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  • Dell’antica citta di Sibari e dei costumi de’ sibariti ricerche di Romualdo Cannonero

    Dell’antica citta di Sibari e dei costumi de’ sibariti ricerche di Romualdo Cannonero

    id: 5582 Autore: Cannonero Romualdo, Prezzo: 90.00 Editore: Fratelli Bocca (Tip. D’I. Galeati e F.), Anno di pubblicazione: 1876 Luogo di pubblicazione: Roma … (Imola), Descrizione: In 8° (17,2×11,7 cm); (2), IX, (1), 90, (2) e una pecetta di errata (assenta nella maggior parte degli altri esemplari conosciuti). Brossura marmorizzata del novecento. Alla prima carta dedica autografa dell’autore al noto ecclesiastico genovese studioso di Colombo che visse a lungo a Lisbona (dove resse la chiesa di Loreto), Prospero Luigi Peragallo. Prima non comune edizione di questo noto scritto dedicato alla storia ed ai costumi della città di Sibari scritta dallo studioso e storiografo Cannonero Romualdo. L’opera, basata su attenti studi archivistici, è considerata una delle fonti principali della storia di questa antica città. Sìbari (in greco antico ???????, traslitterato in Sybaris) fu una città della Magna Grecia sul mar Ionio, affacciata sul golfo di Taranto, tra i fiumi Crati (Crathis) e Coscile (Sybaris), riuniti a circa 5 km dal mare ma una volta con foci indipendenti; nel ventunesimo secolo è una frazione del comune di Cassano all’Ionio (Cosenza). Bibl.: A. Cfr. Lozzi, II, 5006. Read more…

  • Volgarizzamento degli Atti Apostolici di F. Domenico Cavalca edizione eseguita su quella di Moucke, Firenze, 1769 fatta per cura del Can. Bonso Pio Bonsi. Unito a: Dissertazione sopra lo stato presente della Lingua Italiana Scritta da Antonio Cesari dell’Oratorio di Verona, Sozio Ordinario dell’Accademia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti coronata dalla stessa Accademia il 14 dicembre 1809. Terza edizione di questa tipografia.

    Volgarizzamento degli Atti Apostolici di F. Domenico Cavalca edizione eseguita su quella di Moucke, Firenze, 1769 fatta per cura del Can. Bonso Pio Bonsi. Unito a: Dissertazione sopra lo stato presente della Lingua Italiana Scritta da Antonio Cesari dell’Oratorio di Verona, Sozio Ordinario dell’Accademia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti coronata dalla stessa Accademia il 14 dicembre 1809. Terza edizione di questa tipografia.

    id: 5630 Autore: Cavalca Domenico, Cesari Antonio Prezzo: 28.00 Editore: Per Giovanni Silvestri, 1842, 1829 Anno di pubblicazione: 1842 Luogo di pubblicazione: Milano, Descrizione: In 8° (15,8×10 cm); X, (2), 160 pp. e 118, (2) pp. Bellissima legatura coeva in mezza pelle verde con titolo e ricchi fregi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Antico timbretto di appartenenza privata al primo frontespizio. La prima opera contiene il volgarizzamento degli Atti degli Apostoli realizzato dal grande intellettuale originario di Vicopisano (Pisa), Domenico Cavalca. Appartenente all’Ordine dei Frati Predicatori Domenicani, uomo di santi costumi, scrisse opere di argomento religioso od ascetico, in parte originali, in parte tradotte dal latino; inoltre fu docente di teologia a Pisa. Si dedicò all’educazione morale delle donne e, nel 1342, poco prima della sua morte, fondò il convento di Santa Marta a Pisa. Tra le sue opere si trovano: il volgarizzamento delle Vite de’ Santi Padri , con molti aneddoti; l’Esposizione del Simbolo degli Apostoli ; la Disciplina degli spirituali; il volgarizzamento di Specchio della croce; Mondizia del cuore; Pungilingua, dove inserì dei sonetti, laude e sirventesi; alcuni trattati morali, vicini alle Summae virtutum ac vitiorum del Trecento (Il trattato della trenta stoltizie). La seconda opera invece è una dotta dissertazione del celebre linguista e scrittore veronese, Antonio Cesari. Antonio Cesari (Verona, 17 gennaio 1760 – Ravenna, 1º ottobre 1828) è stato un linguista, scrittore e letterato italiano. Appartenente all’ordine di san Filippo Neri, fu il teorico del Purismo del XIX secolo. Nella sua Dissertazione sullo stato presente della lingua italiana del 1808 – 1809, propose quale esclusivo modello linguistico il tosco-fiorentino del Trecento la cui eccellenza, a suo dire, appariva in tutti gli scritti anche non letterari di quel periodo. Le sue teorie, che si rifanno alle proposte nelle Prose della volgar lingua del Bembo, volevano essere una reazione all’”imbarbarimento” della lingua italiana avvenuto nel Settecento per l’influsso delle dominanti culture francesi e inglesi. Queste tesi furono difese per tutta la vita e in tutte le opere: nella sua nuova edizione del Vocabolario della Crusca, 1806 – 1811, che comprendeva solo vocaboli utilizzati dagli scrittori anche minori del Trecento, nel dialogo Le Grazie (1813), nelle traduzioni delle Odi di Orazio e delle commedie di Terenzio. Tra il 1824 e il 1826, pubblicò le Bellezze della Commedia di Dante Alighieri. Read more…

