’acquaforte dal Bartolomeo Pinelli Romano,

In Roma, Presso Luigi Fabri, Via Borgognana N° 66, S. data (ma 1813)

In 4° (27×20 cm); (1 b.), 16 cc. Brossura coeva muta. Qualche minimo ed ininfluente foxing (tipico di tutti gli esemplari conosciuti) e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione di questa raccolta di costumi svizzeri, incisa dal celeberrimo incisore, ceramista e pittore Bartolomeo Pinelli (Roma, 20 novembre 1781 – Roma, 1º aprile 1835) celebre per le illustrazioni di costumi popolari italiani ed europei. A lui si devono anche le illustrazioni di numerosi classici della letteratura come opere di Dante, Virgilio, Ariosto, Tasso, Cervantes e Manzoni. La sua opera oltre all’indiscutibile valore artistico è considerata di enorme importanza per il suo valore etnografico ed antropologico per la ricchezza di particolari con la quale l’autore delineò le sue tavole di costumi. Riconosciuto maestro dell’illustrazione, fu anche insegnante di una generazione di illustratori fra i quali il celebre illustratore goriziano, Giuseppe Tomiz. In particolari i costumi romani e svizzeri sono considerati come una delle sue opere più importanti. Il suo stile neoclassico segnò l’arte italiana della prima metà dell’ottocento. Nato a Roma nel quartiere Trastevere il 20 novembre del 1781, era figlio di un nuovo modellatore di statue devozionali che lo introdusse all’arte della modellazione della ceramica anche se ben presto dimostrò la sua abilità nell’arte dell’incisione, del disegno e della pittura. Una volta appurata l’abilità di Pinelli, il giovane ragazzo venne iscritto all’Accademia di Belle Arti di Bologna in quanto al città si era qui trasferita nel 1792. Nel 1799 tornò a Roma e si iscrisse all’Accademia di San Luca a Roma. Fu proprio dal 1799 che iniziò una collaborazione con Franz Kaisermann dipingendo le figureIMG_6060_clipped_rev_1 delle sue celebri vedute. Questa esperienza lo segnò profondamente dandogli la possibilità di pensare ai personaggi inseriti inseriti in un contesto e non come semplici figure. A partire da questo anno iniziò a lavorare e raccogliere immagini di costumi raccolti dal vivo fra le campagne romane, realizzando quello che sarebbe, poi, diventato nel 1807, nell’Album di trentasei acquerelli di Scene e Costumi di Roma e del Lazio che ne sancì il successo. Nel 1809 pubblicò la sua prima serie di incisioni dal titolo “Raccolta di cinquanta costumi pittoreschi incisi all’acquaforte”. Nonostante il suo successo in vita ed il numero enorme di opere che realizzò, nel 1835, morì povero. L’opera qui presentata è una delle sue più celebri e presenta, oltre un frontespizio inciso, 15 magnifiche tavole di costumi ognuna con un cartiglio sottostante che li descrive. Fra le tavole: Costume del Paese di Zug, Donna del Cantone di Zug, Donna del Cantone di Lucerna, Costume del Cantiere di Berna, Donna del Cantone di Schwith, Costume del Cantone di Schaffhousen, Donna del cantone di Bade, Donna del Cantone di Fribourg, Donna del costume di Zurich. Opera non comune ed in buone-ottime condizioni di conservazione.

330 euro

17. ROMANZI MUSICA EROTICA EROTIC EROTISCH ROANCE RARITA’ BIBLIOGRAFICA OPERA

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IMG_4559_clipped_rev_1Heinse Johann Jakob Wilhelm,

Hildegard von Hohenthal. (3 Bde. Compl.).

Berlin, in der Vossischen Buchhandlung, 1804

In 12°; tre tomi: (4), 341, (1) pp. e una c. di tav. in antiporta, (2), 421, (1) pp., (4), 368 pp. Frontespizi incisi. Alcune incisioni nel testo a lastra singola. Due antiporte illustrate. Seconda edizione, rara quanto la prima edizione postuma, di questo celebre scritto di Wilhelm Johann Jakob Heinse (Langewiesen, 16 febbraio 1749 – Aschaffenburg, 22 giugno 1803). La primissima edizione uscì in tre volumi tra il 1795 ed il 1796. Heinse, nel 1766 si iscrisse all’Università di Jena per studiare legge materia che però non lo appassionò fin da subito passando agli studi letterari. Due anni dopo seguì il suo insegnante Friedrich Justus Riedel all’Università di Erfurt. Riedel sostenne Heinse durante i suoi studi, ma beneficiò anche del suo aiuto nella stesura dei suoi opuscoli. Heinse nel 1773, sempre grazie all’aiuto del suo maestro, ottenne la posizione di maestro di corte presso la famiglia von Massow. Nell’aprile 1774 Heinse fu incaricato dai fratelli Jacobi, dal poeta Johann Georg Jacobi e dal filosofo Friedrich Heinrich Jacobi, di dirigere la loro rivista femminile “Iris” a Düsseldorf. In questo periodo conobbe anche Johann Wolfgang von Goethe del quale era grande ammiratore. Heinse fu grande amico di Friedrich Maximilian Klinger, fra gli esponenti dello Sturm und Drang, apprezzandone enormemente la sua opera teatrale. Nel 1780 partì per un Grand Tour in Italia. A lui si deve un celebre romanzo sugli scacchi basato sugli studi del famoso maestro di scacchi italiano, Giambattista Lolli e sulle grandi conoscenze Heinse che fu anche un grande amante dell’opera. Nel 1795, Heinse, pur mantenendo centrale, la sua poetica e la centralità della musica nelle sue opere, compose, un’opera assai distante dalle precedenti “Hildegard von Hohenthal”. Quest’opera potrebbe essere definita come un romanzo musicale erotico ed ebbe un’enorme IMG_4561_clipped_rev_1influenza sulla poetica “Wechsel der Töne” di Hölderlin. Per capire la centralità della musica e del canto in quest’opera, basti citare il fatto che l’opera è illustrata da raffigurazioni dell’udito e degli organi vocali umani, realizzate dal suo amico Sömmering che ha anche fornito le tavole di note. Questa caratteristica, fa, probabilmente, del romanzo di Heinse, il primo e unico romanzo ad essere decorato con disegni anatomici. “Heinse versucht hier sein Ideal eines moralisch autarken Menschen zu zeichnen, der seine Kräfte unter Beachtung der ihn umgebenden Verhältnisse stets zur Erlangung maximalen Genusses einsetzt. Der philosophisch-ästhetische Versuch, die Musik als Beispiel der gelungenen Synthese von Emotionalität und Kalkül zu stilisieren und so auch als Vorbild für das sozial-ethische Verhalten einzuführen, stellt eine originäre ‘Vorstellungsart’ von Welt- und Ich-Verständnis eines zwischen Triebbeherrschung und geistiger Selbstbehauptung schwankenden Autors dar … Heinse übernahm für die Illustrierung von seinem Freund Sömmering verfertigte Darstellungen der menschlichen Hör- und Stimmorgane, die dieser auch mit Anmerkungen versah, womit der Roman wohl der erste und einzige ist, der mit anatomischen Zeichnungen geschmückt wurde” (Frankhäuser u. a. Wilhelm Heinse, Mainz 2003, S. 23). Rif. Bibl.: Goedeke IV, 887, 19. Schulte-Strathaus 10. Hayn-Gotendorf III, 129.

450 euro

18. ECONOMIA COMMERCIO FRANKFURT AM MAIN STORIA LOCALE FRANCOFORTE WIRTSCHAFT HANDEL ECONOMY TRADE

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IMG_4553_clipped_rev_1Anonimo,

Frankfurter Wek-Schema barin von den auf die wesse fommeuden fremden handelsleuten was sie fur Waaren fuhren, wo sie halten u. f. w. Nachricht gegeben wirb.

Frankfurt am Main, bei Johann Philipp Streng, 1824

In 8°; 88 pp. Brossura coeva azzurra. Prima ed unica rarissima edizione di questa importante fonte per la storia economica e commerciale della città di Francoforte sul Meno. L’opera contiene i nomi dei commercianti con le loro attività che portavano avanti nel 1824, a Francoforte sul Meno. First edition. Esemplare in ottime condizioni di conservazione.

180 euro

19. MEDICINA ARCHEOLOGIA ROMA AGRO PONTINO VETERINARIA CAVALLI PESTE PRIME EDIZIONIdsc_0383_clipped_rev_1

Ldsc_0378_clipped_rev_1ancisi Giovanni Maria,

Jo. Mariae Lancisii Intimi Cubicularii, Archiatri, Pontificii et in Romano Archilyceo primariam medicinae practicae Cathedram Moderantis Opera Varia in Unum Congesta, et in duos Tomos Distribuita. Tomus Primus – Secundus, 

Venetiis, Excudebat Sanctes Pecori, 1739

In 2° (34,4×22 cm); due tomi in un volume: XXXVI, 260 pp. e una carta geografica più volte ripiegata, XII, 265, (27), (3) pp. e 10 c. di tav. fuori testo più una carta geografica più volte ripiegata. Completo. Legatura coeva in piena pergamena molle. Qualche lieve foxing al margine esterno di poche pagine, ininfluenti e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Xilografia ai frontespizi. Primo frontespizio stampato in rosso e nero. dsc_0379_clipped_rev_1Testane e finalini xilografici. Prima edizione dell’opera “varia” del grande medico romano Giovanni Maria Lancisi (Roma, 26 ottobre 1654 – Roma, 20 gennaio 1720). Anatomista, fisiologo, botanico, fu anche un valente studioso di letteratura e conoscitore di antiquariato. In campo anatomico descrisse per le strie longitudinali mediali del corpo calloso, i così detti “nervi di Lancisi”, al “segno di Lancisi”, ed un particolare tipo di pulsazione nel polso giugulare, presente in casi di attacco cardiaco. A lui si deve l’intuizione della trasmissione della malaria attraverso il morso delle zanzare ed il consiglio di bonificare le paludi dell’Agro Pontino. Intuì che la malaria era un vera e propria forma di “pestem”, un’infezione che veniva trasmessa attraverso il contagio, scontrandosi così con i fautori dell’antico umoralismo. Arrivò ad ipotizzare che gli insetti depositassero organismi nei cibi che poi venivano assunti dagli uomini o che gli insetti iniettassero direttamente nelle ferite la loro saliva che secondo Lancisi, conteeva un “dsc_0380_clipped_rev_1venifico liquido”.Tra le opere di medicina di Lancisi si ricordano il De subitaneis mortibus (1707), la Dissertatio de recta medicorum studiorum ratione instituenda (1715), e il postumo De motu cordis et aneurysmatibus (1728), con il quale contribuì allo sviluppo della fisiopatologia cardiocircolatoria. Fra le opere qui contenute: Dissertatio historica de Bovilla Peste; De recta studio rum Medicorum; De subitaneis morti bus; Dissertatio de nativis; De Noxiis Paludum Effluviis Libri (nella dsc_0382_clipped_rev_1quale si preoccupò di problemi legati alla salute pubblica); Humani Corporis Anatomica Synopsis; De humorum secretionibus in genere; An acidum ex sanguine extrahi; De triplici interstinorum Polypo; De Physiognomia; De ortu, vegetaztioneac textura fungo rum; De Plinianae Viallae Ruderibus; De motu cordis & aneurysmatibus. “Lancisi, great Italian clinician, was the first to describe cardiac syphilis; he was also notable as an epidemiologist, with a clear insight into the theory of contagion. He was physician to Pope Clement XI, who turned over to him the forgotten copper plates executed by Eustachius in 1552. Lancisi published these with his own notes in 1714. […] Lancisi’s posthumous De aneurysmatibus published in 1728 appears only in later collected editions” (Garrison Morton). Opera non comune da reperirsi completa, nella sua legatura coeva ed in buone condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Graesse,IV – 93.

1.000 euro

20.CLASSICI DELLA LETTERATURA PRIME EDIZONI LETTERATURA INGLESE RARITA’ BIBLIOGRAFICA

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IMG_1370_clipped_rev_1Austen Jane,

Orgoglio e prevenzione traduzione di Giulio Caprin,

Verona, A. Mondadori Editore, 1932

In 12° (17×10,5 cm); 523, (7) pp. e una c. di tav. in antiporta, protetta da velina, con ritratto di Jane Austen. Legatura editoriale in piena tela verde con titolo e fregi in oro al dorso (leggermente sbiadito). Al piatto anteriore stemma della Mondadori in oro. Il volume è conservato nella rara scatola editoriale verde maculata in oro. Dorso leggermente scolorito. Prima rarissima edizione italiana, della primissima opera di Jane Austen pubblicata in italiano. Uno dei capolavori, forse il più famoso, della grande autrice inglese Jane Austen. Nello stesso anno uscì una seconda edizione che riporta proprio la scritta “seconda edizione”. L’opera, dopo le prime due edizioni, mutò in italiano in “Orgoglio e Pregiudizio”. Pochi sanno che nonostante la Austen fosse considerata in Inghilterra già nella seconda metà dell’ottocento, un classico, in Italia nessuna sua opera venne tradotta prima del 1932 quando la Mondadori pubblicò un’edizione di “Pride and Prejudice” con il titolo “Orgoglio e Prevenzione” (una terza edizione, probabilmente pirata uscì nel 1934 per la A. B. C. di Torino). Questa edizione della Mondadori, vuoi anche per il nuovo clima anglofobo incentivato dal Regime Fascista, non ebbe particolare successo. Passarono 18 anni e con la fine della Guerra e la grande presenza e l’affetto suscitato delle truppe inglesi in Italia, lentamente, la Austen, iniziò ad essere apprezzata anche in Italia, tanto che nel 1945, uscirono, Persuasione, Sensibilità e buon senso e Emma (in due edizioni nello stesso anno e a breve distanza l’una dall’altra, una della Caravella e una di Ultra che sono da considerarsi ambedue come prime edizioni). E’ nei primi anni 50’ che esplose una vera e propria mania per l’opera della Austen con nuove edizioni (la Mondadori pubblicò un’edizione anastatica di Orgoglio e Pregiudizio già nel 1950 in grande tiratura). Questa prima edizione di “Orgoglio e Pregiudizio” è rarissima e ancor più rara a trovarsi completa della sua scatola editoriale ed in buone-ottime condizioni di conservazione.

21. STORIA DELL’ARTE ARTE NEOCLASSICISMO NEOCLASSICO CANOVA SCULTURA STUDI CANOVIANI ESEMPALRI SU CARTA COLORATA GIALLA PRIME EDIZIONI ESEMPLARI DI PRESENTAZIONE POSSAGNO LUCIGNANO VAL DI CHIANA

IMG_4524_clipped_rev_1Rosini Giovanni,

Saggio sulla vita e sulle opere di Antonio Canova,

Pisa, presso Niccolo Capurro co’ caratteri di F. Didot, 1825

I n 4°: (8), 112, L pp. Alcuni esemplari censiti, presentano 6 c. di tav. ma la stragrande maggioranza sembrano non avere mai avuto le tavole. Brossura muta coeva. Esemplare di presentazione dell’opera, privo delle carte di tavole, mai aggiunte qua, ma stampato su carta gialla di altissima qualità. Esemplare ancora a fogli chiusi ed in barbe. Giovanni Rosini (Lucignano in Val di Chiana, 24 giugno 1776 – Pisa, 16 maggio 1855) è stato un importante storico dell’arte, critico, poeta e drammaturgo e scrittore italiano, noto per i suoi studi sull’opera di Antonio Canova (Possagno in provincia di Treviso, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) uno degli scultori più celebri dell’epoca neoclassica. Rosini sviluppò, fin da giovane, una profonda passione per l’arte e la cultura, che lo portò a studiare presso le accademie artistiche locali. Grande collezionista d’arte, nel 1825, Rosini pubblicò il suo lavoro più prestigioso, “Saggio sulla Vita e sullIMG_4527_clipped_rev_1e Opere di Antonio Canova”, in cui analizzava con grande attenzione le opere del noto scultore, offrendo una prospettiva unica sul suo processo creativo e sulla sua ispirazione. Questo libro non solo contribuì a far conoscere Canova al grande pubblico, ma cementò anche la reputazione di Rosini come esperto di arte neoclassica. Oltre alla sua biografia su Canova, Rosini scrisse numerosi saggi e articoli critici, approfondendo vari aspetti della scultura e dell’arte del suo tempo. La sua capacità di coniugare erudizione e passione rende le sue opere ancora oggi fondamentali per gli studiosi dell’arte neoclassica. Giovanni Rosini fu anche un appassionato tipografo e pubblicò numerose opere utilizzando i celebri caratteri ideati a Parma dai Fratelli Amoretti insieme a Giovanni Battista Bodoni. In seguito ad una causa fra le due parti, tali caratteri vennero attribuiti ad esclusivo utilizzo al Bodoni nel Ducato di Parma ma fuori dal Ducato, gli Amoretti continuarono ad utilizzare il carattere, oggi conosciuto come bodoniano, stampando in diverse città italiane. Opera rarissima in questa versione di presentazione stampata su carta gialla. Rif. Bibl.: IT\ICCU\IEIE\004430.

250 euro

22. STORIA NATURALE BOTANICA USI E COSTUMI VIAGGI LEGATURA CLASSICI ANTICHI CURIOSITA’ STRANEZZE MITI LEGGENDE

DSC_0350_clipped_rev_1Saumaise Claude De (conosciuto anche come Claudius Salmasius),

Plinianae exercitationes in Caii Julii Solini polyhistora. Item C.Jul.Solini Polyhistor ex veteribus libris emendatus. Acc.huic ieditoni de hoonuymis hyles iatricae exercitationes antehac ineditae nec non de manna et saccharo. Tomus I – IIDSC_0349_clipped_rev_1 e III volume contenente “Exercitationes de Homonymis Hyles Iatricae nunquam antheac editae utet De Manna et Saccharo.

Trajecti ad Rhenum, Apud Johannem vande Water, Johannem Ribbium, Franciscum Halma, & Gullielmum vende
Water, Bibliop., 1689

In folio (39,5×23 cm); (25), 63, (1), 625, (1) pp., (3), 627-943, (1), 16, 157, (1) pp. e (10), 27, (3), 259, (1), 20, (4 b.) pp. Bellissima legatura coeva in stile blaviano in piena pergamena con titolo e autore impressi in oro ad un tassello. Dorso a 7 nervi. Cornice e medaglione centrale con ricchi fregi ai piatti. Uno strappetto senza perdita di carta a pagina 45 del primo volume, qualche pagina leggermente ed uniformemente brunita a causa della qualità della carta e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di
conservazione. Seconda edizione ma praticamente prima per le numerosissime aggiunte (il terzo DSC_0347_clipped_rev_1volume, recuperato fra i manoscritti inediti di Saumaise, compare qui per la prima volta), di quest’opera del celebre antiquario, umanista e filologo francese Claudius Salmasius, forma latinizzata di Claude Saumaise, (Semur-en-Auxois, 15 aprile 1588 – Spa, 3 settembre 1653). L’autore studiò legge a Heidelberg studiando sotto il giurista Denis Godefroy e rimanendo influenzato, nella lettura dei classici, dal bibliotecario Jan Gruter. A lui si deve il ritrovamento dell’unico manoscritto conosciuto della Biblioteca Palatina. Rifiutò cattedre a Oxford, Padova e Bologna per accettare poi, nel 1631, la cattedra già occupata da Joseph Scaliger a Leida. E’ considerato tra gli antesignani delle teorie capitalistiche. Uomo di grande cultura e dai diversi interessi, scrisse diverse opere di carattere filologico, politico e teologico. Parlava diverse lingue fra le quali l’ebraico, l’arabo ed il persiano. Fu un sostenitore degli Stuart per i quali scrisse l’opera Defensio regia pro Carlo I (1649). Le “Pliniane exercitationes” sono la sua opera più famosa nel quale DSC_0351_clipped_rev_1l’autore, attraverso il commento dell’opera di Solinus Polyhistor, conosciuta con il titolo di “Collectanea rerum memorabilium”, ne studia la derivazione dall’Historia Naturalis di Plinio il Vecchio. Solino, riprendendo le opere di Plinio, Pomponio Mela, Svetonio e Terenzio Varrone descrive le cose più strane e meravigliose inerenti a popoli, usanze, animali e piante illustrandole all’interno di una cornice geografica. Mommsen ha teorizzato che l’opera di Solino può averci trasmesso passi di autori latini a noi del tutto sconosciuti. L’opera di Solino, oltre alla storia romana contiene la descrizione di parte dell’Africa, dell’Asia Minore, dell’Arabia, dell’India e dell’Impero dei Parti. Il commento di Saumaise è considerato il più importante commento della “Collectanea rerum memorabilium”. Il terzo volume, dal titolo “Exercitationes de Homonymis Hyles Iatricae”, si occupa della nomenclatura botanica delle piante medicinali, con un saggio dedicato all’individuazione e all’etimologia della manna e saccarum. Rif. Bibl.: Brunet V 92-93 (“Ouvrage estimé.”); Clark VI 38; Pritzel 2. ed. n. 8045; Haller v.1 p.444.

450 euro

23. OMEOPATIA PRIME EDIZIONI ITALIANE ABRUZZO PESCARA CAPEGATTI LORETO APRUTINO RARITA’ BIBLIOGRAFICHE HOMEOPATHY

Guanciali Quintino,

L’Anemanno di Quintino Guanciali, voltato in italiano per Rafaele d’Ortenzio col testo latino a piedi

Napoli, Stamperia e Cartiere del Fiberno, 1844

In 8°; XV, (2), 18-344, (3) pp. Bella ed elegante legatura in mezza-pelle scura con titolo e ricchi fregi in oro al dorso dove sono presenti, anche, le iniziali dell’antico proprietario. Vignetta xilografica al frontespizio. L’opera è dedicata al Marchese di Pietracatella, Presidente al Collegio de’ Ministri di S. M. Siciliana, Giuseppe Ceva Grimaldi. Prima rarissima edizione, un solo esemplare censito in ICCU, della traduzione italiana del celeberrimo componimento considerato il testo basilare dell’omeopatia, “Hahnemannusseu De homoeopathianova medica scientia. Libri octo.” scritto dal latinista abruzzese, Quintino Guanciali (Loreto aprutino 23 novembre 1814 – Napoli 21 aprile 1883) opera che segnò l’ingresso in Italia della celebre medicina alternativa alle cure tradizionali, l’omeopatia. Dopo aver studiato nel Seminario di Penne, Guanciali si diede allo studio delle lettere classiche sperando di ottenere una cattedra per l’insegnamento, cosa che però non avvenne. Venuto a conoscenza delle recentissime teorie curative di Samuel Hahnemann se ne appassionò a tal punto che decise di comporre un’opera poetica in latino che le presentasse, appunto “Hahnemannusseu De homoeopathianova medica scientia. Libri octo”. Hahnemann arrivò alla sua intuizione fondamentale durante una traduzione dell’opera di Cullen, in cui notò che la chinina, un rimedio contro la malaria, causava sintomi simili alla malattia. Da questa osservazione nacque il principio “similia similibus curantur” (i simili curano i simili). Hahnemann formulò così l’omeopatia, utilizzando remedy altamente diluiti, convinto che potessero stimolare le difese naturali dell’organismo. Già nel 1806 pubblicò un’oper dal titolo italiano “La Medicina dell’Esperienza” che conteneva le base della futura omeopatia ma è nel 1810 che pubblicò la sua opera principale, “Organon der Heilkunst”, dove sistematizzò i principi dell’omeopatia, gettando le basi per una nuova era nella cura e nella medicina alternativa. Nell’opera qui presentata Guanciali descrive l’Omeopatia ed il suo approccio terapeutico basato su principi differenti rispetto alla medicina convenzionale dell’epoca. Questo testo, scritto in latino, rappresentava un tentativo di diffondere e sistematizzare le teorie omeopatiche di Samuel Hahnemann. L’opera si compone di otto libri che analizzano i principi fondamentali dell’omeopatia, presentando una critica alla medicina allopatica e proponendo un nuovo paradigma per la cura delle malattie. L’opera di Guanciali non solo contribuì a consolidare il pensiero omeopatico in Italia, ma rappresentò anche un’importante bussola per i medici e i ricercatori interessati a comprendere e applicare i principi omeopatici nella pratica clinica. Attraverso la sua scrittura, Guanciali si sforzò di legare la filosofia omeopatica alla scienza medica contemporanea, cercando di giustificare la validità dell’omeopatia attraverso argomentazioni razionali. Il suo impegno fu decisivo per la crescita del movimento omeopatico in Italia, dove influenzò le generazioni successive di medici. La sua opera rimane un capitolo importante nella storia della medicina alternativa, segnando un’epoca di transizione in cui la medicina scientifica iniziava a confrontarsi con nuove prospettive terapeutiche. Guanciali è ricordato non solo per le sue opere, ma anche per il suo ruolo pionieristico nel promuovere un approccio innovativo alla salute e al benessere. L’opera non solo ha avuto un impatto significativo sulla diffusione dell’omeopatia in Italia, ma ha anche contribuito al dibattito scientifico e culturale del XIX secolo intorno alle pratiche mediche alternative. Grazie al suo approccio sistematico e alla sua erudizione, Guanciali si è guadagnato un posto di rilievo nella storia della medicina alternativa, ponendo le basi per futuri studi omeopatici e per l’educazione degli omeopati in Italia e all’estero. Quella qui presentata è la prima rarissima edizione italiana di una delle più importanti opere del movimento omeopatico, presentata nella traduzione del celebre filosofo, scrittore, professore d’eloquenza, patriota e sacerdote abruzzese, Raffaele d’Ortensio (Capegatti in provincia di Pescara 1807-1881). Opera rara, in bella legatura coeva ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bil.: IT\ICCU\NAP\0869663, un solo esemplare censito in ICCU.