  • Storia ed anatomia di un ectrodattilo umano adulto fatte dal prof. Luigi Calori ed illustrate con quattro tavole.

    Storia ed anatomia di un ectrodattilo umano adulto fatte dal prof. Luigi Calori ed illustrate con quattro tavole.

    id: 5581 Autore: Calori Luigi, Prezzo: 32.00 Editore: Tipografia Gamberini e Parmeggiani, Anno di pubblicazione: 1893 Luogo di pubblicazione: Bologna, Descrizione: In 4° grande (29,8×22 cm); 27, (1) pp. e 6c. di tav. fuori testo. Brossura editoriale (manca il dorso ma l’esemplare risulta ben rilegato). Esemplare a fogli chiusi ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rara edizione di questo studio del grande medico ed anatomista bolognese nato a San Pietro in Casale nel 1806, Luigi Calori dedicato all’analisi fisiologica ed anatomica di un caso di ectrodattilia in un cittadino bolognese. Allievo di Francesco Mondini, Calori si laureò in anatomia nel 1829 all’Università di Bologna. In quegli anni di studio ebbe modo di conoscere numerosi esponenti della cultura italiana tra cui Gioacchino Rossini. Divenne in seguito dissettore capo del Laboratorio di Anatomia umana della medesima università. Insegnò, dal 1835, Anatomia pittorica presso l’Accademia di belle arti di Bologna. Infine, nel 1844, gli fu assegnata la Cattedra di Anatomia umana dell’Università di Bologna che mantenne per 52 anni, fino al giorno della sua morte nel 1896. Fu inoltre: Direttore del museo anatomico bolognese dal 1850 al 1896; Preside della facoltà medica di Bologna negli anni 1869-72 e 1882-85; Magnifico Rettore dell’Università di Bologna nel 1876-77; socio onorario e poi più volte Presidente (1863-71, 1880-81, 1884-88) dell’Accademia delle Scienze; Presidente della Società Medica Chirurgica di Bologna nel 1856 e nel 1888. La produzione scientifica di Calori ha una mole enorme. La sua attenzione si è rivolta a numerosi settori dell’anatomia in particolare all’anatomia normale, alla patologica, alla teratologia, all’anatomia comparata, avvalendosi anche dell’aiuto di Cesare Bettini. Calori ha lasciato numerosissimi, preziosi, preparati e modelli che riempiono i musei universitari di anatomia normale, patologica e comparata. Una sua raccolta di teschi (più di duemila), datati dal Medioevo all’età contemporanea, è conservata nelle teche del corridoio d’ingresso degli Istituti di Anatomia, in via Irnerio 48. Le opere qui presentate sono studi di fisiologia e anatomia umana e animale comparata che raffrontano varie parti del corpo umano ed il loro corrispondente nell’anatomia veterinaria. Rara prima edizione. Read more…

  • Dissertazione storico-critica intorno alla esistenza del corpo di S. Lucia v. e m. siracusana nella città di Venezia recitata dal conte Della Torre Cesare Gaetani Pastore Arcade &c., In occasione di celebrarsi dagli Accademici Aretusei un Congresso in lode della stessa Santa nella Chiesa del di lei Ven.e Regio Monastero sotto il governo della Rev. Madre Angelica Salonia Abadessa.

    Dissertazione storico-critica intorno alla esistenza del corpo di S. Lucia v. e m. siracusana nella città di Venezia recitata dal conte Della Torre Cesare Gaetani Pastore Arcade &c., In occasione di celebrarsi dagli Accademici Aretusei un Congresso in lode della stessa Santa nella Chiesa del di lei Ven.e Regio Monastero sotto il governo della Rev. Madre Angelica Salonia Abadessa.

    id: 5575 Autore: Gaetani Cesare, Prezzo: 120.00 Editore: Pietro Bentivenga Nella Stamp. De’ SS. Apostoli Anno di pubblicazione: 1758 Luogo di pubblicazione: In Palermo, Descrizione: In 4° (22,5×16 cm); (2), 115-147, (1) pp. Legatura in cartoncino molle. Fregio xilografico al frontespizio. Tagli dorati. Due insignificanti forellini di tarlo alle ultime tre carte che toccano qualche lettera e per il resto esemplare in ottime condizioni di conservazione. Testatine, finalini ed iniziai ornate. Prima edizione in forma di monografia a se stante di questo interessante scritto dedicato alla vita, miracoli e reliquie della celebre Santa siracusana Lucia, scritta dal nobile poeta, traduttore dal greco ed archelogo siracusano, Cesare Gaetani. L’opera fu pubblicata all’interno “Acta sincera sanctae Luciae virginis, et martyris Syracusanae” ma alcune copie vennero probabilmente stampate già estrapolate e rappresentano opere a se stanti e compiute. Un solo esemplare censito in ICCU nello stesso formato. Santa Lucia (Syracusæ, 283 – Syracusæ, 13 dicembre 304) fu una martire cristiana, morta durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Nell’introduzione al romanzo storico Lucia di René du Mesnil de Maricourt, Ampelio Crema ha scritto che: “la prima e fondamentale testimonianza sull’esistenza di Lucia ci è data da un’iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894 dal professor Paolo Orsi nella catacomba di San Giovanni, la più importante di Siracusa: essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all’inizio del quinto, un siracusano – come si deduce dall’epigrafe alla moglie Euschia – nutriva una forte e tenerissima devozione per la “sua” santa Lucia, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. Tale iscrizione è stata trovata su una sepoltura del pavimento, incisa su una lapide quadrata di marmo, misurante cm 24×22 e avente uno spessore di cm 3, tagliata irregolarmente. Le due facce della pietra erano state ricoperte di calce: ciò indica che la tomba era stata violata”. E così suona l’epigrafe o iscrizione di Euschia: ” Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine. ” Di santa Lucia sembra esistere a Siracusa il “loculo”, cioè la tomba primitiva, sulla quale sorse una chiesa, rifatta poi nel Seicento. Read more…

  • Attinenze di Cristoforo Colombo con Piacenza

    Attinenze di Cristoforo Colombo con Piacenza

    id: 5561 Autore: Nasalli-Rocca di Corneliano Giuseppe, Prezzo: 35.00 Editore: s. stampatore (ma Tononi), s. data ma 1891 Anno di pubblicazione: 1891 Luogo di pubblicazione: S. luogo (ma Piacenza), Descrizione: In 8° (17×11,5 cm); (2 b.), 8, (2 b.) pp. Senza brossura ma non slegato. Antica firma di appartenenza privata al frontespizio del noto ecclesiastico genovese studioso di Colombo che visse a lungo a Lisbona (dove resse la chiesa di Loreto), Prospero Luigi Peragallo nella quale l’autore dice che l’opera gli fu donata da Tononi (studioso e stampatore piacentino). Prima rarissima edizione in forma di monografia (lo scritto uscì per la prima volta nella strenna piacentina dello stesso anno), nessun esemplare censito in ICCU, di questo studio del noto studioso di storia piacentina, Giuseppe Nasalli-Rocca. L’opera raccoglie una dotta dissertazione sui legami di Cristoforo Colombo con la città di Piacenza. “Oltre a ricoprire il ruolo di assessore e consigliere comunale e provinciale, Nasalli si distinse per la sua attività di erudizione e di scavo storiografico locale a partiredalla partecipazione alla Società editrice degli statuti, dei diplomi, delle cronache riguardanti la storia delle province di Parma e Piacenza, incaricata dei Monumenta historica ad provincias Parmensem et Placentinam pertinentia, promossi nel 1855 per decreto di Maria Luisa di Borbone. Fu poi membro attivo della Deputazione di storia patria delle province parmensi dal 1862 fino al 1905, quando ne divenne membro emerito. Fu autore di numerosi saggi a carattere storico, politico e religioso: la sua opera principale è Per le vie di Piacenza. Ricordi di storia patria e pensieri (1909; ristampa Piacenza 1973, con Introduzione di G. Valentini), che ricostruisce sulla base di fonti bibliografiche e archivistiche la storia della città secondo un criterio topografico (ciascun capitolo infatti reca come titolo riferimenti specifici a vie e piazze), utilizzando gli spazi urbani come area da cui attingere informazioni e giudizi su eventi, personalità, atmosfere legate ai cambiamenti politici e sociali dal Medioevo all’annessione allo Stato unitario.”. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Read more…