400 euro

24. TEORIE DARWINIANE DARWINISMO EVOLUZIONISMO PRIME EDIZIONE SCIENZE NATURALI DARWIN

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IMG_4676_clipped_rev_1Bianconi Giuseppe Giovanni, Charles Darwin,

La Theorie Darwinienne et la Creation dite independante, Lettre A. M. Ch. Darwin par J. Joseph Bianconi Ancien Professeur à l’Universite de Bologne,

Bologne, Chez Nicolas Zanichelli successeur de Marsigli et Rocchi, 1874

In 4°; (4), 343, (1) pp. e 21 c. di tav. fuori testo. Brossura editoriale azzurra con titolo, autore, luogo, stampatore e data impressi al piatto anteriore entro cornice xilografica. Un leggerissimo alone al margine esterno del volume, mai intenso e per il resto, nel complesso, esemplare in buonecondizioni di conservazione e completo della sua rara brossura originale. Prima edizione di questo scritto dedicato alla teoria darwiniana della creazione scritto dl celebre zoologo, botanico e geologo italiano, Giovanni Giuseppe Bianconi (Bologna, 31 luglio 1809 – 18 ottobre 1878). Giuseppe Giovanni Bianconi, nato nel 1809 a Bologna, fu un importante naturalista, zoologo e paleontologo italiano. La sua carriera si sviluppò in un periodo di fervente innovazione scientifica e sociale, coincidente con le pubblicazioni delle teorie darwiniane, in particolare l’opera magistrale “L’origine delle specie”, IMG_4677_clipped_rev_1pubblicata da Charles Darwin nel 1859. Bianconi, che morì nel 1878, si distinse per il suo approccio aperto e scientifico nei riguardi delle teorie evolutive, contribuendo a diffondere il pensiero darwiniano in Italia. Bianconi si dedicò allo studio della zoologia e della paleontologia, approfondendo le sue ricerche sull’evoluzione delle specie. I suoi studi su fossili e la loro classificazione in un contesto evolutivo furono tra i primi in Italia ad allinearsi con le idee di Darwin, proponendo una visione dinamica della vita terrestre. Egli sostenne che le specie non fossero entità fisse, ma che evolvevano e si adattavano nel tempo. Un aspetto significativo del lavoro di Bianconi fu la sua capacità di integrare osservazioni empiriche con la teoria evolutiva, ponendosi come un ponte tra la scienza naturalistica e la filosofi della natura. Il suo entusiasmo per le scoperte scientifiche dell’epoca e la sua posizione favorevole verso il darwinismo contribuirono a sollevare l’interesse per l’evoluzione nelle comunità scientifiche italiane. Grazie al suo impegno, Bianconi è ricordato come uno dei precursori della biologia evolutiva italiana, le cui idee hanno influenzato le generazioni successive di scienziati. La sua attitudine aperta verso le teorie emergenti, in un periodo di grande cambiamento, lo colloca tra i protagonisti dell’accettazione del pensiero darwiniano nel contesto scientifico italiano. Prima edizione completa rara a reperirsi completa della sua brossura originale. Rif. Bibl.: IT\ICCU\SBLV\042689.

220 euro

25. SCIENZE NATURALI PRIME EDIZIONI BOTANICA ZOONOMIA TEORIA EVOLUZIONISTICA BIOLOGIA

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IMG_4324_clipped_rev_1Darwin Erasmus,

Zoonomia ovvero Leggi della vita organica. Traduzione dall’inglese con aggiunte. Medico della Società Reale di Londra, autore del Giardino Botanico. Traduzione dall’Inglese con aggiunte: Vol. I. – II. – III. – IV. – V. – VI.

Milano, Presso Pirotta e Maspero Stampatori – Librai, 1803 – 1806

In 8°; 6 tomi: XXXVI, 338, (2 b.) e 3 c. di tav. a colori, 334 pp., 367, (1) pp. e una c. di tav. a colori, 474, (2) pp. e due tavole delle quali una più volte ripiegata, 336 pp., 344, (4) pp. Eleganti legature coeve in mezza-pergamena con piatti foderati con carta marmorizzata coeva. In un volume, al recto del piatto anteriore, è presente una nota coeva che indica dove venne acquistato il volume all’inizio dell’ottocento. Ai dorsi, autore, titolo, ricchi fregi e numero dei volumi impressi in oro su fascette in pelle rossa e nera. Esemplare stampato su carta di grande qualità. Esemplare a grandi margini. Traduzione di Giovanni Rasori, il cui nome compare in calce alla prefazione a carta 2/3r del vol. 1. Nei volumi 4 e 5 dopo il frontespizio segue occhietto con il titolo “Zoonomia ossia Leggi della vita organica Parte 2. comprendente un catalogo delle malattie distribuite in classi naturali secondo le loro cause prossime coi consecutivi ordini generi e specie e coi rispettivi metodi curativi”. Prima edizione italiana in ottime condizioni di conservazione. Una delle più celebri opere del famoso filosofo, poeta, medico e naturalista britannico, Erasmus Darwin (Elston, 12 dicembre 1731 – Breadsall, 18 aprile 1802) nonno del celeberrimo Charles. Erasmus Darwin è stato una figura poliedrica del XVIII secolo, il cui contributo spazia dalla medicina alla poesia, fino alla filosofia naturale. È noto soprattutto come nonno di Charles Darwin, ma egli stesso ha lasciato un’impronta duratura attraverso il suo lavoro “Zoonomia”, pubblicato a cavallo tra il 1794 e il 1796. Questo IMG_4325_clipped_rev_1trattato rappresenta uno dei tentativi più arditi di sintetizzare le conoscenze scientifiche dell’epoca e di proporre una teoria dell’evoluzione che precede di decenni le più celebri scoperte del nipote. “Zoonomia” è un’opera monumentale, in cui Erasmus Darwin esplora le leggi della vita e la complessità dei processi biologici. Si propone di classificare le malattie e di indagare la fisiologia umana e animale, proponendo diverse ipotesi innovative. In questo contesto, egli delinea un embrionale concetto di evoluzione, suggerendo che tutte le forme di vita potrebbero condividere un antenato comune e che la competizione per la sopravvivenza potrebbe guidare la variazione delle specie — idee che anticipano di mezzo secolo quelle che il nipote Charles avrebbe poi sviluppato ne “L’origine delle specie”. Darwin si distingue anche per il suo approccio umanistico alla scienza. Le sue opere sono intrise di poesia e filosofia, un tentativo di rendere la scienza accessibile a un pubblico più ampio. Era un sostenitore dell’istruzione femminile e dei diritti degli uomini comuni, riflettendo una mente aperta e progressista. Attraverso “Zoonomia”, Erasmus Darwin offre una visione del mondo in cui il progresso scientifico e morale sono interconnessi, una visione che invita alla continua esplorazione e comprensione del nostro posto nella natura. La sua opera benché sia stata a lungo trascurata è stata, recentemente, riscoperta l’importanza che ha avuto nella formazione della teoria dell’evoluzione. Prima edizione completa ed in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\TO0E\010954.

350 euro

26. LETTERATURA ITALIANA CLASSICI PIRANDELLIANA RARITA’ BIBLIOGRAFICA

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IMG_9754_clipped_rev_1Pirandello Luigi,

Il fu Mattia Pascal romanzo di Luigi Pirandello (in due volumi) Volume I – II. Terzo Migliaio.

Milano, Fratelli Treves, 1910

In 8° (19,3×12,7 cm); due tomi: (4), 270 pp. e (4), 283, (11) pp. Brossure editoriali, spesso assenti. Un IMG_9753_clipped_rev_1leggerissimo alone alle ultime 10 pagine del secondo volume (comprese quelle di pubblicità editoriali) praticamente ininfluente e per il resto esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione ed ancora in barbe. Un antico ex-libris privato con collocazione al recto del piatto posteriore. Esemplare ancora in barbe. Seconda edizione riveduta, terzo migliaio, non citato dal Gambetti-Vezzosi, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2007, pag. 687, che segnala nel 1910 la seconda edizione con un 2° migliaio nello stesso anno. La seconda edizione che presenta delle variazioni rispetto all’edizione precedente è rara e ancor più rara da trovarsi completa delle brossure editoriali. Uscito nella collana della Biblioteca Amena n° 776 e 777. Uno dei romanzi più celebri del grande scrittore, drammaturgo e scrittore agrigentino e uno dei romanzi più celebri del novecento. Il romanzo fu il primo grande successo di Pirandello anche se in un primo momento venne snobbato dalla critica. Non comune.

200 euro

27. FISICA SPERIMENTALE MAJORANA ELETTRICITA’ BIRIFRANGENZA MOTO VIBRATORIO ELETTRONI

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IMG_4655_clipped_rev_1Majorana Quirino,

Fisica sperimentale, Lezioni del Prof. Q. Majorana, Riassunte dal Dott. U. Magini, Seconda Edizione, 1918

Torino, Ditta Antonietti, 1918

In 4°; 672 pp. Legatura coeva in piena tela marrone con autore, titolo e filetti inoro al dorso. Antica firma di possesso privato al frontespizio. Alcune sottolineature a matita coeve e qualche appunto al margine esterno bianco. Seconda rarissima edizione di quest’opera che raccoglie le lezioni del celeberrimo fisico siciliano, Quirino Francesco Valentino Majorana (Catania, 28 ottobre 1871– Rieti, 31 luglio 1957). Quirino Francesco Valentino Majorana è stato un fisico italiano di spicco, noto per il suo contributo alla fisica teorica e per la sua eredità scientifica. Proveniente da una famiglia di intellettuali, Quirino ha sviluppato fin da giovane una profonda passione per le scienze fisiche. Dopo aver conseguito la laurea in fisica all’Università di Catania, intraprese una carriera accademica che lo portò a una crescente notorietà nel campo della fisica nucleare. Quirino è stato un fervente sostenitore delle teorie quantistiche e della meccanica ondulatoria, anticipando alcune discussioni che sarebbero diventate centrali nello sviluppo dellafisica nel XX secolo. I suoi interessi sperimentale furono molto ampi andando dalle telecomunicazioni all’energia gravitazionale, dalle birifrangenza magnetica all’elettrostatica, fino alla magneto-ottica e poi, come detto alle teorie quantistiche. Quirino fu una figura fondamentale per suo nipote Ettore Majorana, nato nel 1906, che divenne uno dei fisici più brillanti della sua generazione. Quirino e Ettore condivisero un forte legame, sia familiare che intellettuale. Quirino influenzò IMG_4656_clipped_rev_1profondamente Ettore, trasmettendogli passioni e conoscenze scientifiche, che avrebbero contribuito a formare il pensiero di Ettore sulla meccanica quantistica. Ettore, noto per i suoi studi innovativi su particelle elementari e per la misteriosa scomparsa nel 1938, trovò in Quirino una figura di riferimento e un mentore. La passione di Quirino per la fisica e la sua autorità accademica furono di fondamentale importanza per guidare il giovane Ettore nei primi anni della sua ricerca scientifica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Quirino si ritirò dalla vita accademica, continuando a riflettere sul significato della scienza e sul suo impatto sulla società. Morì il 31 luglio 1957 a Rieti, lasciando un’eredità duratura nel panorama della fisica italiana e un ricordo indelebile del legame tra zio e nipote, che ha profondamente influenzato il corso della fisica moderna. Rarissima opera di notevole importanza per la storia della fisica sperimentale italiana. L’opera qui presentata in capitoli raccoglie esperienze e studi di meccanica, Propagazione del moto vibratorio armonico, Fisica molecolare, Energia Raggiante, Energia Elettrica, Campo magnetico costante, Campo magnetico variabile e diverse parti relative agli elettroni. Rarissima trascrizione delle lezioni di fisica sperimentale di Quirino Majorana.

260 euro

28. LETTERATURA INGLESE ESTETICA POETICA NEOCLASSICISMO PRIME EDIZIONI SLOVENIA KOPAR CAPODISTRIA

IMG_4515_clipped_rev_1Pope Alexander, Benini Giovanni Vincenzo,

I Principj del gusto ossia Saggio sulla Critica di Alessandro Pope, Recato all’italiana poesia e corredato d’un discorso critico e di note da Creofilo Sminteo P. A.

(Padova), Impresso nel Seminario di Padova, 1792

In 12°; XVI, 86, (2) pp. Legatura coeva in piena pergamena. Qualche difetto e piccola mancanza al margine esterno del piatto anteriore. Una traccia di sporco al piatto anteriore ed alle prime quattro e delle ultime 5 carte (compresa carta di sguardia), nel margine basso bianco, lontano dal testo. Per il resto esemplare in buone condizioni di conservazione, stampato su carta forte di ottima qualità. Testatine in ogni pagina e finalini xilografici alla fine di ogni capitolo. Bel ritratto di Pope al frontespizio. Prima non comune edizione di questa traduzione di questo importante scritto estetico del grande poeta inglese, Alexander Pope (Londra, 21 maggio 1688 – Twickenham, 30 maggio 1744), la primissima edizione italiana di quest’opera uscì nel 1758 e si avvaleva della traduzione di Gasparo Gozzi. L’autore della traduzione è il noto medico e poeta arcade originario di Capodistria in Slovenia, l’odierna Kopar, Giovanni Vincenzo Benini. Il “Saggio sulla Critica” di Alexander Pope, pubblicato nel 1711, è un’opera fondamentale della letteratura inglese che segna la transizione verso il neoclassicismo. Scritto in forma di epistola, il saggio offre riflessioni sulla natura della poesia e sul ruolo della critica letteraria. Attraverso un linguaggio elegante e incisivo, Pope esplora principi estetici e morali, sostenendo l’importanza dell’armonia tra forma e contenuto. L’opera è conosciuta per il celebre verso: “Il buon senso è il fondamento della poesia”, che riassume l’approccio razionale e misurato di Pope alla scrittura. Il saggio affronta anche la questione dell’imitazione, sottolineando che i grandi autori dovrebbero trarre ispirazione dai classici, piuttosto che seguirne ciecamente i modelli. Attraverso una serie di maximes e osservazioni acuminate, Pope guida i lettori in una riflessione critica sulla letteratura, affermando il suo posto come uno dei maggiori esponenti della poesia e della critica del suo tempo. L’eco delle sue idee continua a influenzare la critica letteraria fino ad oggi. Giovanni Vincenzo Benini, nato a Capodistria nel 1744, è noto sia come medico che come poeta, e si distinse nel panorama culturale del XVIII secolo. Laureatosi in medicina, Benini esercitò con passione la professione medica, guadagnandosi la reputazione di esperto e rispettato nella sua comunità. Oltre alla carriera scientifica, coltivò un profondo amore per la poesia, che lo portò a diventare un esponente della poesia arcadica, adottando lo pseudonimo di Creofilo Sminteo. Sotto questo nome, Benini scrisse varie opere poetiche caratterizzate da uno stile elegante e da tematiche classiche, spesso ispirandosi alla natura e agli ideali bucolici tipici dell’Arcadia. Le sue poesie riflettono una fusione tra erudizione e genuina sensibilità, facendo di lui una figura di spicco tra i poeti del suo tempo. Fu autore di diverse prime edizioni italiane di opere di Pope del quale fu un grande estimatore. Benini morì nel 1814. Rif. Bibl.: IT\ICCU\VIAE\002931.

220 euro

29. IMPERO OTTOMANO RUSSA VALACCHIA MOLDAVIA BALAKLAVA QUESTIONE d’ORIENTE STORIA CONTEMPORANEA PRIME EDIZIONI
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IMG_4506_clipped_rev_1Lazzaro Giuseppe,

Storia della quistione e della guerra d’Oriente dalle origini fino alla pace del 30 marzo 1856 : con uno sguardo preliminare sulla quistione dei luoghi santi fino dai tempi delle crociate : opera originale scritta su’ documenti autentici per Giuseppe Lazzaro, [Primo Periodo – Secondo Periodo]

Napoli, Presso Giosuè Rondinella, 1856

In 8°; due tomi in un volume: XXIV, 362, (2) pp. e 312, (4) pp. e III c. di tav. più volte ripiegate poste in fondo al volume. Bella legatura coeva in mezza-pelle verde con titolo, autore, numero dei volumi e ricchi fregi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Tagli leggermente spruzzati. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Prima edizione di quest’opera di quest’opera del noto giornalista e politico italiano, Giuseppe Lazzaro (Napoli, 6 aprile 1825 – Roma, 20 marzo 1910). L’autore è stato un importante educatore, scrittore e politico italiano, noto per il suo impegno nella promozione della cultura e dell’istruzione nel XIX secolo. Cresciuto in un periodo di fermento politico e sociale, Lazzaro mostrò fin da giovane una forte passione per l’insegnamento e la letteratura. Nel 1848, durante le insurrezioni che infiammarono l’Italia, si unì ai movimenti liberali, manifestando il desiderio diun’Italia unita e democratica. La sua carriera educativa prese forma negli anni successivi, quando divenne insegnante di lettere e storia nelle scuole pubbliche di Napoli. Nel 1860, con l’unità d’Italia, Lazzaro si trasferì a Roma, dove continuò il suo lavoro di educatore e scrittore. Entrato nel parlamento italiano nel 1861 nelle file della “sinistra costituzionale”, Lazzaro fu un promotore della riforma scolastica e scrisse operedi pedagogia che riflettevano le nuove idee educative del tempo. Tra i suoi scritti, spicca “Le basi dell’educazione”, pubblicato nel 1881, in cui esplorava l’importanza della formazione umana e morale. Oltre alla sua carriera come educatore, Lazzaro fu attivamente coinvolto nella vita politica, sostenendo riforme progressiste. Morì a Roma il 20 marzo 1910, lasciando un’eredità significativa nel campo dell’istruzione italiana. La sua vita e il suo operato rappresentano un contributo importante alla IMG_4507_clipped_rev_1crescita culturale e sociale del nuovo Stato italiano. In quest’opera l’autore analizza la Questione d’Oriente che coinvolse diversi paesi europei e non, a cavallo degli anni 50′ dell’ottocento. La Crisi d’Oriente, verificatasi tra il 1853 e il 1856, fu un conflitto geopolitico che coinvolse il declino dell’Impero Ottomano e le ambizioni delle potenze europee, in particolare Russia, Gran Bretagna, Francia e Austria. La causa immediata del conflitto fu la disputa sui diritti religiosi dei cristiani nell’impero ottomano, che suscitò l’interesse della Russia, desiderosa di espandere la sua influenza nella regione. Nel 1853, dopo il rifiuto ottomano di concedere certi privilegi, la Russia invase la Moldavia e la Valacchia, portando la Gran Bretagna e la Francia a intervenire a fianco dell’Impero Ottomano per sostenere la sua integrità territoriale. La guerra si combatté principalmente nel Mar Nero e culminò con la celebre battaglia di Balaklava e il grande assedio di Sebastopoli. Il conflitto si concluse il 30 marzo 1856 con la Pace di Parigi, che impose limitazioni ai diritti russi nella regione e sancì la neutralità del Mar Nero. La crisi servì a delineare nuovi equilibri politici in Europa e segnò un’inversione significativo della crescente influenza russa. La Guerra di Crimea, risultato della crisi, mise in evidenza anche la necessità di modernizzazione nei vari eserciti europei e rappresentò un’importante tappa nel risveglio degli stati nazionali. Opera in prima edizione ed in bella legatura coeva. Rif. Bibl.: IT\ICCU\SBL\0472579.

90 euro

30. POESIE POESIA DE CAROLIS SAN MURO DI ROMAGNA PRIME EDIZIONI

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Pascoli Giovanni,

Poesie Varie di Giovanni Pascoli raccolte da Maria,

Bologna, Nicola Zanichelli, 1912

In 4°; XV, (1), 173, (3) pp. e una c. di tav. in antiporta con ritratto fotografico di Giovanni Pascoli. Brossura editoriale illustrata da De Carolis. Antica firma d’appartenenza di noto personaggio pugliese alla brossura ed al frontespizio della prima opera. Esemplare ancora in barbe. Prima edizione di questa celebre raccolta di poesie del grande poeta Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna in provincia di Forlì-Cesena, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912). Esemplare che presenta alcune leggere fioriture alle prime 8 carte ed in alcune carte all’interno, dovute alla qualità della carta utilizzata ma per il resto, esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima edizione non comune.

120 euro

31. SCHIAVISMO ABOLIZIONISMO LETTERATURA AMERICANA SLAVERY ABOLITIONISM

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IMG_4512_clipped_rev_1Beecher Stowe Harriett,

La Capanna di Papà Tom, ovvero Vita de’ Negri in America di Enrichetta Beecher Stowe, Libera Versione dal Francese di Luigi Lo Gatto, Vol. I – II – III – IV

Napoli, Stabilimento Tipografico di G. Nobile, 1853

In 12°; 4 parti volumi in due tomi: 166, (2) pp., 155, (1) pp., 188 pp., 223, (9 con la lettera di George Sand sul libro, presente qui per la prima volta tradotta) pp. Legatura coeva in mezza-pelle con titolo, numero dei volumi e ricchi fregi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata. Edizione rara con soli 4 esemplari censiti in ICCU, rarissimo a trovarsi completo di tutti e quattro i volumi. Prima edizione nella traduzione di Luigi Lo Gatto, di questa basilare opera della letteratura americana scritta dalla grande Harriet Beecher Stowe, nata il 14 giugno 1811 a Litchfield, Connecticut. L’autrice è stata una scrittrice e attivista americana, nota principalmente per il suo romanzo “La Capanna dello Zio Tom” (1852). Figlia di un importante ministro e parte di una famiglia impegnata nel movimento abolizionista, Stowe sviluppò un forte senso della giustizia sociale e dei diritti umani. “La Capanna dello Zio Tom” racconta le sofferenze degli schiavi afroamericani negli Stati Uniti, seguendo la storia di Tom, un uomo schiavo che, nonostante le avversità, mantiene la sua dignità e fede. L’opera ebbe un impatto straordinario, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica contro la schiavitù. Stowe utilizzò la narrativa per evocare empatia e indignazione, trasformando il romanzo in un potente strumento di propaganda abolizionista. Alla sua pubblicazione, “La Capanna dello Zio Tom” vendette oltre 300.000 copie nei primi anni e fu tradotto in molte lingue, generando dibattiti accesi e diventando un bestseller dell’epoca. Stowe continuò a scrivere romanzi, saggi e opere teatrali, affrontando temi sociali e politici. Nel 1856, incontrò Abraham Lincoln, che le attribuì il merito di avere “iniziato la guerra civile”. Harriet Beecher Stowe morì il 1 luglio 1896, lasciando un’eredità duratura come pioniera della letteratura sociale e voce dell’abolizionismo. La sua opera continua a essere studiata e letta, testimoniando il potere della letteratura nel cambiare il mondo. Questa è la prima edizione nella traduzione di Luigi Lo Gatto che tradusse l’opera partendo dal testo francese. Proprio per questo, è qui presente, posta alla fine del volume, una celebre lettera sull’argomento, scritta da George Sand. Alcune note manoscritte a matita alle carte bianche all’inizio e alla fine del volume (ad esempio ripetuto il cognome Romanoff) e per il resto esemplare in buone-condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\NAP\0275655.

100 euro

32. RIVOLUZIONE NAPOLETANA REPUBBLICA NAPOLETANA 1799 NAPOLEONE RIVOLUZIONE FRANCESE INEDITI NAPOLI MOLISE TAVENNA RARITA’ BIBLIOGRAFICA

IMG_4514_clipped_rev_1Drusco Pietrabondio ed altri,

Anarchia Popolare di Napoli dal 21 dicembre 1798 al 23 Gennajop 1799, Manoscritto inedito dell’Abate Pietrabondio Drusco ed i Monitori Repubblicani del 1799, corredati di note del medesimo autre per chiarire la verità dei fatti a cura del Cav. Michele Arcella.

Napoli, R. Stabilimento Tip. Del Comm. G. De Angelis e Figlio, 1844

In 8°; (4), 250 pp. Brossura editoriale rosa con titolo, luogo di stampa ed anno di stampa entro cornice in doppio filetto al piatto anteriore. Al recto del piatto anteriore applicato una pecetta a stampa con “Note Bibliografiche”. Qualche mancanza di brossura al dorso, leggermente lento e per il resto esemplare, in discrete-buone condizioni di conservazione. Prima assai rara edizione di quest’opera che ricostruisce attraverso diversi scritti inediti, i celebri fatti della Repubblica Napoletana del 1799. All’inizio il volume presenta una nota biografica di Pietrabondio Drusco nato a Tavenna nel Molise che fu testimone oculare dei fatti descrivendo gli avvenimenti in un manoscritto inedito che donò poi alla Bibl. Molisana del Museo Sannittico di Campobasso. L’opera contiene l’Anarchia Popolare nelle pagine 1-53 oltre vari documenti fra i quali si possono citare: Invito del pronc. di Moliterno al popolo napoletano; alcuni editti della Repubblica Napoletana; Monitore Napoletano n.1 (2 feb.1799) e varie continuazioni; Lettara della Comune di Trani (con risposta); Lettara della Comune di Barletta (con risposta); Articolo estratto dal Monitore di Roma 23 gennaio; Il Comitato di Legislazione, al Ministero della Giustizia, 11 germile (23 marzo) anno 7della liberta’; Lettera della sig. Eleonora Fonseca-Pimentel alla Commissione legislativa; Lettera di Gennaro Serra a Eleonora Pimentel; Commissione Legislativa; Lettera di Foggia in data 23 Germile (14 parile); La Commissione esecutiva al popolo napoletano; Lettera di G.Logoteta a Eleneora Pimentel; Lettera dalle Puglie; Lettere del gen. Macdonald; Festa per il bruciamento delle bandiere; Elezione dei nuovi Tribunali (con lunghi elenchi di nominativi); etc. Manca a Ghisalberti. Benedetto Croce, che studiò a lungo questo importante periodo della storia napoletana nel suo “La Rivoluzione Napoletana del 1799” a pagina 68 sostiene che l’opera sarebbe, almeno in parte, un plagio della “Memoria degli avvenimenti popolari seguiti in Napoli in Gennaio 1799” che venne pubblicato nel 1799 da Mazzola – Vocola. Sempre secondo Croce, parte delle notizie erano già comparse, anche se in formato minore, sul Monitore del 16 aprile, numero dal quale, poi, Dumas prese spunto per pubblicare alcune parti nel suo scritto su “I Borboni a Napoli”. Nonostante la precisione di Croce restano diversi dubbi sull’attribuzione dell’opera e sulla pubblicazione della stessa. . Il D’Ayala attribuisce la stessa a E. Palermo (cf. D’Ayala: Vite degli Italiani benemeriti…etc.: pag. 363, n1), mentre è indubbio che esiste un esemplare manoscritto in cui l’Autore si firma Cittadino Gaetano. Molto raro. Rif. Bibl.: Lotti, La Repubblica Napoletana del 1799 (Napoli, 1982) : pp. 69 – 70; Manca al Ghisalberti.

140 euro

33. MEDICINA ASTROLOGIA BOTANICA PESTE ALCHIMIA GEOLOGIA VELENI

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IMG_4354_clipped_rev_1Camerarius Johann Rudolph,

Sylloges memorabilium medicinæ et mirabilium naturæ arcanorum centuriæ 20. Studio et Labore Joannis Rudolphi Camerarii, Phil. & Medic. Doctoris om Imperiali Reitlinga Medici Ordinari. Editio altera, emendata, & quatuor centuriis postumis aucta. Ioann. Audoen. l. 3. Epigramm. 75. In Antiquarios et Novatores. Stulta haec invidia est, cui cuncta recentia fordent: Invidia stultia est, cui nova sola placent,

Tubingae, sumptibus Joh. Georg. Cottae, bibliop. typis Martini Rommeii, 1683

In 8° piccolo; due tomi: (2 b.), (20), 890 pp. e (4), 891-1662, (96) pp. Legatrura coeva in piena pergamena semi-floscia con titolo, autore e numero del volume impressi in oro al dorso. Frontespizio in rosso e nero. Ultima e definitiva edizione di questa celeberrima opera del famoso entomologo e botanico tedesco, Rudolf Jakob Camerarius. Johann Rudolph Camerarius, nato nel 1580 a Tubinga e morto nel 1635, è stato un botanico e medico tedesco di grande rilievo, noto per i suoi contributi allo studio delle piante e delle scienze naturali. Proveniente da una famiglia di intellettuali, Camerarius inizialmente si dedicò agli studi di medicina e filosofia, ottenendo una qualifica accademica che gli permise di intraprendere una carriera di successo nel campo della scienza. Una delle opere più significative di Camerarius è “Sylloges memorabilium medicinæ et mirabilium naturæ arcanorum”, pubblicata nel 1624. Quest’opera rappresenta una vasta raccolta di osservazioni scientifiche e curiosità naturalistiche, fondendo le conoscenze mediche del tempo con sorprendenti fatti della natura. Il libro si distingue per la sua sistematicità e il suo approccio critico, riflettendo il desiderio di Camerarius di classificare e raccogliere le informazioni scientifiche disponibili, contribuendo in tal modo all’avanzamento delle scienze naturali. Camerarius è noto non solo come botanico, ma anche per il suo lavoro nell’osservazione e classificazione delle piante. La sua opera ha avuto un impatto significativo sulla comprensione della botanica nella Germania del XVII secolo, gettando le basi per il futuro sviluppo della disciplina. Oltre alla botanica e alla medicina, Camerarius esercitò una lunga influenza sulla filosofia naturale, promuovendo un approccio empirico e razionale allo studio della natura. Il suo interesse per il mondo naturale si riflette nei suoi scritti, nei quali esplorava temi come la medicina popolare, le piante medicinali e le meraviglie naturali. La pubblicazione “Sylloges” non solo raccoglieva conoscenze esistenti, ma stimolava anche le menti curiose del suo tempo a esplorare ulteriormente le meraviglie della natura tanto che l’opera venne edita più volte con integrazioni, di studiosi anche dopo la morte di Camerarius. Johann Rudolph Camerarius morì nel 1635, ma la sua eredità scientifica continuò a influenzare botanici e studiosi delle scienze naturali. La sua opera ha giocato un ruolo fondamentale nella transizione verso una comprensione più sistematica e scientifica della botanica e ha contribuito a creare un ponte tra l’osservazione empirica e la raccolta di dati scientifici coerenti. Una centuria delle Sylloges è completamente dedicata alla Luna e all’Eclissi di Luna e di Sole e la loro influenza sulle malattie o su avvenimenti storici. L’opera contiene centinaia di recette mediche con l’utilizzo di piante e diversi veleni di origine animale. Varie le nozioni alchemiche, geologiche, ornitologiche, botaniche e alcune nozioni astrologiche (centuria XXV “Incertitudo Astrologiae Iudiciariae unde?”). Edizione ultima e definitiva.

1.200 euro

34. ECONOMIA POLITICA LETTERATURA BRUGES ECONOMY COMUNISM COMUNISMO

IMG_4690_clipped_rev_1Laveleye Emile de,

Questions contemporaines,

Bruxelles & Leipzig, A. Lacroix, Verboeckhoven et C.ie, 1863

In 8°; (4), XII, 6-351, (3) pp. Bella legatura coeva in mezza-pelle con dorso a 4 nervi. Titolo, autore, filetti e ricchi fregi in oro e a secco e al dorso. Piatti foderati in carta marmorizzata rossa al piatto anteriore. Antica pecetta di venditore di libri di Rio de Janeiro all’interno del piatto anteriore. Piatti interni foderati dicarta marmorizzata. Prima non comune edizione di questa raccolta di articoli del celeberrimo economista e saggista belga Émile Louis Victor de Laveleye (Bruges, 5 aprile 1822 – Liegi, 3 gennaio 1892). Fra gli articoli contenuti nell’opera: Le Communisme; La justice dans la revolution et dans l’Eglise par M. P.-J. Proudhon; Les coulisses d’un grand regne ecc. Émile Louis Victor de IMG_4691_clipped_rev_1Laveleye è stato un economista e saggista belga di grande rilevanza nel panorama intellettuale del XIX secolo. Dopo aver completato gli studi in giurisprudenza e scienze sociali, de Laveleye si distinse per il suo impegno nella diffusione delle idee economiche liberali e nel contributo al dibattito sociale della sua epoca. Insegnante di economia politica all’Università di Liegi, divenne un attivo promotore del pensiero economico liberale, enfatizzando l’importanza del liberomercato e la necessità di riforme sociali. La sua abilità nell’analizzare le dinamiche economiche e sociali lo rese un punto di riferimento per studiosi e politici. Una delle sue opere più importanti è “La Propriété et le Droit de Propriété”, in cui afferma il valore della proprietà privata come fondamento della libertà individuale e della prosperità economica. De Laveleye affrontò anche temi di cooperazione e mutualismo, sostenendo l’idea che il progresso economico dovesse essere accompagnato da un miglioramento delle condizioni sociali dei lavoratori. Il suo approccio pragmatico e la sua attenzione ai problemi sociali gli permisero di guadagnarsi il rispetto tra i contemporanei. Morì a Liegi il 3 gennaio 1892. La sua eredità vive attraverso le sue opere, che continuano a influenzare il pensiero economico e sociale. De Laveleye è ricordato non solo per i suoi contributi teorici, ma anche per il suo impegno a promuovere una società più giusta e prospera attraverso un’economia libera e inclusiva.

180 euro

35. EQUITAZIONE VETERINARIA EQUESTRIANISM REITEN ÉQUITATION VETERINARY VETERINÄRMEDIZIN VÉTÉRINAIRE

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IMG_4446_clipped_rev_1Von J. f. Zerrenner,

Praktische Anleitung zur Erlernung der vorzüglichsten Theile der Pferde-Wissenschaft für Offiziere, Oekonomen und PferdeliebhaberIMG_4445_clipped_rev_1

Quedlinburg [u.a.], Basse, 1834

In 8°; XVI, 208 pp. e II c. di tav. fuori testo poste in fondo al volume con immagini di due cavalli. Brossura azzurra muta coeva. Leggero foxing sparso, non significativo. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Antica firma d’appartenenza privata al margine alto del frontespizio. Prima assai rara edizione di questo manuale di equitazione e veterinaria, scritto per gli ufficiali dell’esercito, commercianti di cavalli ed amanti dei cavalli. Molto raro. RARE. Rif. Bibl.: 48.64 Tierzucht.

250 euro

36. RIVOLUZIONE FRANCESE PRIME EDIZIONI FIRST EDITION REVOLUÇION FRANSEISE FRENCH REVOLUTION CONDANNE A MORTE DEATH SENTENCES

IMG_4421_clipped_rev_1Comte de Joseph Mac-Carthy,

Descente De Philippe Egalite’ aux enfers et son dialogue avec Philippe d’Orleans Regent, par le Comte Joseph de Mac Carthy.

S. luogo, S. stampatore, 1794

In 8°; (2), 83, (7) pp. Legatura coeva in piena pelle con cornice in oro al dorso con mancanze di pelle al dorso ed in parte, al pitto anteriore e posteriore. Piattiinterni foderati con bella carta a motivi geometrici in nero e giallo. All’ultima carta bianca nota di possesso privata datata 18 febbraio 1868. L’opera è dedicata a “Monsieur le Comte de Vaudreuil Marechal des Camps et Armees de Sa Majeste …”. In fine al volume un epigramma. All’interno esemplare inbuone condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione rara di questo pamphlet dedicato a Luigi Filippo II d’Orléans. Noto come Philippe Égalité, nacque il 13 aprile 1747 a SaintIMG_4420_clipped_rev_1-Cloud. Figlio di Luigi Filippo I, duca di Orléans, e di Francesca Maria di Borbone, si distaccò dal resto della nobiltà francese durante la Rivoluzione Francese, appellandosi al concetto di uguaglianza. Questo lo portò a ricevere il soprannome “Égalité”, che rifletteva le sue posizioni progressiste e il supporto per i principi della Rivoluzione. Filippo Égalité era un sostenitore delle riforme e della condanna dei privilegi aristocratici. Durante il periodo rivoluzionario, si schierò dalla parte dei rivoluzionari e divenne membro della Convenzione Nazionale. Tuttavia, la sua ambizione politica lo portò a un destino tragico. Nonostante i suoi tentativi di distaccarsi dalla nobiltà, fu arrestato nel 1793 e giustiziato il 6 novembre dello stesso anno. La sua vita e morte simboleggiano il tumulto e le contraddizioni della Francia rivoluzionaria, incarnando le speranze e i pericoli di un’epoca di cambiamento radicale. Rare.

350 euro

37. AVIAZIONE FASCISMO BALBO AEREI IMPRESE AVIATORIE ODESSA

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IMG_4383_clipped_rev_1Balbo Italo,

Da Roma a Odessa, sui Celi dell’Egeo e del Mar Nero, Note di Viaggio con 73 illustrazioni. Nuova edizione economica.

Milano, Fratelli Treves Editori, S. data (ma 1929)

In 8°; 217, (1) pp. e 38 carte di tav., (1) carta geogr. ripieg. Più volte ripiegata. Qualche lieve difetto alla brossura, qualche lievissima macchiolina di foxing in poche pagine e per il resto, nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Seconda edizione non comune di questo celeberrimo e ricercato titolo dedicato alle imprese aviatorie di Cesare Balbo. All’antiporta: Illustrazione con il saluto del Duce agli equipaggi della Crociera il 20 giugno 1929 a Orbetello. Come si organizza una Crociera aerea; Da Taranto ad Atene: Sul Mare di Ulisse; Da Atene a Costantinopoli: In volo sui Minareti; Da Costantinopoli a Varna: Un Paese di Prodi; Da Varna a Odessa: La rossa regina del Mar Nero; Da Odessa a Costanza: Eleganze latine; Da Costanza a Costantinopoli: Gli Stretti e i loro guardiani; Da Costantinopoli ad Atene: Ali sul Partenone; Da Atene a Taranto a Orbetello: Bella Italia, amate sponde…; Epilogo: … Sono contento di voi … Non comune.

100 euro

38. OFTALMOLOGIA OCULISTICA MEDICINA ULTIMA EDIZIONE DEFINITIVA

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IMG_4339_clipped_rev_1Meyer Edouard,

Trattato Pratico delle Malattie degli occhi del Dott. E. Meyer, Terza edizione italiana riveduta ed aumentata sull’ultima edizione francese con note ricavate principalmente dalla Clinica del Prof. Raffaele Castorani, con 260 figure intercalate nel testo.

Napoli, Presso Nicola Jovene & C.o, 1886

In 8°; (8), 711, (1) pp. Legatura coeva in mezza-pelle scura con titolo, autore e filetti in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata. Tagli leggermente marmorizzati. Terza edizione, ma in realtà quarta ed ultima edizione, prima edizione definitiva di questo celebro trattato partico di oftalmologia ottocentesco che raccoglie tutto lo scibile dell’epoca sulle malattie degli occhi scritto dal noto medico oftalmologo Edouard Meyer. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione.

70 euro

39. CHIRURGIA SURGERY MEDICINA ANATOMIA CLASSIFICAZIONI ANATOMICHE GORIZIA VIENNA DERMATOLOGIA

Plenck, Joseph Jacob von,

Josephi Jacobi Plenck Chirurgiae Doctoris, nec non Chirurgiae, Anatomes, Atque Artis Obstericia Professoris… Compendium Institutionum chirurgicarum pro tironibus chirurgiae. Editio secunda, aucta, emendata. Pars prima-secunda

Vienae, apud Rudolphum Graeffer, 1780

In 8°; 2 volumi: 204, (2) pp. e (4), 286, (2) pp. Belle legature coeve in piena pergamena rigida con titolo in oro al dorso. Tagli spruzzati di rosso. Una leggerissima gora d’umidità nel margine basso delle ultime carte, praticamente invisibile e nel complesso un esemplare in buone condizioni di conservazione ed in bella legatura. Curatissima la veste grafica dell’opera curata dallo stampatore viennese Rudolph Gräffer. Seconda rara edizione, un solo esemplare censito in ICCU, corretta ed aumentata rispetto alla prima del 1775-77, di questa importante opera di chirurgia del grande medico goriziano Joseph Jacob von Plenck (Gorizia, 28 novembre 1738 – 24 agosto 1807) che fu anche un celebre botanico. Plenck è considerato il fondatore della dermatologia moderna. Figlio di un rilegatore di Vienna, studiò medicina e, ancora non ottenuta l’abilitazione, servì nella guerra dei sette anni come chirurgo di reggimento. Nel 1770 fu nominato, da Maria Teresa d’Austria, professore di chirurgia e ostetricia presso l’Università di Trnava, e poi di Budapest. Dal 1785 ricoprì la carica di professore di chimica e botanica presso la Accademia Militare di medicina a Vienna (Josephinum). Considerato il fondatore della moderna dermatologia fu uno dei più importanti scrittori scientifici del suo tempo. A partire dal 1788 iniziarono ad uscire i volumi di quella che è considerata la sua opera più celebre, divisa in sette parti, l'”Icones plantarum medicinalium” dove descrisse l’uso medico di tutte le erbe conosciute (l’opera era illustrata da 758 stampe botaniche). Plenck lavorò utilizzando il nuovo sistema di classificazione botanica di Linneo (1707-1778). Buona copia di opera non comune. Bibl.: Blake p. 355.

250 euro

40. LETTERATURA FRANCESE PRIMA EDIZIONE FRENCH LITERATURE FIRST EDITION NOVELS

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IMG_4344_clipped_rev_1Félix Louis Christophe Montjoye,

Manuscrit trouvé au mont Pausilype par FLC Montjoye, auteur de l’histoire des quatre Espagnols

Paris, Le Normant, 1802

In 12°; 5 tomi: (4), VIII, 300 pp. e una c. di tav. fuori testo in antiporta realizzata da Maradan, (4), 353, (1) pp. e una c. di tav. fuori testo in antiporta realizzata da Maradan, (2), 268 pp. una c. di tav. fuori testo in antiporta realizzata da Maradan,(4), 275, (1) pp. e una c. di tav. fuori testo in antiporta realizzata da Maradan, (4), (4) pp. e una c. di tav. fuori testo in antiporta realizzata da Maradan. Legature coeve in cartoncino rigido foderate con bella carta marmorizzate coeva. Ai dorsi, autore, titolo e numero del volume in oro su pecette chiare. Qualche lieve difetto ai dorsi, strofinature ed in un volume piccola mancanza di carta in un volume al margine basso del dorso. Prima edizione di questa romanzo epistolare scritto dal noto letterato e realista francese Christophe Félix Louis Ventre de La Touloubre, noto come Galart de Montjoie, nacque il 18 maggio 1746 ad Aix-en-Provence e morì il 4 aprile 1816 a Parigi. Avvocato di formazione, Montjoie è anche ricordato per il suo impegno come uomo di lettere e per aver contribuito al panorama culturalefrancese dell’illuminismo e dei primi anni del romanticismo. La sua carriera legale lo portò a intersecarsi con personalità influenti del suo tempo, mentre la sua passione per la letteratura lo stimolò a scrivere opere che riflettevano le sue convinzioni e le sue idee. Realista durante la Rivoluzione, l’autore trascorse diversi periodi nascosto ma emerse come prolifico giornalista e romanziere dopo la caduta di Robespierre, contribuendo al Journal des Débats e al Journal général de France. La sua opera più celebre, “Manuscrit trouvé au mont Pausilippe”, scritta intorno al 1797 e pubblicato per la prima volta nel 1802, un romanzIMG_4346_clipped_rev_1o popolare che fa uso del consolidato tropo del manoscritto ritrovato che sarebbe poi, da lì a poco, utilizzato in quello che è forse il più importante romanzo che sfrutta questo artefizio, “Il manoscritto trovato a Saragozza” del grande Conte polacco Jan Potocki che venne edito nel 1805. Hector Berlioz nel suo Voyage Musical del1844 ricorda di averlo letto all’età di 17 anni. L’opera rappresenta un importante esempio di narrativa in stile epistolare e una riflessione sull’animo umano. Il romanzo è ambientato in un contesto misterioso e fantastico, dove il protagonista si imbatte in un manoscritto che narra eventi straordinari e offre una critica profonda alla società dell’epoca. Attraverso questo testo, Montjoie esplora temi come il destino, l’identità e l’importanza della memoria, rendendo omaggio alla tradizione letteraria e alla cultura classica, ma allo stesso tempo innovando con elementi propri del racconto romantico. Montjoie si distingue per la sua prosa ricca e evocativa, in grado di catturare l’immaginazione del lettore e di trasmettere emozioni intense. Il suo approccio alla scrittura, caratterizzato dall’intreccio di elementi autobiografici e riflessioni filosofiche, offre uno spaccato della società francese del suo tempo, mettendo in luce le tensioni politiche e culturali pre-rivoluzionarie. Prima edizione non comune a trovarsi completa.