  • Journal des connaissances utiles I°, II°, III° anno. tre annate in due volumi.1831 -1832 – 1833

    Journal des connaissances utiles I°, II°, III° anno. tre annate in due volumi.1831 -1832 – 1833

    id: 5553 Autore: A cura di Emile de Girardin e AA. VV. Prezzo: 130.00 Editore: S. editore (ma Selligue e poi Lachevardière), 1831-1833 Anno di pubblicazione: 1831 Luogo di pubblicazione: Paris, Descrizione: In 4° piccolo (24,9×16 cm); tre annate in due volumi: 408, (8) pp. e (2), 28, (5), 29-56, (5), 58-84, (6), 89-112, (5), 114-140, (5), 142-168, (5), 170-196, (5),198-224, (5), 226-252, (5), 254-280, (5), 282-308, (5), 310-335, (30), 352 pp. Bellissime legature coeve in mezza-pelle verde con titolo, anno del volume e fregi in oro al dorso. Prima rara edizione delle prime tre annate complete in ottimo stato di conservazione ed ancora in barbe. L’opera venne ideata dal celebre pubblicista, uomo politico e pubblicista francese, Emile de Girardin. Fu il fondatore anche, nel 1833, della celebre rivista “Musée des familles” nel 1833. L’autore fu tra i primi ad interessarsi alle idee socialiste tanto che i suoi articoli furono commentati anche da Karl Marx ed Engels. Anche in questa celebre pubblicazione mensile qui presentata, creata da Émile Girardin nell’autunno del 1831 sono presenti articoli di interesse politico e sociale. Il primo numero, datato ottobre 1831 fu pubblicato dalla Società Nazionale di emancipazione intellettuale, fondata in pari data da Girardin, che ne era segretario generale. I primi numeri furono stampati da Selligue poi, a partire dal 1832, da Lachevardière ed infine, sul finire del 1832 da Éverat. Nel mese di luglio 1832, il giornale veniva già stampato in 80000 copie. L’opera conteneva le principali nuove scoperte e tecnologia utilizzate in morale pubblica, legislazione, economia,agricoltura, igiene, meccanica industriale, idrostatica. Prime tre annate complete, in ottime condizioni di conservazione ed in bella legatura coeva. Read more…

  • A Sua Eccellenza Comm. Carlo Prof. Matteucci Ministro della Pubblica Istruzione lettera dell’Ab. Jacopo Bernardi sulle Scuole Primarie nelle Campagne.

    A Sua Eccellenza Comm. Carlo Prof. Matteucci Ministro della Pubblica Istruzione lettera dell’Ab. Jacopo Bernardi sulle Scuole Primarie nelle Campagne.

    id: 5560 Autore: Carlo Matteucci, Prezzo: 25.00 Editore: Tip. Chiantore, Anno di pubblicazione: 1862 Luogo di pubblicazione: Pinerolo, Descrizione: In 8° (17×11,5 cm); (2), 29, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Nota autografa al frontespizio del noto ecclesiastico genovese studioso di Colombo che visse a lungo a Lisbona (dove resse la chiesa di Loreto), Prospero Luigi Peragallo che avverte che il volumetto era appartenuto e gli era stato donato dall’Abate Jacopo Bernardi. Lo scritto è un interessante resoconto del Ministro della Pubblica Istruzione dell’epoca, Carlo Matteucci, nel quale l’autore fa una specifica disamina sulla necessità dell’istituzione di scuole primarie nelle campagne del nuovo Regno d’Italia per favorire il processo di alfabetizzazione. Prima rara edizione in buone-ottime condizioni di conservazione. Read more…

  • Sulla parte dovuta al Malpighi nello scoprimento della struttura delle glandole linfatiche su l’inviluppo venoso e la rete venosa collegante di esse.