450 euro

41. MEDCINA MATERIA MEDICA BOLOGNA PRIME EDIZIONI STORIA MEDICINA UNIVERSITA’ di BOLOGNA

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IMG_4321_clipped_rev_1Bondioli Pietro Antonio,

Sopra l’esperienza ed il metodo da seguirsi nelle ricerche di materia medica discorso inaugurale recitato nella grand’aula dell’Università di Bologna il giorno 29 novembre 1803. da P.A. Bondioli p.p.

Bologna, tipografia Marsigli ai Celestini, stampatore deputato, 1804

In folio; (6), 29, (5) pp. Legatura coeva in piena pelle scura maculata con filetti in oro al dorso. Strofinature con piccole mancanze di pelle. Cornice in oro ai dorsi. All’interno esemplare in ottime condizioni di considerazione stampato su carta forte di ottime qualità. Prima ed unica edizione di questo raro scritto del medico e professore nato a Corfù (a quest’epoca parte del territorio di Venezia) nel 1765, Pietro Antonio Bondioli. Importante scritto di materia medica che ripercorre gli snodi principali della materia medica. Di origini italiane, Bondioli dimostrò sin da giovane una spiccata inclinazione verso gli studi scientifici, in particolare nel campo della medicina. Deciso a perseguire una carriera in ambito medico, si trasferì in Italia per ricevere una formazione più avanzata. Bondioli si iscrisse all’Università di Padova, una delle istituzioni più prestigiose dell’epoca, rinomata perla sua facoltà di medicina portando avanti studi fisico-medici. Qui, studiò sotto la guida di alcuni dei più grandi luminari del tempo, distinguendosi per la sua dedizione e l’acume intellettuale. Dopo aver conseguito la laurea, iniziò a praticare la medicina dedicandosi alla ricerca e alla cura dei malati a IMG_4322_clipped_rev_1Venezia. In seguito per ordine del Governo della Serenissima fu trasferito a Montona nell’Istria. Dopo qualche tempo rientrò a Venezia ma ben presto dovette lasciare la città per seguire l’ambasciatore veneto F. Vendramin a Costantinopoli. Ritornato a Corfù qui poté rimanere per pochi mesi dato che si trasferì a Parigi dopo esser diventato medico dell’armata francese. La sua carriera accademica prese slancio quando nel 1803 ottenne una posizione di insegnamento presso l’Università di Bologna. Come professore, Bondioli era noto per il suo approccio innovativo e per l’attenzione personale verso i suoi studenti. Il suo lavoro di ricerca contribuì significativamente al progresso della medicina interna, campo in cui introduceva spesso nuove metodologie. Bondioli scrisse diversi trattati medici che, sebbene non ampliamente diffusi, furono apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica. Le sue pubblicazioni riflettevano una sintesi tra pratica clinica avanzata e rigore scientifico. Nel 1806 si trasferì a Padova quando gli venne offerta la cattedra di medicina clinica. Qui risiedette per poco tempo perché Napoleone Bonaparte lo volle come elettore del collegio dei dotti che avrebbe dovuto eleggere il Senato. Tragicamente, la sua vita fu interrotta prematuramente nel 1808 a Bologna. Rif. Bibl.: IT\ICCU\PUVE\015370.

120 euro

42. STAMPATORI CARICATURISTI BOLOGNA ARTE GRAFICA POLIGRAFI STORIA DELLA STAMPA BUDRIO

IMG_4471_clipped_rev_1Majani Augusto,

Il Canto caratteristico di un poeta tipico per onorare un maestro del libro. Bologna – Ott – 1920

Bologna, Stabilimenti Poligrafici Riuniti, 1921

In 4° piccolo; 23, (1) pp. Qualche piccolo difetto ai piatti e per il resto, all’interno in buone-ottime condizioni di conservazione con margini ancora in barbe. Ex-libris privato applicato al margine interno del piatto anteriore. Al piatto anteriore ritratto del celebre studioso di arte grafica, Cesare Ratta (Bologna, 13 marzo 1857 – Bologna, 15 settembre 1938) realizzato dal celebre illustratore e pittore bolognese, Augusto Majani, detto Nasìca (Budrio, 30 gennaio 1867 – Buttrio, 8 gennaio 1959), Numerose illustrazioni nel testo di celebri tipografi o editori tutte disegnate da Nasica. Opera tirata su carta di altissima qualità. Nasica fu un rinomato caricaturista e illustratore italiano, celebre per il suo distintivo stile artistico e il suo spirito satirico. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, iniziò a collaborare con importanti riviste dell’epoca, tra cui “Il Resto del Carlino” e “Il Papagallo”. Le sue illustrazioni, caratterizzate da tratti audaci e ironici, non solo divertivano, ma anche commentavano in modo critico la società e la politica del tempo. Nasìca riuscì a infondere nelle sue opere un’acuta osservazione della realtà, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama artistico italiano del primo Novecento. Oltre al lavoro di caricaturista, fu anche un apprezzato pittore e insegnante, contribuendo a influenzare nuove generazioni di artistiIMG_4472_clipped_rev_1. Augusto Majani morì a Buttrio l’8 gennaio 1959, lasciando un’eredità artistica che continua a essere apprezzata per la sua vivacità e profondità espressiva. L’opera contiene diversi componimenti in onore del famoso Cesare Ratta dedicò la sua vita allo studio dell’arte graficae della stampa. Poligrafo di talento, Ratta fu una figura di spicco nel panorama culturale bolognese tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il suo interesse per le arti tipografiche lo portò a esplorare e documentare le tecniche e le evoluzioni della stampa, diventando un punto di riferimento per studiosi e artisti dell’epoca. Ratta fu autore di numerosi saggi e articoli in cui analizzava le innovazioni grafiche e tipografiche, contribuendo a diffondere conoscenze sull’argomento. La sua opera più celebre, una serie di volumi dedicati alla calcografia e alla xilografia, dimostra la sua meticolosità e passione per il dettaglio. Fu anche un fervente sostenitore dell’artigianato artistico bolognese, promuovendo l’importanza della tradizione nelle pratiche artistiche. Cesare Ratta morì a Bologna il 15 settembre 1938, lasciando un’eredità intellettuale significativa per lo studio delle arti grafiche. Raro.

140 euro

43. MUSICA OPERA LIRICA TEATRO MELODRAMMA PRIME EDIZIONI BUSSETO PARMA FALSTAFF FIRST EDITION

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IMG_4308_clipped_rev_1Verdi Giuseppe,

Falstaff. Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito musica di Giuseppe Verdi. Canto e pianoforte – Pianoforte solo. Riduzioni di Carlo Carignani. [96000]

Milano – Roma – Palermo etc., R. Stabilimento Tito di Gio. Ricordi e Francesco Lucca, 1893

In 4°; (19), 474, (2) pp. First edition. Legatura editoriale in pieno cartoncino foderato con carta azzurra e titolo impresso in nero al piatto anteriore ed al dorso (mancanza della carta azzurra al margine basso del frontespizio ma testo completo). Al piatto posteriore marca impressa in nero. Qualche strofinatura e lieve difetto alle cerniere, qualche lieve brunitura alle prima 5 carte dovute alla qualità della stampa e per il resto, all’interno in buone-ottime condizioni di conservazione. Carta decorata editoriale azzurra con fregi in nero a foderare l’interno dei piatti. A carta (3) indice dei personaggi e degli interpreti della prima rappresentazione alla Scala di Milano. Prima reale edizione con 10 pagine non numerate all’inizio dell’opera (non VIII come nelle altre edizioni) di questa celebre opera del grande musicista e compositore d’orchestra, Giuseppe Verdi, vero nome Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901). Giuseppe Verdi nacque il 10 ottobre 1813 a Roncole, frazione di Busseto, in provincia di Parma. Fin da giovane mostrò un grande talento per la musica, studiando sotto la guida del compositore Ferdinando Provesi. La sua carriera musicale iniziò a decollare con le sue prime opere, tra cui “Oberto”, che debuttò alla Scala di Milano nel IMG_4309_clipped_rev_11839. Tuttavia, fu con opere come “Nabucco” nel 1842 che Verdi si affermò come uno dei più grandi compositori dell’opera italiana. Verdi è noto per la sua capacità di fondere drammaticità e melodia, creando opere che toccano il cuore e la mente del pubblico. Tra le sue opere più celebri ci sono “Rigoletto”, “Il Trovatore”, “La Traviata” e “Aida”, che continuano ad essere eseguite nei teatri di tutto il mondo. Tra le sue ultime opere, “Falstaff” rappresenta un capolavoro di maturità artistica e creativa. Composta quando Verdi aveva già 79 anni, “Falstaff” è basata sulla commedia “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, a cui Verdi si sentiva profondamente legato. L’opera, con libretto di Arrigo Boito, debuttò il 9 febbraio 1893 alla Scala di Milano. “Falstaff” è una commedia lirica in tre atti che racconta le vicende buffe e ingegnose del cavaliere Sir John Falstaff. Distaccandosi dai temi drammatici delle sue opere precedenti, Verdi mostrò in “Falstaff” una straordinaria capacità di esplorare la leggerezza e il brio della commedia umana, infondendo vivacità e dinamismo nella partitura. La brillante orchestrazione e l’uso innovativo del leitmotiv dimostrano la sua continua evoluzione musicale. Giuseppe Verdi morì il 27 gennaio 1901 a Milano, lasciando un indelebile segno nella storia della musica. “Falstaff”, la sua ultima opera, rimane una testimonianza della sua genialità e del suo amore per il teatro musicale, chiudendo una carriera leggendaria con una nota di gioiosa ironia. Rif. Bibl.: Hopkinson 64A.

200 euro

44. MUSICA OPERA LIRICA TEATRO RARITA’ BIBLIOGRAFICA

IMG_4313_clipped_rev_1Puccini Giacomo,

Manon Lescaut, Dramma Lirico in quattro atti, musica di Giacomo Puccini, Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 Febbraio 1893. Opera completa per Canto e Pianoforte, Riduzione di Garlo Carignani.

Milano – Roma – Napoli – Palermo etc., G. Ricordi & C., S. data (ma 1893).

In 4°; (8), 275, (1) pp. Legatura argentata editoriale con titolo in azzurro al piatto anteriore ed al dorso. Al piatto posteriore stemma editoriale. Piccola mancanza al margine alto del dorso e per il resto, a parte qualche lieve fioritura alle prime pagine e un difetto all’angolo alto del piatto anteriore, in buone condizioni di conservazione. A carta due l’elenco dei personaggi e degli interpreti della prima rappresentazione dell’opera. Seconda rara versione della prima edizione dell’aprile del 1893 come da timbro a secco, di questa celebre opera di Puccini. Questa edizione con la legatura in argento è una delle edizioni più rare in assoluto di quest’opera. Manon Lescaut è una delle opere che Puccini, solito a fare questo, rielaborò di più. Manon fu il primo successo assoluto di Puccini facendogli guadagnare una reputazione musicale enorme e arrivando a farlo definire come il vero successore di Verdi. E’ proprio con quest’opera che Puccini iniziò a a ricevere laute ricompense per le sue opere. A Puccini stesso si deve la pubblicazione di sei versioni diverse di Manon Lescaut. Le differenze musicali tra la prima e la seconda versione sono relativamente minori anche se, musicalmente, non indifferenti anche se non sono paragonabili alle differenze che si riscontrano tra questa seconda versione e la terza dove sono visibili differenze alla fine del secondo atto ed il taglio del quarto atto. La quarta versionecombina aspetti delle versioni due e tre. Puccini non sembrò mai del tutto soddisfatto del quarto e ultimo atto, in cui Manon e Des Grieux muoiono nel “deserto” vicino a New Orleans. Nella quinta versione, Puccini accorciò ulteriormente l’atto e persino eliminò completamente l’aria di Manon “sola perduta abbandonata”. Quest’aria peròIMG_4314_clipped_rev_1 (1) venne di nuovo, inserita nella sesta versione, bilanciandola con alcuni tagli più piccoli. La sesta edizione pensata da Puccini poco prima della morte maedita alla fine degli anni 40′, divenne poi quella definitiva. Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858 a Lucca, Italia, in una famiglia con una lunga tradizione musicale. Fin da giovane, mostrò un talento eccezionale che lo portò a studiare al Conservatorio di Milano. Qui fu influenzato da compositori noti, affinando il suo stile unico che combinava melodramma e passione. Puccini iniziò la sua carriera operistica con “Le Villi” nel 1884, ma il vero punto di svolta fu “Manon Lescaut”, rappresentata per la prima volta a Torino il 1 febbraio 1893. Quest’opera segnò il suo primo grande successo internazionale e consolidò la sua reputazione come compositore di punta del periodo. Basata sul romanzo di Abbé Prévost, l’opera racconta la tragica storia d’amore tra Manon Lescaut e il cavaliere Des Grieux, esplorando temi di passione e desiderio. “Manon Lescaut” mostra la capacità di Puccini di creare emozioni intense attraverso arie potenti e melodie avvincenti. L’uso innovativo dell’orchestrazione e la profondità emotiva dei personaggi furono accolti con entusiasmo. L’opera confermò lo status di Puccini come un maestro del teatro musicale. Giacomo Puccini morì il 29 novembre 1924 a Bruxelles, ma il suo contributo alla musica continua a risuonare. Le sue opere, tra cui “Manon Lescaut”, restano pietre miliari nel repertorio operistico internazionale. Edizione molto rara. Rif. Bibl.: Hopkinson 3B.

150 euro

45. ROMANZI AVVENTURA PRIME EDIZIONI ITALIANE VERNE

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IMG_4331_clipped_rev_1Verne Jules,

Le Tribolazioni d’un Chinese in China, Illustrato con 50 inc. e una carta geogr.,

Milano, Tipografia Editrice Lombarda, 1880

In 4°; (4), 220 pp. Elegante legatura coeva in mezza-pelle scura con dorso a 5 nervi e autore, titolo, fregi e filetti in oro al dorso. Piatti foderati in percallina nera. Prima edizione italiana di questo celebre romanzo di Jules Verne. Esemplare in buone condizioni di conservazione.

45 euro

46.ROMANZI AVVENTURA PRIME EDIZIONI ITALIANE VERNE

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IMG_4333_clipped_rev_1Verne Jules,

Il Paese delle Pelliccie di Giulio Verne, Illustrato con 50 incisioni ed una gran carta geografica, unica traduzione autorizzata dall’Autore. Parte Prima – Parte Seconda

Milano, Biblioteca di Educazione e di Ricreazione, 1874

In 4°; due tomi in un volume: (4), 200, (4) pp. e (4), 291 – 406, (2) pp. Elegante legatura coeva in mezza-pelle scura con dorso a 5 nervi e autore, titolo, fregi e filetti in oro al dorso. Piatti foderati in percallina nera. Qualche strofinatura ai piatti. Prima edizione italiana di questo celebre romanzo di Jules Verne. Facente parte della collana Viaggi Straordinari. Esemplare in buone condizioni di conservazione.

60 euro

47. ROMANZI AVVENTURA PRIME EDIZIONI ITALIANE VERNE

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IMG_4337_clipped_rev_1Verne Jules,

I 500 milioni della Bégum, illustrato con 43 incisioni, I Ribelli della Bounty, Illustrato con 5 incisioni.

Milano, Biblioteca di Educazione e di Ricreazione, 1879

In 4°; (4), 206, (2) pp. Elegante legatura coeva in mezza-pelle scura con dorso a 5 nervi e autore, titolo, fregi e filetti in oro al dorso. Piatti foderati in percallina nera. Qualche strofinatura e difetto agli angoli dei piatti e per il resto esemplare in buone condizioni di conservazione. Seconda edizione italiana di questo celebre romanzo di Jules Verne.

30 euro

48. ROMANZI AVVENTURA PRIME EDIZIONI ITALIANE VERNE

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IMG_4329_clipped_rev_1Verne Jules,

I grandi viaggiatori del secolo XVIII, Parte Prima, illustrato con 59 inc. e 9 carte geogr.

Milano, Biblioteca di Educazione e di Ricreazione, 1880

In 4°; (4), 232 pp. Elegante legatura coeva in mezza-pelle scura con dorso a 5 nervi e autore, titolo, fregi e filetti in oro al dorso. Piatti foderati in percallina nera. Qualche strofinatura ai piatti ma nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima edizione italiana di questa celebre opera romanzata di Jules Verne che ripercorre la storia dei grandi navigatori del XVIII secoli.

25 euro

49. LETTERATURA INGLESE BERLINO CABARET CINEMA PRIME EDIZIONI ITALIANE LONGANESI BAGNOCAVALLO RARITA’ BIBLIOGRAFICHE OMESSUALITA’ HOMOSEXUALITY

IMG_4465_clipped_rev_1Isherwood Christopher,

Addio a Berlino, Prima edizione.

Roma, Longanesi & C. Editori, 1944.

In 8°; 282, (2) pp. Brossura editoriale illustrata con titolo in rosso e nero. Esemplare in magnifiche condizioni di conservazione. Un leggerissimo alone di polvere al piatto posteriore e per il resto, uno degli esemplari meglio conservati mai apparsi sul mercato. Prima edizione italiana nella traduzione di Maria Martone di questo celeberrimo raccolta di racconti del grande scrittore inglese, Christopher William Bradshaw Isherwood (Wybersley Hall, 26 agosto 1904 – Santa Monica, 4 gennaio 1986). Il volume apparve nella collana “Collezione, La Gaia Scienza, numero 6” di Longanesi, edita fra mille difficoltà editoriali, in pieno periodo bellico, dal celebre giornalista, scrittore, disegnatore, caricaturista, aforista ed editore romagnolo, Leo Longanesi, all’anagrafe Leopoldo Longanesi (Bagnacavallo, 30 agosto 1905 – Milano, 27 settembre 1957). Christopher William Bradshaw Isherwood, nato il 26 agosto 1904 a Wybersley Hall, è stato uno degli scrittori più significativi del XX secolo, noto per la sua penna incisiva e il suo stile caratteristico che ha catturato il fermento culturale e politico degli anni tra le due guerre. La sua vita nomade e le esperienze personali sono state spesso intrecciate nella sua narrativa, rendendo le sue opere non solo letterariamente rilevanti ma anche storicamente significative. Tra i suoi lavori più celebri spicca la serie di racconti raccolti sotto il titolo “Addio a Berlino” (1939) che rappresenta anche la sua seconda opera in assoluto, dopo “Mrs Norris se ne va”. L’opera qui presentata è una raccolta di racconti che offrono uno spaccato della Berlino di fine anni ’20 e inizio ’30, durante l’ascesa del nazismo. Isherwood si trasferì, infatti a Berlino nella capitale della giovane Repubblica di Weimar, per far da insegnante privato e prender parte alla libertina vita cittadina, famosa per la sua fama di città dalla spiccata libertà sessuale etero e omosessuale. L’opera qui presentata è diventata un capolavoro della letteratura del periodo prebellico, grazie alla sua capacità di catturare le tensioni sociali e politiche dell’epoca con uno sguardo critico ma empatico. Nei racconti, Isherwood utilizza il suo alter ego, un giovane scrittore inglese che vive in una pensione berlinese, per esplorare la vita dei vari personaggi che incontra, tra cui la celebre Sally Bowles. Questi ritratti vivaci e dettagliati descrivono un mondo sull’orlo del cambiamento, segnato dalla decadenza ma anche da una vibrante cultura urbana. “Addio a Berlino” dipinge una società in bilico, caratterizzata da una tensione costante che prefigura i catastrofici eventi futuri. IMG_4466_clipped_rev_1La prosa di Isherwood è asciutta e precisa, riuscendo a trasmettere il senso di precarietà e disillusione dell’epoca. Il suo lavoro non solo racconta la storia di individui, ma serve anche da monito contro l’indifferenza e l’apatia sociale e politica. Alcuni dei racconti contenuti in quest’opera divennero, poi famosi adattamenti teatrali e cinematografici, il più conosciuto dei quale è, probabilmente, il musical “Cabaret” con Liza Minelli. Nel 1939, l’autore si trasferì in California dove sviluppò un profondo interesse per il buddhismo a partire dagli anni ’40, influenzato dall’incontro con il filosofo Gerald Heard e dal mistico Swami Prabhavananda. Questo incontro segnò l’inizio di un coinvolgimento spirituale che rimase centrale per il resto della sua vita. Isherwood collaborò con Prabhavananda su diverse opere, tra cui traduzioni di testi sacri come “La Bhagavad Gita”. Attraverso il buddhismo, Isherwood cercò una comprensione più profonda di sé e del mondo, integrando gli insegnamenti spirituali nella sua scrittura, influenzando il suo approccio alla natura dell’identità e della dualità, arricchendo notevolmente la sua prospettiva esistenziale e artistica. Christopher Isherwood continuò a scrivere e a esplorare la sua identità personale e sessuale, influenzando generazioni di scrittori. Morì il 4 gennaio 1986 a Santa Monica. Prima edizione italiana assai rara da reperirsi in queste eccellenti condizioni di conservazione.

150 euro

50. BIBLIOGRAFIA STAMPE CLASSICHE PRIME EDIZIONI CATALOGHI BIBLIOGRAFICI STAMPE

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IMG_4439_clipped_rev_1Neu-Mayr Antonio,

Continuazione prima dei cenni sulle stampe classiche dell’epoca seconda da Cornelio Cort a Giovanni Schmith di Neu-Mayr,

Venezia, Tip. del commercio, 1832.

In 4°; VI, 98 pp. Legatura ottocentesca rivestita di carta in percallina con motivi geometrici in rilievo. Esemplare in ottime condizioni di conservazione stampato su carta di grande qualità. All’interno del piatto anteriore è presento un elenco manoscritto ottocentesco con l'”Indice degli Incisori da Duca Vestermann a Federico Guglielmo Muller (Epoca IIIa). Prima rara edizione, della seconda parte di questo celebre catalogo bibliografico sulle stampe classiche dell’Epoca Terza con descrizione delle biografie dei vari autori trattati. Esistono due versioni di quest’opera con un numero di pagine differenti, questa è quella con la versione più estesa. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\VEA\0151124.

120 euro

51. DIRITTO CODICE NAPOLOENICO NAPOLEONE LEGISLAZIONE RIVOLUZIONE FRANCESE REPUBBLICA ITALIANA

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IMG_4424_clipped_rev_1Napoleone,

Codice civile di Napoleone il Grande per Regno d’Italia, Tomo I – II

Milano, Dalla Reale Stamperia, 1806

In 12°; due tomi in un volume: XXIX, (1), 322, (2) pp., (3), 324 – 684, (4) pp. Legatura coeva in mezza pelle scura con titolo, numero dei volumi e fregi in oro al dorso. Tagli leggermente spruzzati in azzurro. Alcuni difetti al dorso e strofinature ai piatti e all’interno, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Quarta edizione originale ed ufficiale di uno dei testi di diritto più importanti della storia d’Italia ed uno dei più importanti al mondo. Fu infatti con questo codice civile che per la prima volta in assoluto venne ridotto ad unità il soggetto giuridico. Qualche tentativo in questo senso era stato fatto in Francia con il Codice Penale del 1791 ed in Austria ma mai in forma così compiuta. Il Codice Civile di Napoleone, notoIMG_4426_clipped_rev_1 anche come il Codice Napoleonico, è stato promulgato il 21 marzo 1804 e rappresenta una pietra miliare nella storia del diritto. Questo codice ha segnato una svolta fondamentale rendendo il diritto più accessibile e uniforme, offrendo un sistema legislativo comprensibile che sostituì le complesse e frammentarie leggi precedenti. In Italia, l’influenza del Codice Napoleonico è stata particolarmente significativa durante il periodo dell’occupazione napoleonica, che ha portato a una rapida diffusione delle sue norme. L’importanza del Codice risiedeva nella chiara organizzazione del diritto civile, suddiviso in tre libri che regolavano le persone, i beni, e le modalità di acquisizione e trasferimento della proprietà. Questa struttura ha ispirato la codificazione del diritto in Italia e nel mondo, favorendo la nascita di un moderno sistema giuridico. Con l’Unità d’Italia, il Codice Civile italiano del 1865 ha mantenuto l’impronta del modello napoleonico per la sua chiarezza e precisione. Tuttora, la metodologia e i principi ispiratori del Codice di Napoleone, come l’uguaglianza di fronte alla legge e la protezione della proprietà privata, rimangono fondamentali nei sistemi giuridici contemporanei. Sicuramente, il Codice Napoleonico è stato non solo un’opera legislativa di grande impatto, ma anche un simbolo del progresso legale verso una società più giusta ed equa. Non comune da reperire completo di tutti e due i volumi.

150 euro

52. LIBRI ILLUSTRATI PRIME EDIZIONI ILLUSTRATORI PROVERBI PROVERBS FIRST EDITION

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IMG_4429_clipped_rev_1Grandville (Jean Ignace Isidore Gérard),

Cent Proverbes par Grandville et Par.

Paris, H. Fournier Editeur, 1845

In 4°; (4), 400 pp. e 50 c. di tav. Completo. Rarissima legatura editoriale in piena tela verde con titolo e ricchi fregi in oro al dorso. Due grandi vignette impresse in oro ai piatti, entro cornice e ricchi fregi a secco con immagine di un topo ed un gatto animati vicino ad una fontana. Minimi difetti alle cerniere. Tagli riccamente dorati. Una decina di pagine con minimo foxing e per il resto, esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima edizione edita da Freres che presenta un numero di tavole maggiore rispetto alle edizioni precedenti, di questo celeberrima opera di uno dei più famosi illustratori dell’ottocento che fu anche designer e caricaturista, Jean-Ignace-Isidore Gérard, noto anche con lo pseudonimo di Grandville (Nancy, 13 settembre 1803 – Vanves, 17 marzo 1847). “Figlio d’arte, ricevette la sua prima “educazione artistica” dal padre, che amava IMG_4431_clipped_rev_1dipingere miniature. “Grandville” era il nome d’arte di suo nonno. Nel 1820 arriva a Parigi per frequentare gli studi presso i miniaturisti Manson, Hippolyte Lecomte. Arrivano le prime collezioni di litografie intitolate Les Tribulations de la petite proprieté, Les Plaisirs de toutdge e La Sibylle des salons. Nel 1828 pubblica una serie di litografie a colori Les Dimanches d’un bourgeois de Paris. Ma è nel 1829 che raggiunge la fama con Les Métamorphoses du jour, una serie di settantacinque scene in cui i personaggi venivano ritratti con corpi da uomini e con volti animali. Questi disegni, si distinguono particolarmente per la straordinaria capacità dell’artista di riprodurre tratti umani in volti animali”. Per ricordare quanta parte ha avuto ed ha tutt’ora il lavoro di Grandeville, basti ricordare che il frontespizio dell’ultimo album dei Queen alquale lavorò Freddy Mercury, Innuendo, porta al piatto, proprio un’immagine tratta dal suo libro “Un Autre Monde”. Prima edizione non comune e rara a reperirsi completa anche della legatura coeva. First edition. Good copy. Rif. Bibl.: Carteret III, 282 : « Livre estimé, un des meilleurs de Grandville ».

250 euro

53. PRIME EDIZIONI OPERE ANONIME ILLUMINISMO TEORIE SOCIALI STATO SOCIALE POLITICA

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IMG_4413_clipped_rev_1Anonimo [Marquise D’Yve ?],

Freymüthige Betrachtungen über die wahren Vortheile eines Staats [Marquis d’Yve]

Leipzig, Weidmann Erben & Reich, 1779

In 8°; XII, 274 pp. Elegante legatura coeva in piena pelle con dorso a 5 nervi con titolo in oro su fascetta al dorso in pelle. Ai tasselli ricchi fregi in oro al dorso. Qualche strofinatura ai piatti, all’interno pagine leggermente ed uniformemente brunite a causa della qualità della carta e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione di questo curioso scritto anonimo, attribuito a diversi personaggi, dedicato ad audaci riforme di uno stato basate sui principi dello stato sociale costituzionale con parità dei diritti e dei doveri fra i cittadini. L’opera è attribuita a volte a Johann Adolph Wefeld pseudonimo, forse, di Johann Franz Anton Gerhard von Detten come suggerisce Holzmann/Bohatta, a volte ad un Marchese d’Yve. Sembra che l’opera sia una traduzione di un’opera francese anche se non sembra che qualcuno sia stato ancora in grado di attribuire, senza ombra di dubbio, di che opera si tratti. Opera rara. Rare. Rif. Bibl.: OcoLC 165966511 (aus SWB), Worldcat; Holzmann/Bohatta I, 6322.

250 euro

54. SACHSEN CHEMNITZ LEIPZIG ECONOMY TRADE WIRTSCHAFT HANDEL LAUSITZER FIRST EDITION PRIME EDIZIONI

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IMG_4406_clipped_rev_1Anonimo,

Adressbuch sämmtlicher Kaufleute und Fabrikanten im Königreiche Sachsen auf das Jahr 1826 nebst Angabe der von ihnen geführten Waaren oder gelieferten Fabrikate und Bemerkung der deutschen Meßorte, welche sie beziehen. Als Anhang, eine Uebersicht sammtlicher Handel und Gewerbe betreffender indirecter Abgaben und ein tabellarischer Tarif uber die allgemeine Accise, Leipziger Handelsabgabe, Grenz – und Lausitzer Zoll.

Chemnitz, bei C. G. Kretschmar, 1826IMG_4407_clipped_rev_1

In 8; (4), 98, (2) pp. e una c. di tav. fuori testo. Legatura editoriale in cartoncino semi-floscio con titolo impresso in nero al piatto anteriore entro doppia cornice e note editoriali, sempre in cornice al recto del piatto posteriore. Fregi in nero al dorso. Qualche leggero foxing e per il resto esemplare in ottime condizioni di conservazione e genuino. Interessante opera di storia locale che ricostruisce il sistema della Sassonia, come appare nel 1826. Il volume riprende l’elenco di tutti i commercianti e fabbricanti nel Regno di Sassonia per l’anno 1826, insieme all’indicazione delle merci da loro trattate o dei prodotti forniti e una nota sui posti di misurazione tedeschi da cui acquistano. Come appendice, una panoramica di tutte le tasse indirette relative al commercio e all’industria e una tariffa tabellare sulle accise generali, sul contributo commerciale di Lipsia, sulle dogane di confine e sulla dogana della Lusazia. Opera assai rara e rarissima a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione.

220 euro

55. STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA SCANDIANO REGGIO-EMILIA LAMPORECCHIO FIRENZE UMANESIMO CAPITOLO BERNESCO POEMI CAVALLERESCHI

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IMG_4451_clipped_rev_1Boiardo Matteo, Berni Francesco,

Orlando Innamorato di Matteo M. Bojardo rifatto da Francesco Berni,

Milano, Dalla Società Tipografica de’ Classici Italiani, 1806

In 8° grande; 4 tomi: (2), XXXVI, 3-301, (1) pp. e una c. di tav. con un ritratto di Francesco Berni realizzato da Coronni; (4), 3-315, (1) pp.; (4), 317, (1) pp.; (4), 306, (2) pp. Legatura in mezza-pelle chiara con titolo e filetti in oro al dorso e piatti foderati da bellissima carta coeva a pallini bianchi e neri su carta azzurra. Ex-libris nobiliari appllicati all’interno dei piatti anteriori. Tagli leggermente spruzzati in azzurro. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Celebre edizione per la sua cura filologica dell’Orlando Innamorato del celebre letterato e poeta reggiano, Matteo Maria Boiardo (Scandiano, maggio o giugno 1441 – Reggio Emilia, 19 dicembre 1494) nel rifacimento dello stesso curata dal grande scrittore, poeta e drammaturgo italiano, Francesco Berni (Lamporecchio, 1497 – Firenze, 26 maggio 1535). L’edizione della Società Tipografica de’ Classici Italiani sono celebri per la cura delle edizioni sia da un punto di vista filologico che tipografico. Nello stesso anno uscì una nuova edizione composta da 5 volumi, invece che da quattro come in questa edizione. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\RMLE\013257.

150 euro

56.BIBLIOGRAFIA BIBLIOGRAPHIE ARTE INCISIONI ENGRAVINGS DORE’

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IMG_4402_clipped_rev_1Valmy-Baysse J.,

L’Art et la vie Gustave Doré par J. Valmy-Baysse, Bibliographie et catalogue complet de l’oeuvre, par Loius Dézé,

Paris, Editions Marcel Seheur, S. data (ma 1930)

In 4°; due tomi: 346, (4) pp. e 166, (2) pp. e numerosissime tavole fuori testo e nel testo. Brossuraeditoriale con titolo in rosso al piatto anteriore. I due volumi sono protetti da veline. Il primo volume è intonso e ancora a fogli chiusi. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Prima edizione di quella che è considerata una delle bibliografie principali dedicate al grande artista francese Gustave Doré. L’opera fu tirata limitata, il nostro è l’esemplare numero 851 e porta all’interno la scheda bibliografica che sancisce l’appartenenza al celebre artista e caricaturista italiano, Umberto Tirelli. Non comune e ancor più raro a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione e con importante provenienza.IMG_4404_clipped_rev_1

80 euro

57.MEDICINA CREMONA EPIDEMIOLOGIA PRIME EDIZIONI

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VIMG_4651_clipped_rev_1alcarenghi Paolo,

Pauli Valcarenghi, Physici Collegiati Cremonae, Ferrariae, Brixiae, & Venetiarum … distincte aggregati, Serenissimo Duci Mutinae a Consiliis Medicis &c. De praecipuis febribus specimen praticum ad Vincentium FiliumPhilosophie, & Medicinae Doctorem.

Cremonae,  Apud Petrum Ricchini, 1761IMG_4654_clipped_rev_1

In 4° (26×18 cm); XX, 298, (2) pp. Bella legatura coeva in piena pelle. Dorso abilmente sostituito agli inizi del novecento in stile settecentesco, a 5 nervi con titolo e ricchi fregi in oro. Piatti in pelle spruzzata. Tagli goffrati in oro. Esemplare stampato su carta forte di ottima qualità. Piatti interni foderati con bella carta di Varese. Esemplari ad ampissimi margini. Ottimo stato di conservazione. Prima, non comune edizione, di questo scritto del celebre medico cremonese, Paolo Valcarenghi. L’autore fu professore di Medicina Pratica nell’Università di Pavia e aggregato al Collegio dei Medici di Milano. A Cremona collaborò anche con il vescovo Alessandro Litta nell’analisi di alcuni casi di esorcismo e possessione demoniaca. Pubblicò anche un celebre studio dedicato alle epidemie che colpirono il territorio cremonese nella prima metà del settecento. In quest’opera l’autore analizza vari tipi di febbri, il loro decorso e origine e le varie possibilità di cura. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\UBOE\031999.IMG_4652_clipped_rev_1

200 euro

58.BIGLIARDO GOCHI DI SOCIETA’ GIOCHI DA TAVOLO BILIARDO RARITA’
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IMG_0669_clipped_rev_1Bouvard Charles, 

Trattato sul giuoco del bigliardo in cui trovasi una istruzione precisa sulla esecuzione di questo giuoco, non che la partita dei Piroli, col pallino o senza; estratto dalla seconda edizione di Parigi dell’opera intitolata: Nouvelle academie des jeux, ou regles ec., ec. da L. M. F.,

Napoli, Dai Torchi di Pasquale Tizzano, 1821

In 8° (19×11,5 cm); 64, (2 b) pp. Brossura ottocentesca. Un leggerissimo ed ininfluente alone al margine basso dell’opera, praticamente invisibile. Tagli gialli. Qualche lieve brunitura dovuta alla qualità della carta, un piccolissimo tarletto al margine basso bianco dell’ultima carta, anche questo del tutto ininfluente e nel complesso in buone condizioni di conservazione. Prima rara edizione, due soli esemplari censiti in ICCU, di questo trattato sul gioco del bigliardo, ispirata all’opera “Nouveau traite sur le jeu de billard” di Charles Bouvard. Lo scritto, anonimo, si prefigge di organizzare e definire le regole del gioco del bigliardo. Si legge nella “Prefazione” “Nel giuoco del Biglairdo non vi sono state giammai delle regole abbastanza precise. Qualle che IMG_0668_clipped_rev_1comunemente ed impropriamente dicensi dell’Accademia, furono redatte dai maestri di pallacorda, la maggior parte dei quli non conoscevano tanto bene questo giuoco da prevederne tutt’i casi i più frequenti; d’altronde quei signori non lo riguardavano …”. Il volume, composto in uno dei momenti storici dello sviluppo del gioco del biliardo, tratta in modo preciso e scrupoloso i vari tipi di giochi che si possono fare con il bigliardo con capitoli dedicati a: Primi principi per l’esecuzione; Posizioni; Palla di prima messa in giuoco; Consigli per l’azione; Dimenzioni di una stecca; Regola generale per ogni sorta di partite; Partite francesi; Partita ordinaria; Partita a seguire; Partita delle cinque palle detta Carlino; Partita del doppietto; Dppietto semplice; Doppietti composti; Partite a 3 o 4 non volendo restar fissi; Delle partite a scrivere; Partite delle cinque buche; Partite de’ Piroli col pallino, secondo l’uso di Milano e di Bologna; La medesima partita senza il pallino, secondo l’uso di Venezia; Partita del pallino senza i piroli; Partita del tocco; Partite a due palle, dette bianche; Partita ordinaria; Partita della perdita; Partita della buca difesa; Pulla a due palle; La guerra o pulla a tutte palle; La guerra a buca difesa a tutte palle. Opera assai rara. Rif. Bibl.: Melzi, V. 3. Col. 542.

300 euro

60. GIOIELLI OREFICERIA CATOLOGHI GIOIELLI DEISGNER ARTE CALDERONI MODA

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IMG_4663_clipped_rev_1IMG_4664_clipped_rev_1

IMG_4660_clipped_rev_1Calderoni A.,

Brillanti: Piaggia di Luce. Catalogo della “Soc. An. A. Calderoni Gioiellieri” di Milano valido per il biennio 1939-40.

Milano, Pizzi e Pizio, 1938.

In 4°; 140, (2) pp. Brossura editoriale illustrata. Qualche lievissimo segno del tempo, tre segnetti di penna alla prima carta e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Le tavole a colori sono protette da velina. Interessate e grande catalogo di gioielli, argenteria in metalli preziosi su tavole in bianco e nero ed alcune tavole a colori che presenta la produzione della ditta di gioielli Calderoni. La ditta produttrice di gioielli Calderoni è un prestigioso marchio milanese con una storia che affonda le radici nel 1840. Fondata a Milano in Via della Lupa, oggi conosciuta come Via Torino, Calderoni ha subito conquistato il mercato con creazioni artigianali di alta qualità. Inizialmente, la bottega si specializzò nella realizzazione di gioielli su misura, guadagnandosi rapidamente la reputazione di eccellenza nel design e nell’abilità artigianale. Nel corso degli anni, la ditta si è evoluta, assimilando le influenze del periodo e ampliando la propria gamma di prodotti, che spazia da pezzi classici a creazioni moderne, sempre mantenendo un elevato standard di qualità e raffinatezza. Gli artigiani Calderoni, con la loro esperienza e creatività, hanno dato vita a collezioni iconiche apprezzate sia a livello nazionale che internazionale. La storicità del marchio è testimoniata anche dalla clientela elitista che ha scelto Calderoni per celebrare momenti speciali con gioielli unici. Ancora oggi, la ditta punta su tradizione e innovazione, continuando a rappresentare una pietra miliare nel panorama della gioielleria italiana e mantenendo vivo il legame con le sue origini storiche. Qualche traccia di polvere al piatto anteriore ma nel complesso, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione per questo bel manuale di designer di gioielli.

60 euro

61. MEDICINA PRIME EDIZIONI MEDICINE OTORINOLARINGOIATRIA ANATOMIA

dsc_0535_clipped_rev_1-1dsc_0534_clipped_rev_1Nuck Anton,

Antonii Nuck Harderoviceni Medicinae Doctoris & Anatomiae Professoris De ductu salivali novo, saliva, ductibus oculorum aquosis et humore oculi aqueo,

 Lugduni Batavorum, apud Petrum vander AA, 1685.

In 12° (13×7,5 cm); (10), 175, (17) pp., un’antiporta figurata e 3 c. di tav. fuori testo più volte ripiegate. Bella legatura coeva in tutta pergamena molle. Dorso a 4 nervi con titolo manoscritto da mano coeva. Pagine leggermente ed uniformemente brunite ma esempalre in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rara edizione, due sole dsc_0537_clipped_rev_1copie censite in ICCU e con numero minore di pagine e tavole, di questo importante studio pionieristico sulla saliva ed i dotti salivali. Antonius Nuck van Leiden (Harderwijk, 1650 – Leida, 5 agosto 1692) è stato uno dei medici e anatomisti più celebri del suo tempo. Dopo aver studiato a Leida, dove ricevette il dottorato nel febbraio del 1677, con una tesi sul diabete praticò l’arte medica a Delft. Nel 1683 si spostò a L’Aia per insegnare anatomia al dsc_0536_clipped_rev_1Collegium anatomicum chirurgicum. Tornò poi a Leida dove ottenne una cattedra di medicina e anatomia. Famoso anche come oculista, otorino, dentista viene ricordato principalmente per i suoi studi sui vasi linfatici e le ghiandole salivari, di cui è considerato uno dei pioniere: inventò infatti la prima scialografia, sia introducendo un mezzo di “contrasto” nei dotti salivari, sia nei vasi sanguigni, come aveva già tentato Frederik Ruysch (1638-1731). Il suo nome attualmente è legato al dotto di Nuck e alle sue patologie. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Raro. Rare. Good copy. Bibl.: Krivatsy, 8359 e Wellcome IV p. 250.

800 euro

62.MARDERSTEIG INDIA CELYON EGITTO PRIME EDIZIONI VIAGGI STAMPATORI VERONA OFFICINA PRIME EDIZIONI TIRATURA LIMITATA 100 copie

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dsc_0572_clipped_rev_1Reinhart Schwarzenbach Georg, 

Aus meinen leben, 

Verona, Officiana Bodoni Mardersteig, 1931

In 8° (15,5×10 cm); (6), 449, (7) pp. e 5 c. di tav. fuori testo. Numerosissime illustrazioni di grande pregio artistico nel testo, varie a piena pagina. Bella legatura coeva in tutta pelledsc_0578_clipped_rev_1 verde-nero scuro con dorso a 5 nervi e titolo in oro al dorso (un leggerissimo difetto alle cerniere). Cofanetto editoriale in cartoncino rigido con signature in pelle verde scuro e foderatura in carta marmorizzata. Filettatura in oro ai tagli dei piatti. Taglio superiore riccamente dorato. Rarissima edizione tirata in soli 100 esemplari su carta a mano di eccelsa qualità di dsc_0570_clipped_rev_1quest’opera che raccoglie scritti e lavori artistici del grande artista, collezionista e mecenate della Marderstrig, George Reinhart (1877-1955) che come socio occulto della Officina Bodoni, permise a Mardersteig, nel 1922, la fondazione della sua celeberrima stamperia che segnerà profondamente la storia della stampa del novecento. L’opera presenta per la prima volta i taccuini dei viaggi in India, Celyon e Egitto di Georg Reinhart Schwarzenbach. L’autore si trasferì nel 1926 a Verona per trovarsi vicino all’amico e socio Mardersteig, All’interno esemplare perfetto, come nuovo.

  dsc_0577_clipped_rev_1550 euro

63.MEDICINA FARMACOLOGIA ERBORISTERIA CAFFE’ BOTANICA FARMACIA

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DSC_0332_clipped_rev_1 (2)Alpini Preospero,

Medicina Aegyptiorum accessit huic editioni ejusdem Auctoris Liber de Balsamo utet Jacobi Bontii, Medicina Indorum Editio Nova.Unito a: De Rhapontico disputatio in Gymnasio Patavino Habita. In quaRhapontici planta … quam hactenus nulli viderunt, medicinae studiosis nunc ob oculos ponitur, ipsiusque cognitio accuratius, atque proponitur ad Perilustrem, Ex Excellentissimum D. D. Benedictum Sylvaticum Patavinum, & in patrio Gymnasio Medic. Pract. Professorem.

Lugduni Batavaorum, Conrn. Boutestein, Ex Officina Boutesteiniana, 1718.

In 4° (19,5×15 cm); due tomi in un volume: (24), 325, (43), (4), 44, (4), 109, (3) pp. e 6 c. di tav. fuori testo e 25, (1)DSC_0331_clipped_rev_1 pp. e una c. di tav. fuori testo più volte ripiegata. Magnifiche le tavole mediche. Bella legatura coeva in piena pelle scura con dorso a 5 nervi e titolo impresso in oro su fascetta ai tasselli, abile restauro al dorso. Piatti con bella cornice a secco con fregi. Tagli spruzzati in rosso. All’interno esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Nell’opera con frontespzio proprio: Prosepro Alpini de Balsamo Dialogus In quo verissima Balsami Plantae, Opobalsami, Carpobalsami, & Xylobalsami cognito, plerisque antiquorum atque juniorem Medicorum occulta, nunc elucescit. Prima rarissima edizione, nella versione stampata da Boutesteyn Cornelis weduwe & Boutesteyn Pieter, di questa celeberrima raccolta di scritti del grande medico, botanico e scienziato vicentino originario di Marostica, Prospero Alpini. Botestein pubblicò una prima volta la celeberrima opera di Alpini nel 1718. Nello stesso anno pubblicò anche la “De Rhapontico disputatio” che risulta ancor più rara dell’altra opera, DSC_0335_clipped_rev_1tanto che nessun esemplare è censito in ICCU. L’anno dopo, nel 1719 ripubblicò le opere in un unico volume. Alpini “Nato a Marostica, nella Repubblica di Venezia, in gioventù servì le armi nell’esercito milanese, ma nel 1574 decise di studiare medicina all’Università di Padova, dove si laureò nel 1578. Iniziò la professione di medico a Camposampiero, un piccolo paese del territorio padovano, ma dopo poco tempo, nel 1580, il patrizio veneto Giorgio Emo, nominato console a Il Cairo in Egitto dalla Repubblica Veneta, lo volle con sé come medico personale: in questo modo poté dedicarsi allo studio della botanica, suo interesse scientifico prevalente. Trascorse circa tre anni in questo paese, fino al 1584, e, dalle pratiche di coltivazione della Palma da dattero, Alpini dedusse il concetto di differenza sessuale nelle piante, che in seguito fu adottato come fondamento daDSC_0336_clipped_rev_1l sistema di classificazione scientifica di Linneo. Egli comprese che “le palme da dattero femminili non portavano il frutto a meno che non ci fosse un mescolamento tra i rami maschili e femminili o, come generalmente avviene, a meno che la polverina prodotta dai fiori maschili non fosse cosparsa sui fiori femminili”. Nel 1584 tornò a Venezia e in seguito, risiedette per qualche tempo a Genova come medico di Andrea Doria. Nel 1590 tornò di nuovo a Venezia e nel 1593 ottenne la cattedra di lettura dei semplici all’Università di Padova. Dal 1603 fu nominato prefetto dell’orto botanico e titolare anche della cattedra di ostensione dei semplici (l’odierna farmacologia). … Nel De Medicina Egyptiorum (Venezia, 1591) sono contenute le prime considerazioni sulla pianta del caffè pubblicate in Europa.”. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Rarissima edizione. Rif. Bibl.: Rappaport n. 15-80.

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64.ASRTOLOGIA ASTRONOMIA PADOVA L’AQUILA EFEMERIDI

IMG_0412_clipped_rev_1 IMG_0414_clipped_rev_1IMG_0411_clipped_rev_1 IMG_0410_burnedIMG_0410_clipped_rev_1IMG_0408_clipped_rev_1Argoli Andrea, 

De diebus criticis et aegrorum decubitu libri duo (- liber secundus). 

Patavii, Paulum Frambottum Bibliopol., 1652.

In 4° (205×145 mm). (8), 6, (2), 371, (13). Bella legatura coeva in piena pergamena molle con titolo manoscritto al dorso. Il secondo libro inizia a p. 109 con proprio frontespizio. Con moltissimi diagrammi astrologici incisi in legno nel testo a metà pagina. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Legatura coeva in piena pergamena rigida con titoli manoscritti al dorso, un po’ allentata internamente. Seconda edizione, rara al pari se non più rara della prima, due soli esemplari censiti in ICCU. La seconda parte che inizia a pagina 109 analizza la situazione astrologica e l’oroscopo, illustrato da numerosissime tabelle, della vita e delle malattie di numerosi personaggi eccellenti dell’epoca tra i quali i pontefici Sisto V, Clemente VIII, paolo V, e ancora Enrico II, Odoardo farnese, Ferdianndo Gonzaga, Ranuccio farnese, card. Alessandro Orsini, Scipione Borghese, Federico Borromeo e ecc. Andrea Argoli (Tagliacozzo in provincia dell’Aquila, 1570 – Padova, 27 settembre 1657) fu un celebre matematico, astronomo e medico italiano. IMG_0407Studiò all’Università di Napoli medicina, matematica ed astronomia. Nel 1621 si trasferì a Roma e suo mecenate fu il cardinale Lelio Biscia. Nel 1622 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Roma la Sapienza. A causa della sua passione per l’astrologia fu costretto a trasferirsi a Venezia. Nel 1632 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Padova. Ebbe grande rinomanza tra i contemporanei per la sua erudizione, scrisse molte opere e fu detto l’Euclide dei Marsi. Il Senato Veneto fu tanto soddisfatto del suo insegnamento da conferirgli l’onorificenza dello “Stemma di San Marco”. Nel 1648, ancora vivente fu scolpita in suo onore una lapide nella Cappella del Tesoro della Basilica di Sant’Antonio di Padova che dice:”… Andreas Argolus S. C. Eques Divi Marci, et in Patavino ginnasio publ. mattheseos prof. pro familia sua inter Marsos jamdudum clarissitna, non magis quam pro republica astronomica…. pene laboribus per functus, animum aeternae quie­ti advertens V. S. L. M. anno aetatis 77 red. Mundi MDCL VIII…”.”la vera passione dell’A. fu l’astrologia giudiziaria. Nel 1639 ne pubblicò la prima opera, nella quale il contenuto era mascherato dal titolo, De diebus criticis et de Aegrorum decubitu libri duo (Patavii 1639): è un trattato di astrologia medica, nel quale si teorizza la soggezione delle interne ed esterne parti del corpo ai pianeti e ai segni zodiacali; sono dati anche gli oroscopi di personalità ragguardevoli tutte morte,IMG_0409_clipped_rev_1 papi e re, principi e cardinali. Opera analoga, ma non specificamente medica, è il citato Ptolemaeus parvus, ristampato più volte nel corso del secolo, preceduto da una prefazione in cui si esalta l’astrologia e si sostiene che essa non viola le leggi ecclesiastiche, né nega il libero arbitrio, perché il cielo “est sicut liber omnia futura in se scripta continens”, che tuttavia Dio può distruggere o variare a suo piacimento. I due trattati sono documenti della diffusione dell’astrologia nel XVII secolo”. “Il “cuore” dell’opera, la più importante di astrologia medica, tra quelle, numerose, pubblicate da Argoli, è rappresentato dal rapporto tra parti del corpo, relative malattie e astrologia. I 126 oroscopi hanno in effetti quale oggetto assolutamente prevalente l’identificazione, attraverso lo strumento astrologico, delle malattie (e del loro corso) dei soggetti esaminati da Argoli” (Biblioastrology). Rif. Bibl.: Biblioastrology; Thorndike VII, 122-4; Graesse I 194; Piantanida 2150; Caillet I 382.

370 euro

65.JUDAICA EBRAISMO STORIA DEGLI EBREI OPERE COMPLETE JUIFS STORIA ISRAELE

IMG_5635_clipped_rev_1Basnage Jacques Christian,

Histoire des Juifs depuis Jesus-Christ jusqu’à présent. Pour servir de continuation à l’histoire de Joseph. Nouvelle édition augmentée.

La Haye, Chez Henri Scheurleer, 1716

In 8° piccolo (18×10 cm); 15 volumi rilegati in 8 tomi: I) (4), LXXXVI, (2), 240 pp. e due grandi c. di tav. fuori testo più volte ripiegate; 2) (4), 241 – 607, (1) pp.; 3) VIII, 370 pp.; 4) (4), 371 – 710, (2 b.) pp.; 5) VIII, 392 pp.; 6) (4), 393 – 810 pp.; 7) VIII, 420 pp.; 8) VI, 378, (2 b.) pp.; 9): VIII, 360 pp.; 10) (4), (4), 361 – 742 pp.; 11) VI, 392 pp.; 12): VI, 430, (2) pp.; 13) VIII, 454 pp.; 14) (4), 457 – 904, (2 b.) pp.; 15) (4), 905 al 1272, (4 di privilegi), (40 b.) pp. Completo anche delle due tavole cronologiche spesso assenti. Ogni frontespizio, stampato in rosso e nero, presenta una piccola incisione. Belle legature coeve in piena pergamena rigida con titolo e numero dei volumi impressi in oro ai dorsi. Esemplare, come tutti quelli conosciuti, leggermente ed uniformemente brunito a causa della qualità della carta utilizzata per la stampa e nel complesso esemplare in ottime condizioni di conservazione. Seconda rara edizione completa, più ricercata della prima edizione del 1707 in quanto notevolmente aumentata e corretta, di quella che è considerata come una delle migliori storie del popolo ebreo scritta fino al momento della sua pubblicazione. Come scrive l’EnvyclopediaJ udaica “His books are important as the first comprehensive and truly erudite history of the Jews in the Christian era, filling a gap between early Jewish historical writings and modern Jewish historical research.”. L’autore dell’opera è il celebre pastore protestante, economista, linguista e storico francese Jacques Christian Basnage (detto anche Basnage de Beauval; 1653–1725),. Nato a Rouen, in Francia nel 1676, figlio maggiore dell’eminente avvocato Henri Basnage de Franquesnay. Studiò lingue c lassiche a Saumur e successivamente teologia a Ginevra. Divenne pastore a Rouen, ma dopo la revoca dell’Editto di Nantes accettò una chiamata prima a Rotterdam (1686) e poi all’Aia (1691). Personaggio molto stimato in varie corti europee, tanto da ricoprire diverse cariche pubbliche. Si ricordi ad esempio quando fu impegnato in una trattativa segreta con il Maresciallo d’Uxelles, plenipotenziario di Francia al congresso di Utrecht o quando nel 1716, Dubois, che era all’Aia in rappresentanza del reggente d’Orleans, allo scopo di negoziare la Triplice Alleanza tra Francia, Gran Bretagna e Olanda, chiese il parere e l’aiuto di Basnage durante i negoziati. Anche il governo francese si rivolse a lui in cerca di aiuto quando nel territorio di Cévennes iniziarono le proteste dei protestanti che sotto il nome di “Camisardi” presero le armi per difendere la loro libertà religiosa e politica. Basnage che aveva accolto con favore il rilancio della chiesa protestante grazie allo zelo di Antoine Court, fu poi molto critico contro le violenze, e non si sottrasse nel denunciare i Camisardi nella sua opera Instructions pastorales aux Réformés de France sur l’obéissance due aux souverains (1720) che fu per ordine st IMG_5634_clipped_rev_1atale stampata e sparsa nel sud della Francia. Scrisse diversi libri. Quello qui pubblicato è probabilmente, la sua opera più conosciuta e venne elogiata da Voltaire. Il libro aveva lo scopo di integrare e continuare la storia di Giuseppe Flavio. Nonostante le difficoltà nell’interpretazione delle fonti incontrate dall’autore che non conosceva la lingua ebraica che lo portarono a volte a fare tropo affidamento sulle traduzioni latine di fonti e autori ebrei, l’opera è considerata come la prima e più veritiera storia del popolo ebraico, scritta da un autore cristiano. Effettivamente Basnage, sfruttando anche un linguaggio molto preciso e privo di ricercarti stilemi linguistici, cercò di tenere la più alta imparzialità nella sua ricostruzione storica, senza negare critiche e passaggi sfavorevoli alle gerarchie cattoliche. Fra le sue fonti si trovano Buxtorf e Arias Montano. Questa storia del popolo ebraico ebbe un enorme successo e fu la base di tutte le storie ebraiche che furono scritte nel corso del XVIII° e XIX° secolo. Nel 1713 Basnage pubblicò un altro libro sulla storia ebraica Antiquités judaïques o Remarques critics sur la république des hébreux. In generale, tutta la sua produzione di interesse ebraico, vanno a formare quella che è considerata come la prima storia completa e veramente erudita, degli ebrei nell’era cristiana, colmando un divario tra i primi scritti storici ebraici e la moderna ricerca storica ebraica. Rif. Bibl.: Brunet I,691 “Edition la plus complete de ce savant ourage.”; Graesse I,307; Ebert 1750.

500 euro

66.JUDAICA EBREI STORIA DEL POPOLO EBRAICO PRIME EDIZIONI ITALIANE EBRAISMO

 IMG_4673_clipped_rev_1 (1)IMG_4671_clipped_rev_1
IMG_4669_clipped_rev_1Prideaux Humphrey,

Storia de’ giudei, e de’ popoli vicini, dalla decadenza de i reami d’Israele, e di Giuda fino alla morte di Gesù Cristo. Del sig. Prideaux, Decano di Norwich. Tradotta dal franzese. Tomo primo-sesto. (Completo).

In Venezia, presso Giambattista Pasquali, 1738

In 8° (17×11,1 cm); sei tomi: XLVIII, 293, (3) pp. e 9 c. di tav. fuori testo, alcune più volte ripiegate (un piccolo strappo senza perdita di testa ad una delle tavole anticamente restaurato); (4), 375, (3) pp. e due c. di tav. fuori testo più volte ripiegate (uno strappetto senza perdita di carta ad una delle tavole; (4), 370 pp. e una grande c. di tav. più volte ripiegata; (4), 363, (3) pp. e una grande c. di tav. più volte ripiegata; (4), 368 pp. e una grande c. di tav. più volte ripiegata; (4), 241, (1 b.), LXVII, 68-154, (2) pp. e una grande c. di tav. più volte ripiegata. Legature omogenee in piena pergamena molle con titolo e numero del volume impressi in oro al dorso. Tagli spruzzati. Qualche pagina con minimo foxing dovuto alla qualità della carta ma nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Le tavole si dividono in carte geografiche realizzate da F. Polanzani (Palestina, Grecia, Turchia, Penisola arabica, Persia, India, Africa del Nord, ecc.) e 7 tavole di costumi e monumenti (pianta del Tempio fìdIMG_4668_clipped_rev_1i Gerusalemme, pianta di Babilonia, tabernacolo, candeliere d’oro, ecc.). Prima edizione non comune da reperire completa ed in legatura coeva di questa importante opera storica che ricostruisce la storia e le usanze del popolo ebreo scritta dal noto teologo ed ebraista inglese, Humphrey Prideaux (Padstow, 3 maggio 1648 – Norwich, 1º novembre 1724), riconosciuto come l’autore del primo trattato di storia ebraica “intertestamentale” a connettere l’Antico con il Nuovo Testamento. L’autore studiò prima a Liskeard e poi a Bodmin, per poi trasferirsi alla Westminster School e quindi al Christ Church College a Oxford. Qui conseguì il titolo di studio e vi lavorò, poi, dal 1679 come istruttore d’ebraico e bibliotecario. Nel 1686 lasciò Oxford per Norwich dove aveva ottenuto l’incarico di canonico della cattedrale: Nel 1702 fu insignito della carica di decano e partecipò attivamente alla vita politica della città. A lui si deve anche una delle prime vite diMaometto ad apparire in occidente, pubblicata nel 1697. L’opera IMG_4670_clipped_rev_1qui presentata, considerata il suo capolavoro, fu elaborata fra il 1716 ed il 1718, anche se raccoglie appunti raccolti anche negli anni precedenti. A lui si deve la creazione della categoria di giudaismo inter-testamentario a definire il periodo del Secondo Temple come il periodo di connessione tra l’Antico e il Nuovo Testamento ed il suo lavoro fu considerato per oltre cento anni, la più esaustiva storia dell’ebraismo, pubblicata non da un ebreo. L’autore attinse notizie da James Ussher ed il lavoro, fu tra le prime opere inglesi ad usare il termine Vulgar Era, sebbene Keplero usasse il termine già nel 1635. Lo studio portò, anche ad una controversia tra Prideaux e suo cugino, Walter Moyle. Jean Le Clerc ne scrisse un esame critico, che fu pubblicato in inglese nel 1722. L’opera rimane ancora oggi un’importante fonte per la storia del popolo ebraico. Prima edizione italiana, completa. Rif. Bibl.: ICCU IT\ICCU\TO0E\074669 variante B del quinto volume del V volume); Brunet IV, 872 (cita una traduz. francese del 1728 ma si riferisce palesemente a questa edizione).

680 euro

67.JUDAICA CURIOSITA’ FILOLOGIA LIBRI PROIBITI PRIME EDIZIONI RARITA’ LINGUA EBRAICA EBREI ARABO LINGUA ARABA RARITA’ BIBLIOGRAFICHE

  image00077_clipped_rev_1image00075_clipped_rev_1Joannes Nicolai (Johannes Nikolai),

Demonstratio, qua probatur Gentilium Theologiam ex fonte Scriptural originem traxisse, In tres partes divisa et indici bus exornata opera Johann Nicolai, Ilm. Schwartzb.

Helmstedt, Sumptib. Friderici Luderwaldi, Bibliopolae,Tipis verò Conradi Erichii, 1681

In 8° (16,5×9,5 cm); (4), 224, (16), 225-304, (6), 48, (6) pp. Legatura coeva in piena pergamena con titolo chiosato in bella calligrafia da mano coeva al dorso. Esemplare brunito, come tutti quelli conosciuti, a causa della carta utilizzata nella stampa e per il resto esemplare in ottime condizioni di conservazione ed in parte, ancora a fogli chiusi. Frontespizio in rosso e nero. L’opera è particolarmente rara in quanto venne inserita, fin dalla sua uscita, nell’Indice dei Libri Proibiti. Prima ed unica, assai rara, edizione di questo importante studio del noto studioso, filologo, antiquario sassone, Johannes Nikolai (conosciuto anche con il nome Joannes Nicolai, 1665-1708) che fu a lungo professore a Tubinga. A lui si devono numerosi studi dedicati alle antichità tedesche, ai riti greco-romani ma anche a quelli ebraici che studiò profondamente e ai quali dedicò un noto scritto dal titolo “Da Sepulchris Hebraeorum”. Le image00078_clipped_rev_1sue opere furono particolarmente ricercate per le numerose curiosità in esso contenute. Nicolai, nato nella contea Schwarzburg-Rudolstadt, studiò in vari istituti universitari lingue e antichità fra i quali Jena, Helmstiidt, Lipsia, Marburg e Giessen. Personaggio dai numerosi interessi e dalla vasta cultura, fin dai primi anni dopo la fine degli studi universitari, venne chiamato dalle università di Giessen e Marburg per tenere conferenze su argomenti storico-archeologici-linguistici. Nel 1702 (anche se alcune fonti anticipano l’ottenimento della carica al 1700) divenne professore straordinario nell’università di Tobingia. Nicolai fu autore prolifico. Fra i titoli da ricordare: “de Mercurio et Hermis” 1687, “de ritu antiquo et hodierno Bacchanaliorum” 1696 ; “De triumphis Romanorum” 1696; “de luctu Graecorum” 1696; “De Phyllobolia” 1698; “de nimbis deorum” 1699; “De iuramentis Ebraeorum, Graecorum, Romanorum” 1700; “Antiquitats ecclesiasticae” 1705. Bayle lo cita image00074_clipped_rev_1come persona dotata di notevole talento ed intuizione. Le opere di Nocolai, compresa quella qui presentata, sono citate nella celebre Bibliotheca antiquaria di Johann Albert Fabricius edita nel 1713 e che contiene un repertorio degli scritti in ebraico nelle opere classiche e cristiane. La “Demonstratio” dove il testo è scritto in lingua latina ma con numerose citazioni in ebraico, arabo, greco e altre lingue, è particolarmente ricercata per la sua curiosità e rarità dovuta al fatto di essere stata immediatamente inserita all’interno dell’Indice dei Libri Proibiti subito dopo la pubblicazione. Il volume studia le diverse origini dei vari linguaggi partendo dai termini e dai riti religiosi presenti nelle diverse religioni per poi passare al legame fra questi aspetti e la filologia delle principali lingue. Rif. Bibl.: Biografia Universale antica e moderna volume XL, Venezia,  Gio. Battista Massiglia, 1827, pag. 396.image00076_clipped_rev_1

600 euro

68.VIAGGI GRECIA TURCHIA LEVANTE COSTANTINOPOLI CRETA ISTANBUL GEORGIA ARMENIA STORIA NATURALE

 Senza titolo-20Senza titolo-16 Senza titolo-18Senza titolo-19Tournefort Joseph Pitton de, 

Relation d’un voyage du Levant, … Contenant l’histoire ancienne & moderne du plusieurs isles de l’Archipel, de Constantinople, des cotes de la Mer Noire, de l’Armenie, de la Georgie, des frontieres de Perse & de l’Asie Mineur. Avec les plans des villes & des lieux considerables, le genie, les moeurs, le commerce … Enrichie de descriptions & de figures d’un grand nombre de plantes rares, de divers animaux… Tome premier (- troisieme). [Completo],

Lyon, Chez Anisson et Posuel, 1717.

In 8° (19×12 cm); tre tomi: (22), 379, (3) pp. e 51 c. di tav. delle quali tre più volte ripiegate, (6), 448, (2) pp. e 40 c. di tav. delle quali due più volte ripiegate, (6), 404, (62) pp. e 62 c. di tav. delle quali una più volte ripiegata per un totale di 153 tavv. f.t., varie ripiegate e raffiguranti vedute, carte geografiche, costumi ecc. Completo. Belle legature coeve in tutta pelle marmorizzata con dorso a 5 nervi. Titolo e ricchi fregi ai tasselli. Pecette di antica collocazione priva ta al margine basso dei dorsi. Piccoli difetti ai margini dei dorsi di due volumi. Tagli rossi. A pagina 3 del terzo volume un piccolissimo forellino dovuto ad un difetto della carta tocca due lettere. A differenza degli altri esemplari che si presentano fortemente bruniti e con notevole foxing a causa della qualità della carta lionese, l’esemplare qui presentato, ha solo una leggerissima brunitura ininfluente ed è praticamente scevro di bruniture, in buone-ottime condizioni di conservazione. Good cop. Edizione lionese, pubblicata lo stesso anno della prima francese, di questo celeberrimo viaggio in Senza titolo-17Levante, opera del grande botanico e viaggiatore  originario di Aix-en-Provence, Joseph Pitton de Tournefort. Il volume raccoglie le esperienze di viaggio dell’autore attraverso Grecia, Turchia, Armenia e Georgia passando per Creta e le Cicladi, Costantinopoli, la costa meridionale del Mar Nero, l’Arm enia, la Georgia e rientrando poi dall’Asia Minore. Durante il viaggio, accompagnato dal botanico tedesco Andreas von Gundelsheimer (1668-1715), raccolse numerose specie di piante allora sconosciute. Destinato a diventare prete studiò presso i Gesuiti. Ma la morte di suo padre lo lasciò libero di seguire i suoi interessi personali, particolarmente nel campo della botanica alla quale si era appassionato fin da giovane. Si fece conoscere costruendo un erbario in Savoia e nel Delfinato (oggi proprietà del Museo nazionale di storia naturale di Francia con sede a Parigi). Intraprese gli studi di medicina a Montpellier e strinse amicizia con Pierre Magnol (1638-1715). Nel 1681, trascorse un anno nei Pirenei per studiarvi la flora. Un periodo difficile, si dice che dovesse nascondere i suoi soldi nel pane per sfuggire ai ladri. L’erbario che vi costituì era così ricco che Guy-Crescent Fagon (1638-1718) lo chiamò a Parigi per affidargli la sua cattedra di botanica al Jardin des Plantes (1683). I suoi corsi erano celebri e attiravano numerosi spettatori, anche dall’estero. Nel 1698 fece conoscere la flora parigina pubblicando il libro dal titolo Histoire des plantes qui naissent aux environs de Paris (Storia delle piante che nascono nei dintorni di Parigi). Su ordine del Re, partì alla ricerca di erbe nei Pirenei dove raccolse numerose specie. Tra il 1700 e il 1702, Tournefort viaggiò nelle isole greche: Creta e Cicladi. Visitò in seguito Costantinopoli, le coste del mar Nero, l’Armenia e la Georgia. Raccolse piante e annotò numerose osservazioni. In Grecia, tentò di ritrovare le piante descritte da Dioscoride ma ne riconobbe solo 400 circa. Durante il suo viaggio, fu accompagnato dal botanico tedesco Andreas Senza titolo-5von Gundelsheimer (1668-1715) e dal pittore Claude Aubriet (1651-1743). Il racconto del suo viaggio, Relation d’un voyage au Levant, fu pubblicato dopo la sua morte. Entrò nel 1691 all’Accademia delle scienze. Solo nel 1694 fece pubblicare la sua prima opera di botanica, Éléments de botanique (Elementi di botanica), con 435 disegni di Aubriet. La sua principale opera botanica è Institutiones rei herbariae  (1700), traduzione della precedente in latino ad opera dello stesso Tournefort, dove egli classifica le piante seguendo la forma delle loro corolle, ma, più importante ancora, fa una chiara distinzione tra genere e specie, preparando così il terreno a Carl von Linné. Morì a Parigi a 52 anni, in piena salute, vittima di un banale incidente, nella via che porta oggi il suo nome: rue Tournefort (nel V arrondissement). Merita una citazione anche il De optima methodo instituenda in re herbaria (1697) e la sua Histoire des plantes qui naissent aux environs de Paris(1698), la cui traduzione in inglese fu pubblicata nel 1732. Lasciò i suoi manoscritti al suo allievo e amico, Michel Louis Renaume de la Garance (1676-1739). Carl von Linné gli dedicò un genere della famiglia delle Boraginaceae: Tournefortia. Buon esemplare comleto. Non comune. Good copy. Bibl.: Brunet V,903 – Chadenat 709 – Quérard IX, 518 – Nissen ZBI, 4154 non cita questa edizione lionese – Blackmer, 1318.

600 euro

69.ILLUSTRATORI LIBRI ILLUSTRATI PRIME EDIZIONI MILTON PARADISO PERDUTO DORE’

DSC_0187_clipped_rev_1       DSC_0189_clipped_rev_1DSC_0186_clipped_rev_1DSC_0188_clipped_rev_1DSC_0191_clipped_rev_2DSC_0190_clipped_rev_1DSC_0184_clipped_rev_1Milton John,

Il Paradiso Perduto di Giovanni Milton traduzione di Andrea Maffei con illustrazioni di Gustavo Doré,

Milano – Parigi, Stabilimento dell’editore Edoardo Sonzogno, s. data (ma 1880)

In folio grande (41,8×30 cm); XXIII, 176, (2) pp. e 50 c. di tav. fuori testo. Legatura coeva in mezza-pelle con titolo, ricchi fregi e filetti in oro l dorso. Piatti con carta nera coeva. Qualche minima strofinatura. Qualche minima macchiolina di foxing, del tutto ininfluenti e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima non comune edizione italiana del Paradiso Perduto del grande poeta, scrittore, filosofo, saggista, statista e teologo inglese, John Milton (Londra, 8 dicembre 1608 – Londra, 8 novembre 1674) illustrato dal grande artista Paul Gustave Louis Cristophe Doré (6 gennaio 1832 – Parigi, 23 gennaio 1883) celebre pittore, disegnatore, litografo e incisore francese che fu l’illustratore più famoso dell’ottocento. FamosoDSC_0185_clipped_rev_1 per le sue illustrazioni della Divina Commedia di Dante, a lui si devono alcune delle più importanti edizioni illustrate ottocentesche dei classici della letteratura mondiale fra i quali il Paradiso Perduto, il Don Chisciotte, La Divina Commedia e l’Orlando Furioso. Artista estremamente eclettico e poliedrico si impegnò a sviluppare tutte le tecniche ed i formati pittorici, realizzando sia enormi quadri che piccoli, passando da opere di estrema incisività e potenza a lavori semplici ma dal tratto graffiante. La pittura e l’incisione non furono le sue sole passioni  ma a lui si devono anche disegni e sculture. Capace di creare scene di estrema complessità ed impatto emotivo era capace anche di dipingere magnifici paesaggi dove il sublime, nella stretta concezione del Romanticismo di derivazione burkeniana, esprimeva tutta sua potenza sentimentale. L’edizione qui presentata si avvale della traduzione di Andrea Maffei ed di un’introduzione E. Checchi. L’edizione italiana ebbe notevole successo e diverse riedizioni, la maggior parte in versione economica, a partire dal 1887. Questa prima edizione, che presenta XXIII pagine d’introduzione iniziale, è poco comune. Rif. Bibl.: IT\ICCU\TO0\0908433.

190 euro

70.LOMBARDIA MILANO RISORGIMENTO ITALIANO RIVISTE SATIRICHE SATIRA GIORNALI GIORNALISMO ILLUSTRATORI CARICATURISTI CARICATURE SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA RARITA’ BIBLIOGRAFICA SCAPIGLIATURA SCAPIGLIATI


IMG_5668_clipped_rev_1 
IMG_5667_clipped_rev_1IMG_5667_clipped_rev_2IMG_5670_clipped_rev_1IMG_5671_clipped_rev_1IMG_5669_clipped_rev_1A,A. VV.,

L’uomo di Pietra, le prime 5 annate (in realtà 6 annate perché presente anche tutto il pubblicato del 1856) , 1856 – 1861

Vol 1. Anno I°, N. 1 (15 novembre 1856) – N. 59 (26 dicembre 1957). Annata completa.

Vol. 2. Anno II°, N. 1 (2 gennaio 1858) – (presente anche il Supplemento al numero 17, speciale del 1 maggio del 1858) – N. 52 (24 dicembre 1858). Annata completa.

Vol. 3. Anno III°, N. 1 (1 gennaio 1859) – N. 83 (31 dicembre 1859). Annata completa.

Vol. 4. Anno IV, N. 1 (3 gennaio 1860) – N. 155 (29 dicembre 1860). Annata completa.

Vol. 5. Anno V. n. 1 (1 gennaio 1861) – N. 156 del 31 dicembre 1861. In questo volume, il numero 1 è lacunoso della prima pagina, il numero 40 è lacunoso di una pagina e manca il numero 41, al numero 43 manca la seconda pagina, al numero 46 manca la seconda pagina). Il volume presenta il piatto posteriore della legatura ma non il dorso ed il piatto anteriore, pur essendo i numeri legati. All’interno si presenta, in genere in buone-ottime condizioni di conservazione.

Milano, 1856-1861 

In folio (35,5×26,8 cm) primi 4 volumi con le prime 5 annate complete (compresi i numeri della primissima annata usciti nel 1856 e fatti rientrare nell’annata seguente del 1857) rilegate in belle legature coeve in mezza pelle veIMG_5666_clipped_rev_1rde scuro con titolo, numero del volume ed annata, oltre a fregi, in oro al dorso e piatti foderati con carta verde coeva. I primi quattro volumi si presentano, all’interno in ottime condizioni di conservazione. Il quinto volume, a parte i difetti sopra descritti, si pr esenta in buone condizioni di conservazione. Ogni numero è composto da un numero variabile da 16 a 4 pagine in quanto il giornale cambiò forma e periodicità durante la sua esistenza. Quella qui presentata è probabilmente, la collezione più ampia e completa di questa celeberrima e rarissima pubblicazione risorgimentale milanese. Quest’opera è rarissima a reperirsi completa e praticamente è di mitica rarità l’annata completa dell’anno cruciale per l’unificazione italiana del 1860. Ricchissimo di disegni satirici opera di alcuni dei più grandi disegnatori dell’epoca come ad esempio Giulio Gorra, Camillo Cima (Don Pacifico Pinzo), Iacopo Parera (Don Sancio), Casimiro Teja (Jetta), Carlo Gallina, Sebastiano De Albertis e Luigi Borgomainerio, il giornale presentava sempre al centro del giornale una grande vignetta satirica a tutta pagina (a volte divisa in due pagine). Fondato dai letterati Cletto Arrighi, Camillo Cima e Gottardo Cattaneo, all’int erno del fervente mondo della “scapigliatura” milanese, esso era rivolto in modo particolare a sbeffeggiare l’allora governante austriaco del Lombardo-Veneto, tanto che lo stesso Arrighi, sulle pagine del giornale dice di voler “far con la penna un po’ di guerra all’Austria”. Camillo Cima e Cletto Arrighi, forti sostenitori dell’identità lombarda, utilizzarono a volte anche il dialetto milanese. Il giornale che divenne presto celebre si avvalse della collaborazione di alcuni dei più importanti intellettuali dell’epoca come ad esempio il romanziere Giuseppe Rovani, i poeti Giovanni Rajberti, Anastasio Buonsenso e Antonio Piccozzi, il critico musicale e librettista Antonio Ghislanzoni, gli scrittori e uomini politici Ottavio Tasca e Ippolito Nievo, che si firmava con lo pseudonimo Todero ed IMG_5672_clipped_rev_1anche Emilio Treves con lo pseudonimo Il Piovano, tutti assidui frequentatori del Caffè Martini. L’anno 1860 è particolarmente raro, tanto che diversi studi non lo citano e sostengono che il giornale cessò la pubblicazione nell’aprile del 1859 perchè molti suoi collaboratori si arruolarono per prendere parte alla Seconda Guerra d’Indipendenza italiana. Il titolo del giornale richiama direttamente alla sua origine milanese. Infatti L’Uomo di pietra o Scior Carera al quale si riferirono i suoi fondatori era una scultura di epoca romana, posta sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele II che sul finire del settecento, come il Pasquino romano, divenne una “statua parlante” perché i cittadini erano soliti usarlo per affiggere poesie e satire politiche. Si legge ad esempio nel Cosmorama Pittorico del 1839 a proposito di questa statua “Quando fu rifabbricata la casa ove egli trovavasi collocato si credé giustamente di metterlo in luogo più alto onde essendo egualmente in vista del pubblico non fosse facile avvicinarsi a chi avea d’uso attaccarvi satire ed epigrammi, che intaccavano la personalità individuale, e che oramai era divenuto un abuso pressoché giornaliero”. Non a caso l’immagine de “L’Uomo di Pietra” compare nel frontespizio di ogni numero. Questa rivista milanese, dopo aver cessatola sua pubblicazione sul finire del 1861 e aver subito alcuni tentativi di riapertura, finì per essere acquistata da Edoardo Sonzogno che la fece confluire in un’altra celeberrima rivista “Lo spirito folletto”. Rarissima collezione completa delle prime cinque annate (considerando anche i numeri del 1856) e con la sesta (o quinta annata secondo la lettura che vede i numeri del 1856 come facenti parte dell’annata del 1857) in buona parte completa. Rarità bibliografica. Rif. Bibl.: Fondopaolomoretti.it, ricerca “L’Uomo di Pietra” per le annate 1856-1857, 1858, 1859.

2.000 euro

71.LOMBARDIA MILANO RISORGIMENTO ITALIANO RIVISTE SATIRICHE SATIRA GIORNALI GIORNALISMO ILLUSTRATORI CARICATURISTI CARICATURE SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA RARITA’ BIBLIOGRAFICA SCAPIGLIATURA SCAPIGLIATI

      IMG_5682_clipped_rev_1IMG_5683_clipped_rev_1IMG_5677_clipped_rev_1IMG_5676_clipped_rev_1

AA. VV.,

Grande collezione di 17 annate del celebre giornale satirico “Lo Spirito Folletto”, presenti le prime 4 annate complete, poi mancano gli anni 1865-1867, 1871 e poi le annate arrivano fino al 1881.

Lo Spirito Folletto, giornale umoristico-illustrato

Milano, Sonzogno Editore, 1861 – 1881

1861-1862: Prima due annate rilegate in legatura coeva in mezza pelle con titolo al dorso. 30 numeri, tutto il pubblicato, dal 6 giugno al 24 dicembre, tutti i numeri presentano 8 pagine a parte due numeri che ne contiene 12. Prima della raccolta presenti una brossura rosa illustrata, una carta con titolo e annata entro cornice ed una carta (con strappo ma senza perdita di carta) con il titolo illustrata. Seguono (rinforzo al margine esterno bianco della prima ed ultima carta del primo numero e al centro di un numero per ridurre uno strappo). L’annata si chiude con una brossura rossa satirica illustrata.1862 Tutto il pubblicato. Brossura verde illustrata, seguono, dal primo numero della seconda annata uscito il 4 gennaio all’ottantaduesimo ed ultimo numero uscito il 24 dicembre. Tutti i numeri sono formati da 8 pagine a parte tre numeri che presentano 12 pagine.IMG_5674_clipped_rev_1

1863-1864: Terza e quarta annata, rilegate in mezza pelle con titolo e fregi in oro al dorso. 1863, Anno III, n. 1 (1 gennaio 1863) – n. 135 (31 dicembre 1863) compreso supplemento al 122 e al 124, 1864 Anno IV, n. 136 (7 gennaio 1864) – n. 187 (29 dicembre 1864). L’ultimo numero del 1864 presenta uno strappo con perdita di carta alla terza carta dell’ultimo numero, il 187. Due annate complete

1868 Tutto il pubblicato. Dal primo numero dell’annata, il 344 del 2 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 396 uscito il 31 dicembre. Legatura in mezza tela con piatti foderati da carta marmorizzata coeva (qualche difetto ai piatti). All’interno in ottime condizioni di conservazione. Tutti i numeri sono formati da 8 pagine. Alla fine del volume sono raccolte tutte le brossure editoriali di ogni numero di colore paglierino e arancione.

1869 Tutto il pubblicato. Dal primo numero dell’annata, il 397 del 6 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 448 uscito il 30 dicembre. Legatura in mezza tela conIMG_5675_clipped_rev_1 piatti foderati da carta marmorizzata coeva (qualche difetto ai piatti). All’interno in ottime condizioni di conservazione. Tutti i numeri sono formati da 8 pagine.

1870 Tutto il pubblicato (a parte 5 numeri, il 469, il 483, il 485, il 487, il 498 mai aggiunti in questa collezione). Dal primo numero dell’annata, il 449 del 6 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 500 uscito il 29 dicembre. Legatura in mezza tela con piatti foderati da carta marmorizzata coeva. All’interno in ottime condizioni di conservazione.

1872 Tutto il pubblicato a parte i numeri 580 e 603. Dal primo numero dell’annata, il 553 del 4 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 604 uscito il 26 dicembre. Due strappetti alle prime tre carte dell’ultimo numero, restaurati, senza perdita di carta. Legatura in mezza tela con piatti foderati da carta marmorizzata coeva (qualche difetto ai piatti). All’interno in ottime condizioni di conservazione. Tutti i numeri sono formati da 8 pagine, a parte un numero che è composto di 4 pagine.

1873 Tutto il pubblicato a parte i numeri 622, 623, 629, . Dal primo numero dell’annata, il 605 del 2 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 656 uscito il 25 dicembre. Due strappetti alla prima pagina del primo numero senza perdita di carta. Legatura in mezza tela con piatti foderati da carta marmorizzata coeva (qualche difetto ai piatti). All’interno in ottime condizioni di conservazione. Tutti i numeri sono formati da 8 pagine, a parte un numero che è composto di 4 pagine.

1874 Tutto il pubblicato. Dal primo numero dell’annata, il 657 del 1 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 709 uscito il 31 dicembre. Legatura in mezza tela con piatti foderati da carta marmorizzata coeva (qualche difetto ai piatti). All’interno in ottime condizioni di conservazione. Tutti i numeri sono formati da 8.IMG_5680_clipped_rev_1

1875 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 710 del 7 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 761 uscito il 30 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine la prima e l’ultima carta sono alcuni di brossura arancione, alcuni rosa e gli altri gialli). Varie tavole a colori, numerosi numeri ancora a fogli chiusi. I numeri si presentano ancora a fogli chiusi.

1876 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 762 del 6 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 813 uscito il 28 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono in brossura paglierina). Varie tavole a colori, numerosi numeri ancora a fogli chiusi. Varie tavole a piena pagina in cromolitografia a colori (qui compare anche il primo ritratto della “Galleria Cromolitografica dello Spirito Folletto”). I numeri si presentano ancora a fogli chiusi.

1877 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 814 del 4 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 865 uscito il 27 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono alcuni di brossura arancione e gli IMG_5678_clipped_rev_1altri gialli). Varie tavole a colori, numerosi numeri ancora a fogli chiusi.

1878 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 866 del 3 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 917 uscito il 26 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono alcuni di brossura arancione e gli altri gialli).

1879 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 970 del 1 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 969 uscito il 25 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono di brossura marroncino).

1880 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 918 del 2 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 1022 uscito il 30 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono di brossura paglierina). Quasi tutti i numeri sono a fogli chiusi e presentano una grande tavola a colori.

1881 tutto il pubblicato. Entro carpetta con lacci. Dal primo numero dell’annata, il 1023 del 6 gennaio all’ultimo numero dell’anno, il 1074 uscito il 29 dicembre. Tutti i numeri presentano 12 pagine (la prima e l’ultima carta sono di brossura azzurrina).

Lo Spirito Folletto fu una delle riviste umoristiche milanesi, più celebri dell’ottocento e rappresenta anche la prima impresa editoriale del celebre editore italiano, Edoardo Sonzogno (Milano, 21 aprile 1836 – Milano, 14 marzo 1920) subentrato da pochissimo al padre Lorenzo, nella guida dell’azienda di famiglia. Il giornale uscì per la prima volta nel 1861 con il titolo “Lo Spirito Folletto, giornale umoristico-illustrato” riprendendo il titolo del primo famoso giornale satirico lombardo, uscito per un solo anno, nel turbolento 1848 con il titolo “Lo Spirito folletto, Giornale diabolico, politico, umoristico, comico, critico, satirico, pittoresco.”. Nel 1863 Sonzogno acquista la testata satirica de “L’Uomo di Pietra” che viene poi assorbito dallo Spirito Folletto. Il giornale si avvaleva all’inizio della preziosa opera di Vespa e Camillo, al secolo Vespasiano Bignami e Camillo Marietti ma pochi dopo pochi numeri la collaborazione si allarga ad alcuni dei più importanti illustratori dell’ottocento come Francesco Gonin ed il figlio Guido, Francesco Fontana, Taccani, Giuseppe Galli, Giulio Gorra, Camillo Cima (Don Pacifico Pinzo), Iacopo Parera (Don Sancio), Casimiro Teja (Jetta), Carlo Gallina, SebastiaIMG_5681_clipped_rev_1no De Albertis, ed il bergamasco, Luigi Borgomainerio fra i più attivi rappresentanti della Scapigliatura. Nel 1881, il giornale venne poi acquistato dal Secolo d’Italia e la parte grafica venne poi affidata a grande illustratore fioretino Mata, Adolfo Martinelli (1832 – 1887), che si era creato grande fama di acuto caricaturista politico sulle testate fiorentine quali “Il lampione”, “La Lanterna di Diogene” e “L’Arlecchino”. A partire dal 1880 il giornale iniziò anche a pubblicare tavole a colori ma la sua esperienza editoriale stava andando verso la conclusione che avvenne nel 1884 quando divenne un mensile e ridusse il suo formato. Nel corso della sua vita, fu uno dei giornali milanesi più celebri e seguiti dove la satira era solo una scusa per fornire informazioni politiche e di costume su Milano e l’Italia. Raro a reperirsi un insieme così congruo di annate, in buone-ottime condizioni di conservazione.

2.200 euro

72. CATALOGHI PUBBLICTARI CAMPIONATI MILANO CERAMICA CERAMICHE COMMERCIO RARITA’ BIBLIOGRAFICHE EPHEMERA

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IMG_4456_clipped_rev_1Società Ceramica Lombarda,

Catalogo materiali ceramici per rivestimenti di pareti e articoli sanitari. Società Ceramica Lombarda.

Milano, Tipocromo Mercalli, Vaghi e Mascheroni, S. data (ma 1910 circa).

In 2°; 38, (2) pp. Brossura editoriale illustrata con immagine della fabbrica in azzurro e giallo al piatto anteriore. Uno strappetto al margine esterno bianco della prima metà del volume senza perdita di carta e praticamente ininfluente. Rarissimo catalogo pubblicitario dei prodotti della nota fabbrica di ceramiche milanese “Società Ceramica Lombarda” che operò a Milano, all’inizio del XX° secolo. Bellissima la parte dedicate alle ceramiche liberty con diversetavole a colori. La Società Ceramica Lombarda fu una delle più importanti produttrici di ceramica italiane della prima metà del novecento. IMG_4459_clipped_rev_1La Ceramica Lombarda, fondata nel 1902 come “Bertoni Spangher Poirel & Co”, è un importante esempio di innovazione e tradizione nel settore della ceramica italiana. Fondata a Milano, l’azienda si specializzò nella produzione di ceramiche di alta qualità, attirando l’attenzione per il suo design distintivo e il suo impegno verso l’artigianato. Nel 1905, l’azienda cambiò denominazione, diventando semplicemente “Società Ceramica Lombarda”. In questo periodo, depositò il suo storico marchio dell’ “elefantino”, che divenne simbolo di qualità e raffinatezza nel panorama ceramico. Fu sempre nel 1905 che gli vennero commissionate le maioliche che avrebbero poi, decorato la facciata di casa Galimberti a Milano.Questo marchio rappresentava l’unione tra tradizione artigianale e l’innovazione tipica della cultura italiana. Nel 1915, la Società Ceramica Lombarda era l’unica fabbrica italiana produttrice di maioliche in Italia insieme alla Richard Ginori e alla Società Ceramica Italiana. Con il passare degli anni, la Società Ceramica Lombarda si affermò nel mercato nazionale e internazionale, distinguendosi per la produzione di piatti, vasi e altri oggetti decorativi. Rarissimo catalogo.

140 euro

73. PUBBLICITA’ CATALOGHI PUBBLICITARI PRIME EDIZIONI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO CAMPIONARI

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IMG_4665_clipped_rev_1Ditta Giuseppe De Micheli,

Ditta G.ppe De Micheli & C. Riscaldamenti moderni. Elenco di alcuni dei più importanti lavori eseguiti 1930.

Firenze, Editore Sta. Tipografico Succ. Carlo Mori, 1930

In 4° (28×23 cm); 115, (1) pp. Brossura editoriale con titolo in rosso e nero al piatto anteriore. quattro tavole presentano un piccolo difetto con una piccola strofinatura al centro di alcune foto dopo che le foto si erano attaccate e per il resto, esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione. L’opera raccoglie un importante apparato iconografico di edifici e luoghi nei quali la ditta De Micheli, negli anni 30, installò i suoi impianti. Fra i luoghi: Campobasso Banca d’Italia; Palermo Politeama Garibaldi; Stazione ferroviaria di Milano; Palazzo postale di via Marsala a Roma; Officine Carte Valori di Roma; Galleria degli Uffizi – Firenze; Ministero di Grazia e Giustizia di Roma; Federaz. Nazionale Fascista Agricoltori (Palazzo Regina Margherita) di Roma; Palazzo del Governo di Verona; Banca d’Italia di Trento; Banca d’Italia di Vicenza, Ancona, Reggio Emilia; Banco di Napoli a Torino; Monte dei Paschi di Siena a Firenze; Teatro reale dell’opera di Roma; Politeama Garibaldi di Palermo; Ospedale civile di Macerata, Umberto I di Roma; Fabbricato lavanderia dell’Ospedale di Parma e moltissimi altri.

45 euro

74. FERRAMENTA TELEFONI RIVENDITOR RUBINETTERIA OLIATORI INGRASSATORI AUTOMOBILI MOTO

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IMG_4692_clipped_rev_1Ditta Piccoli & C.

Articoli Tecnici Piccoli & C. Milano, Via Cappellini, 7

Milano, Stabilimento G. Modiano, S. data (ma 1920 circa)

In 8° (quadrato); 216 pp. Brossura editoriale, qualche segno del tempo. Titolo in nero a rilievo al piatto anteriore entro cornice liberty in rilievo. Rarissimo catalogo campionario dei prodotti della Ditta Articoli Tecnici Piccoli & C. di Milano che fu fu uno dei più grandi rivenditori milanesi di oliatori, ingrassatori, ingrassatori, oliatori per auto e moto, depuratori d’olio, cinghie per motori, cementi, rubinetti, injettori, manometri, idranti, pompe idrauliche, spazzole metalliche, carrelli e carriole, telefoni, lampade, ventilatori, strumenti meccanici ecc. Raro.

50 euro

75.TALLONE TALLONIANA ARTE GRAFICA LETTER-PRESS EDZIONI RARE COMO MILANO ALPIGNANO

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IMG_4724_clipped_rev_1Saggio Carlo,

I Quindici Misteri e un’elegia, Vita e Poesia di un Umanista Milanese,

Alpignano, Tallone Editore Stampatore, 2002

In 4°; (140) pp. Legatura editoriale con titolo impresso in nero su sopraccoperta editoriale. Il IMG_4727_clipped_rev_1volume è inserito in una camicia con titolo al dorso ed entro una custodia un cartoncino rigido. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Esemplare in tiratura limitata di 270 esemplari, il nostro è l’esemplare numero 107. “Questo volume, composto a mano con caratteri Caslon elzeviriani, tratti dalle matrici originali settecentesche, è stato impresso in duecentosettanta copie su velina avorio Magnani di Pescia. Sessanta copie, inoltre, sono state tirate su carta allestita espressamente ad Amalfi dalla Carteria Ferdinando Amatruda e diciotto su carta della Cina. Finito di stampare in Alpignano nell’Officina tipografica Tallone nel mese di dicembre 2002.”. Seconda edizione dopo la prima del 1955 di questa pubblicazione talloniana che raccoglie alcuni scritti del noto poeta, critico e traduttore milanese, Carlo Saggio. Raro.

120 euro

76.LINGUA EBRAICA RELIGIONE EBRAICA EBRAISMO CULTURA EBRAICA LIVORNO STAMPATORI PIRKEI AVOT

IMG_4718_clipped_rev_1Pirkei Avot. Trattato Morale. Traduzione degli eccellenti signori MM. RR. ; Simon Calimani e Jacob Saraval, fatta nella loro gioventu’, nuovamente corretta …

(Livorno, Eliezer Menahem Ottolinge, 1832)

In 12°; (88) pp. Legatura in brossura coeva, manca il dorso ma l’opera non èIMG_4717_clipped_rev_1 slegata e si presenta in buone condizioni di conservazione. Antica nota di possesso privata al piatto anteriore ed al margine alto del frontespizio. Testo in italiano e ed in lingua ebraica. Rarissima edizione, come tutte quelle in lingua ebraica stampate in Italia, del “Pirkei Avot” celebre raccolta di massime rabbiniche raccolte sotto il titolo che rappresenta la più antica raccolta di dichiarazioni etiche della Mishnah. Quest’opera è l’unico trattato che non ha contenuto halakhico (legale), ma è composto esclusivamente da epigrammi e insegnamenti morali attribuiti a generazioni di saggi. L’Avot è il più popolare nella letteratura talmudica. Fin dai tempi gaonici (dal settimo all’undicesimo secolo) quest’opera è stata studiata ogni sabato dopo la Pasqua fino a Rosh Hashanah. Il testo è incluso nel Siddur, il libro di preghiere quotidiane ed è stato pubblicato in numerose edizioni con molti commenti e traduzioni. Rarissima edizione stampata a Livorno da Eliezer Menahem Ottolinge nel 1832.

240 euro

77.RITO ITALIANO LINGUA EBRAICA RELIGIONE EBRAICA EBRAISMO CULTURA EBRAICA STAMPATORI SEDER TEFILAH KE-FI MINHAG

IMG_4721_clipped_rev_1SEDER TEFILAH KE-FI MINHAG ITALIA. Formulario delle Orazioni degli Israeliti, Secondo il rito italiano.

Vienna, Apresso Francesco Nobile deSchmid et J. J. Busch, 1847

In 8°; 104 cc. Legatura coeva in mezza-pelle muta con piatti foderati da carta marmorizzata coeva marrone. Qualche pagina con lieve foxing e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Frontespizio in italiano ed ebraico e testo in ebraico. Rarissima edizione, un solo esemplare censito in ICCU, di questa celebre opera che raccoglie il celebre rito ebraico italiano. Le usanze e i riti religiosi degli ebrei di rito italiano hanno rappresentato un legame tra le tradizioni ashkenazite e sefardite ed infatti hanno somiglianze con ambedue le tradizioni. Il rito italiano si avvicina in molti aspetti alle usanze dei Romanioti. Per la precisione in Italia si sono sviluppate differenti tradizioni sul territorio italiano con differenze fra i rituali seguiti a Roma e nelle zone del nord Italia. In IMG_4720_clipped_rev_1via di massima, gli ebrei di rito italiano seguono le stesse regole dei sefarditi, in quanto accettano l’autorità di Isaac Alfasi e dello ShulchanAruch in contrapposizione alle usanze ashkenazite codificate da Moses Isserles (il Rema) anche se i loro riti sono differenti da ambedue le tradizioni. La ragione per la quale il rito italiano abbia queste caratteristiche peculiari potrebbe derivare dal fatto che l’Italia è stato uno dei centri principali della prima stampa ebraica. E’ probabile che questo fatto abbia permesso al rito italiano di mantenere una sua autonomia rispetto ai libri di preghiere standard “sefardita” o “ashkenazita”. Si è arrivato a sostenere che proprio il rito italiano contenga gli ultimi resti della vera tradizione ebraica giudeo/galilea mentre gli altri due riti si rifacciano in modo maggiora alla tradizione babilonese. Proprio per questa ragione il rito italiano è stato spesso stampato anche fuori dall’Italia. Edizione assai rara e ricercata. Rif. Bibl.: IT\ICCU\PUV\1182210.IMG_4722_clipped_rev_1

300 euro

78.POESIA VISIVA PRIME EDIZIONI AVANGUARDIE MONTECCHIO EDITORI

IMG_4730_clipped_rev_1Robaey Jean,

Jean Robaey … Quello dei Viaggi … 43/B

Montecchio E., Tam Tam, Fontanini, 1985

In 8° piccolo; 45, (3) pp. Brossura editoriale illustrata. Prima edizione e opera d’esordio del noto poeta belga ma modenese di adozione, Jean Robaey. L’opera rappresenta l’esordio letterario dell’autore e di inserisce nel filone emiliano tanto vivo e prolifico della poesia visiva sperimentale italiana. Prima non comune edizione in ottime condizioni di conservazione.

80 euro

79.ARTE CONTEMPORANEA PRIME EDIZIONI GUCCINI MODENA PRIME EDIZIONI

IMG_4729_clipped_rev_1Valbonensi Gianni, Guccini Francesco, Ghelfi Dario, Bertoni Mario,

Andar ridisognando il Mondo,

Modena, Edizioni APM, 2004

In quarto grande; 31, (1) pp. Brossura editoriale illustrata. Prima edizione di questo libro-catalogo che illustra le opere presentate dal celebre pittore e autore di collage, Gianni Valbonensi, romano di nascita ma modenese d’adizione. Studente all’Istituto d’Arte Vanturi di Modena. Le sue “carte geografiche immaginarie” sono una delle sue opere principali e nascono dalla sua passione per la geografia e per i viaggi. Edizione realizzata in occasione della mostra che Valbonensi tenne durante il Festival della Filosofia a Modena nel 2004 presso la Biblioteca Poletti di Modena. I testi sono stati scritti da Bertoni, Ghelfi e Guccini. Non comune.

55 euro

80.SATIRA POLITICA PRIME EDIZIONI MILANO BISCOTTINO BISCOTTIN CULINARIA GASTRONOMIA OSTERIE

IMG_4713_clipped_rev_1Tasca Ottavio,

Invito d’un Biscottinista alla predica d’Un Gesuita,

(S. luogo, S. stampatore forse Capolago, 1847)

In 8°; 22, (1) pp. Brossura muta azzurra. Al frontespizio vignetta raffigurante satirica un Gesuita che spegne un moccolo. Alcune pecette nel testo con correzioni a stampa. Ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica rarissima edizione di questo scritto del noto poeta e polemista milanese, Tasca Ottavio Giulio Maria (3 marzo 1795 a Bergamo – Seriate il 29 dicembre 1872) che fu a lungo corrispondente di Ugo Foscolo. Ottavio Giulio Maria Tasca è stato un importante personaggio della cultura italiana, noto per il suo ardente impegno nella letteratura e nel dibattito sociale del XIX secolo. Tasca crebbe in un contesto culturale vivace, che influenzò notevolmente la sua formazione e le sue idee. Si dedicò con passione alla scrittura, intraprendendo una carriera che lo avrebbe portato a diventare un autore e un critico rispettato. A lui si deve una serie di scritti che hanno per protagonista i frequentatori di una celebre osteria detta del “Biscottin”. Tale fu il successo di questa figura che intorno ad essa, si formò un movimento letterario e culturale nel quale i temi letterari si sposano dalla promozione del dolce tradizionale e dalla valorizzazione delle ricette regionali lombardi. Negli scritti di Tasca le citazioni dei piatti tipici sono sempre presenti. Si legge ad esempio in quest’opera “Era del Biscottino un cameriere, Che a lui dei piatti ripetè la lista: Ragout, beef-steakes, salmì, fritti a piacere, Lepre, Capponi, costolette a vista, Funghi, tartufi e di tacchino un quarto: Piatti degni di lei, nulla di scarto. Quanto al dessert, stracchin di Gorgonzola, Il re di quanti ve ne son stravecchi …, E l’altro: “Ho inteso; ad allestirmi vola, Un cappone, tartufi, e due bistecchi. Che tutto sia ben fatto e dopo predica, con gran piacer ne accetterò la dedica. […] [Il Gesuita] Fa il segno della croce, e in atto austero, Biascica pater-nostri in ginocchione: Ma tutto a un tratto invadongli il pensiero, I Beef-steaks, i tartufi ed il cappone; E a tale idea, che dolce il cor gli tocca, La gioia ha in volto e l’acquolina in bocca.”. Gli scritti di Tasca erano caratterizzati da uno stile accattivante, che combinava elementi di descrizione gastronomica con riflessioni profonde sulla società. Oltre a questa specifica produzione letteraria, Tasca fu anche un attivo partecipante al dibattito pubblico dell’epoca, contribuendo a riviste e giornali locali in cui esprimeva le sue opinioni sulle questioni sociali e politiche dell’Italia preunitaria. La sua esperienza e il suo background lo resero un osservatore attento delle trasformazioni che interessavano il paese, e le sue opere riflettono questo dinamico contesto. Ottavio Giulio Maria Tasca morì a Seriate il 29 dicembre 1872, lasciando un’eredità culturale significativa. La sua capacità di intrecciare gastronomia e identità culturale rimane un punto di riferimento nel panorama della letteratura italiana, confermandolo come un intelettuale che ha saputo cogliere il valore delle tradizioni e dei modi di vivere del suo tempo. Scrive Gianluca Albergoni nella voce dedicata a Tasca, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 95 (2019) “Quel che è certo è che con l’aprirsi della stagione delle riforme inaugurata dall’elezione di Pio IX, Tasca ruppe ogni indugio, trovando probabilmente la cifra a lui più congeniale per esprimere sia la sua verve poetica, sia il suo orientamento politico. Prese allora avvio una stretta collaborazione con la Tipografia Elvetica di Capolago, che nella seconda metà del 1846 si compì con la stampa anonima della Lettera d’un Biscottinista milanese da Roma al suo Presidente in Milano. I suoi «assalti alla canaglia biscottinesca» (lettera di Giacinto Battaglia a Tasca, 6 settembre 1846, in C. Caversazzi, Lettere di vari…, p. 27) erano composizioni in versi di tono satireggiante che prendevano di mira – secondo una tradizione inaugurata da Carlo Porta – la parte più retriva e bigotta, nonché gesuitica e austriacante, della società aristocratica milanese coeva, che l’autore mostrava risentita e preoccupata dalle riforme di Pio IX. La produzione satirica di questi due anni (compreso l’Invito d’un Biscottinista… e altre analoghe) riscosse un notevole successo tanto da indurre Tasca ad approntare rapidamente una seconda edizione in 4.000 copie della Lettera, un migliaio delle quali cercò di smerciare in Piemonte con l’aiuto di Lorenzo Valerio.”. Raro. Rif. Bibl.: Per il nome dell’autore e la presunta data di pubblicazione, cfr.: IT\ICCU\IEI\0152376; G.B. Montarolo, Bibliografia del risorgimento italiano: opere anonime e pseudonime, 1881, p. 19.

290 euro

81.LETTERATURA RUSSA PRIME EDIZIONI ITALIANA TEATRO CLASSICI DELLA LETTRATURA RUSSA

IMG_4712_clipped_rev_1Puškin Aleksandr Sergeevič,

Boris Godunof: poema drammatico di Alessandro Puskin; prima versione italiana con prefazione e note di Cesare Bragaglia,

Milano, E. Sonzogno, 1883

In 8° piccolo; 91, (5) pp. Brossura editoriale. Prima non comune edizione italiana del Boris Godunov di Aleksandr Puskin. Brossura editoriale illustrata.

“Boris Godunov”, fu scritto da Aleksandr Puškin tra il 1825 e il 1826, a Michajlovskoe quando era in esilio. Opera fondamentale della letteratura russa il Boris Godunov è una delle opere più rappresentativa del dramma storico russo. La vicenda ruota attorno alla figura di Boris Godunov, zar di Russia, e agli eventi tumultuosi del suo regno. La scrittura dell’opera fu influenzata dall’interesse di Puškin per la storia russa e dai suoi studi sulla tradizione teatrale. Le vicende editoriali del “Boris Godunov” sono complesse. Inizialmente, Puškin non intendeva pubblicare il dramma in forma di libro, ma piuttosto di farlo rappresentare sul palcoscenico cosa che però non riuscì mai a fare nel corso della sua vita. Dopo vari tentativi di adattamento, l’opera venne finalmente messa in scena nel 1870, ben dopo la morte di Puškin, e riscosse un notevole successo. La prima pubblicazione avvenne nel 1831, ma fu modificata per cercare di adattarsi alle aspettative del pubblico e ai vincoli imposti dal regime zarista dell’epoca. Un elemento distintivo dell’opera è la sua struttura, che alterna diverse forme poetiche e incorpora il linguaggio popolare russo, rendendo l’opera accessibile e immediata. “Boris Godunov” ha influenzato non solo i generi teatrali russi, ma ha anche ispirato compositori, come Modest Musorgskij, che ha realizzato un’opera lirica basata sul dramma di Puškin. Oggi, “Boris Godunov” è considerato un capolavoro della letteratura russa, studiato e rappresentato in tutto il mondo per la sua profonda analisi del potere e della responsabilità. Prima rara edizione italiana. Rif. Bibl.: IT\ICCU\CAG\0043265.

150 euro

82.STORIE MACABRE ORRORE MORTI VIVENTI CIMITERI MORTE RARITA’ BIBLIOGRAFICA LEONZIO

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Operetta bellissima e curiosa la quale tratta di un uomo per nome che stava sempre in allegria.

Novara, Presso Giuseppe Rosario, S. data ma 1820 circa

In 16°; 8 pp. Legatura coeva in cartoncino molle. Ex-libris privato applicato all’interno del piatto anteriore. Un leggero alone. Rarissimo libercolo volante che ripercorre la storia di Leonzio, ricco proprietario che dopo aver trovato una testa di morto in un cimitero, iniziò a canzonarla e poi la calciò ed iniziò a ridere. Invitò poi, per sfida, l’anima del defunto a presentarsi al suo bachetto se veramente le anime esistono. Il morto poi si presentò veramente alla festa e trascinò l’anima del povero Leonzio all’inferno mentre delle bestie gli sqartavano il corpo. Macabra storia in rarissima edizione, nessun esemplare censito in ICCU.

70 euro

83. LIQUORI DISTILLERIA SESTO SAN GIOVANNI STORIA STORIA INDUSTRIALE ALCOLICI MARSALA

7037_2_clipped_rev_17037_1_clipped_rev_1Ditta Moroni,

Brochure pubblicitaria della celebre distilleria di liquori Moroni di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano),Arti Grafiche Goretti,(1924)

In folio (43,5×31,5 cm); (4) pp. Qualche lieve difetto. Al piatto anteriore bellissima ed elegante immagine del “Liquore Marsala all’Uovo Moroni”. Borchie ai quattro angoli dei due piatti. All’interno immagini dei prodotti della ditta che vengono presentati nella loro bellissima veste grafica, con nome del prodotto, brevi componimenti in rima. Presenti anche 4 vedute degli stabilimenti Moroni sia nei suoi esterni che dell’interno degli stabilimenti, come si presentavano nel 1924. Presente nel margine basso sinistro interno della brochure la marca da bollo con la data ed il timbro “1 Gen. 1924”. La distilleria Moroni che fu una delle principali del nord Italia, all’inizio del XX° secolo, arrivò a Sesto San Giovanni nel periodo di forte sviluppo dell’apparato industriale locale, quando numerosi industriali milanesi, videro nell’opportunità di de-localizzare i propri impianti industriali fuori dalla cerchia cittadina di Milano, la possibilità di allargare le strutture industriali e incrementare i guadagni. La scelta di Sesto San Giovanni venne quasi di conseguenza per la vicinanza del paese a Milano e per i ridotti costi dei terreni. La prima ditta che da Milano si spostò a Sesto San Giovanni era anch’essa un attività di distilleria, la famosa Campari. Nel breve periodo compreso tra il 1903 e il 1910, si realizza una profond issima trasformazione del territorio di San Giovanni che porta quest’area industriale a costituire il quinto polo metallurgico e siderurgico a livello nazionale. Moroni arriva a Sesto San Giovanni nello stesso anno della Pirelli, 1908. Nel 1909 la produzione è già a pieno regime. Gli stabilimenti sorgevano tra via Fratelli Bandiera e la via Moroni che prendeva appunto il nome dalla nascitura ditta. Il suo prodotto più famoso era appunto il Marsala all’uovo ma non mancavano anche altri tipi di liquori come il punch e rhum, il liquore al caffè, il Vermouth, l’Amaro Felsina, il Kummel, lo sciroppo d’arancio, l’Anesone Triduo, lo sciroppo granatina Sappia, ecc. Molto raro.

130 euro

84. CICLISMO SPORT GIRO D’ITALIA BARTALI PONTE A EMA TOSCANA FIRENZE BAGNO A RIPOLI FOTOGRAFIA DEDICHE AUTOGRAFE

6317_1_clipped_rev_1(Bartali Gino),

Bella fotografia con dedica autografa di un giovane Gino Bartali insella alla bicicletta e con la maglia da Campione d’Italia

S. luogo, S. editore, (1937)

14X9 cm; bellissima foto con dedica autografa del grande ciclista Gino Bartali (Ponte a Ema, frazione di Bagno di Ripoli e Firenze 18 luglio 1914 – Firenze 5 maggio 2000). La foto al verso presenta una piccola antica striscia di tessuto montata ad occhietto per permettere di appendere la stessa. La foto presenta una didascalia a stampa “Gino Bartali, Campione d’Italia, Vincitore del XXIV Giro d’Italia, 1936 – XIV°, 1937 – XV°”. La foto, in buone condizioni di conservazione, presenta un Bartali con i pantaloncini della squadra Legnano alla quale aderì nel 1936. La foto è sicuramente scattata nel 1937 quando Bartali aveva appena 23 anni ma si era già affermato come il ciclista italiano più forte dell’epoca, infatti non riporta ancora la vittoria di Bartali al Tour de France ottenuta nel 1938. Le foto con dedica di Bartali risalenti a prima della Seconda Guerra Mondiale, probabilmente anche a causa delle note vicende politiche italiane che videro il grande corridore contrapposto al Regime Fascista, non sono comuni.

90 euro

85.Courrier extraordinaire portant a Monsieur la nouvelle de sa decheance a son droit a la regence, S. luogo (Paris), S. stampatore, S. data (ma 1791)IMG_0890_clipped_rev_1

25,5×16 cm il foglio; esemplare in buone ottime condizioni di conservazione. Bellissima coloritura coeva. Raro foglio volante satirico legata al periodo degli inizi della Rivoluzione Francese. Rif. Bibl.: De Vinck, 3937.

150 euro

86. Constitution d’Angleterre: ou le triomphe du ministre Pitt foulant aux pieds la couronne d’Angleterre, d’une main il tient une hache et les chaînes dont il a su charger la nation et le roi, de l’autre il porte le drapeau de l’esclavage, les impots et les echafauds sont les moyens qu’il employe pour soutenir son pouvoir chancelant, [Paris], [Bourgeois], [1789]IMG_1164_clipped_rev_1

26,7×19 cm il foglio; esemplare in buone ottime condizioni di conservazione. Bellissima coloritura coeva. Raro foglio volante satirico legata al periodo degli inizi della Rivoluzione Francese che ridicolizza la figura del Primo Ministro inglese William Pitt il Giovane. Rif. Bibl.: Hennin, 10544

160 euro

87. The State of the Nation, Le Temps present, L’Anglois gagne Petit, S. luogo (ma Londra), S. stampatore, S. data (ma 1790 circa)

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25,5×17 cm il foglio; bella stampa di satira politica anti-inglese realizzata durante gli anni iniziali della Rivoluzione Francese. Coloritura coeva ed in buone-ottime condizioni di conservazione.

60

88. L’Egiptienne Consollant le Ministre Britannique sortant de Plimouth, A Paris, Chez Basset rue S. Jaques, s. data (ma 1790 circa)

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22×15,7 cm il foglio; bella stampa di satira politica anti-inglese realizzata durante gli anni iniziali della Rivoluzione Francese. Coloritura coeva. In buone-ottime condizioni di conservazione.

60

89. James Gillray, John Bull geht in den Krieg, S. luogo, S. stampatore, S. data (ma 1800 circa)IMG_0885_clipped_rev_1

18,5×18 cm; una piccola mancanza di carta al margine basso sinistro, un piccolo difetto della carta al margine alto sinistro e per il resto in buone condizioni di conservazione. Satira anti-inglese che rappresenta John Bull al suo ingresso nell’esercito tedesco. John Bull (letteralmente: Gianni Toro) è la personificazione nazionale del Regno di Gran Bretagna. Bella coloritura coeva. Raro.

60

90. James Gillray, John Bull Eigenthum in Gefahr, S. luogo, S. stampatore, S. data (ma 1800 circa)IMG_0886_clipped_rev_1

18,5×18 cm; due piccoli difetti della carta al margine sinistro e per il resto in buone condizioni di conservazione. Satira anti-inglese che rappresenta John Bull al suo ingresso nella prigione per i debitori insolventi. John Bull (letteralmente: Gianni Toro) è la personificazione nazionale del Regno di Gran Bretagna. Bella coloritura coeva. Raro.

60

91. James Gillray, John Bull glorreiche Ruckkunft, S. luogo, S. stampatore, S. data (ma 1800 circa)IMG_0887_clipped_rev_1

18,5×18 cm; in buone condizioni di conservazione. Satira anti-inglese che rappresenta John Bull al suo ingresso nella prigione per i debitori insolventi. John Bull (letteralmente: Gianni Toro) è la personificazione nazionale del Regno di Gran Bretagna. Bella coloritura coeva. Raro.

70

92. James Gillray, John Bull Glucklich, S. luogo, S. stampatore, S. data (ma 1800 circa)IMG_0889_clipped_rev_1

18,5×18 cm; in buone condizioni di conservazione. Satira anti-inglese che rappresenta John Bull invecchiato ed imbolsito davanti ad un fuoco. John Bull (letteralmente: Gianni Toro) è la personificazione nazionale del Regno di Gran Bretagna. Bella coloritura coeva. Raro.

60

93. L’enjambee Imperiale, luogo, S. stampatore, S. data (ma 1792 circa)IMG_0892_clipped_rev_1

44×35,5 cm il foglio; alcuni segni di piega ma nel complesso in buone-ottime condizioni di conservazione. Coloritura coeva. Satira che prende di mira i progetti di Caterina II (la Grande) di Russia di attaccare e conquistare Costantinopoli. Rif. Bibl.: Moscou, Musée Historique National, AKG218701.

70

94. Constitution d’Angleterre: ou le triomphe du ministre Pitt foulant aux pieds la couronne d’Angleterre, d’une main il tient une hache et les chaînes dont il a su charger la nation et le roi, de l’autre il porte le drapeau de l’esclavage, les impots et les echafauds sont les moyens qu’il employe pour soutenir son pouvoir chancelant, [Paris], [Bourgeois], [1789]IMG_0906_clipped_rev_1

26,7×19 cm il foglio; esemplare in buone ottime condizioni di conservazione. In bianco e nero. Raro foglio volante satirico legata al periodo degli inizi della Rivoluzione Francese che ridicolizza la figura del Primo Ministro inglese William Pitt il Giovane. Rif. Bibl.: Hennin, 10544

50