    Sulla parte dovuta al Malpighi nello scoprimento della struttura delle glandole linfatiche su l’inviluppo venoso e la rete venosa collegante di esse.

    id: 5576 Autore: Calori Luigi, Prezzo: 55.00 Editore: Tipografia Gamberini e Parmeggiani, Anno di pubblicazione: 1891 Luogo di pubblicazione: Bologna, Descrizione: In 4° grande (29,8×22 cm); 17, (3) pp. e 1 c. di tav. fuori testo a colori. Brossura editoriale (manca il dorso ma l’esemplare risulta ben rilegato). Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rara edizione di questo studio del grande medico ed anatomista bolognese nato a San Pietro in Casale nel 1806, Luigi Calori dedicato al ruolo avuto da Marcello Malpighi nello scoprimento della struttura delle ghiandole linfatiche. Allievo di Francesco Mondini, Calori si laureò in anatomia nel 1829 all’Università di Bologna. In quegli anni di studio ebbe modo di conoscere numerosi esponenti della cultura italiana tra cui Gioacchino Rossini. Divenne in seguito dissettore capo del Laboratorio di Anatomia umana della medesima università. Insegnò, dal 1835, Anatomia pittorica presso l’Accademia di belle arti di Bologna. Infine, nel 1844, gli fu assegnata la Cattedra di Anatomia umana dell’Università di Bologna che mantenne per 52 anni, fino al giorno della sua morte nel 1896. Fu inoltre: Direttore del museo anatomico bolognese dal 1850 al 1896; Preside della facoltà medica di Bologna negli anni 1869-72 e 1882-85; Magnifico Rettore dell’Università di Bologna nel 1876-77; socio onorario e poi più volte Presidente (1863-71, 1880-81, 1884-88) dell’Accademia delle Scienze; Presidente della Società Medica Chirurgica di Bologna nel 1856 e nel 1888. La produzione scientifica di Calori ha una mole enorme. La sua attenzione si è rivolta a numerosi settori dell’anatomia in particolare all’anatomia normale, alla patologica, alla teratologia, all’anatomia comparata, avvalendosi anche dell’aiuto di Cesare Bettini. Calori ha lasciato numerosissimi, preziosi, preparati e modelli che riempiono i musei universitari di anatomia normale, patologica e comparata. Una sua raccolta di teschi (più di duemila), datati dal Medioevo all’età contemporanea, è conservata nelle teche del corridoio d’ingresso degli Istituti di Anatomia, in via Irnerio 48. Le opere qui presentate sono studi di fisiologia e anatomia umana e animale comparata che raffrontano varie parti del corpo umano ed il loro corrispondente nell’anatomia veterinaria. Rara prima edizione. Read more…

  • Le Printemps d’un Proscrit, suivi de l’Enlèvement de Proserpine. Sixième édition revue et corrigée Par M. Michaud avec quatre gravures.

    Le Printemps d’un Proscrit, suivi de l’Enlèvement de Proserpine. Sixième édition revue et corrigée Par M. Michaud avec quatre gravures.

    id: 5635 Autore: Michaud Joseph François, Prezzo: 20.00 Editore: Chez L.-G. Michaud, Anno di pubblicazione: 1811 Luogo di pubblicazione: A Paris, Descrizione: In 12° (14,5×8,5 cm); 180, (4), 181-354, (2) pp. e 4 c. di tav. Bella legatura ceova in piena pelle marmorizzata con titolo su fascetta verde e ricchissimi fregi in oro al dorso. Cornice in oro ai piatti. Filetto in oro al dorso. Tagli marmorizzati. Qualche strofinatura e lieve difetto. All’interno in ottime condizioni di conservazione. Bell’edizione illustrata da 4 fini incisioni di questo poema del noto storico e romanziere francese, Michaud Joseph François. La seconda parte dell’opera contiene “L’enlevement de Proserpine”. L’autore nacque a Albens, Savoia, e venne inizialmente educato a Bourg-en-Bresse. Nel 1791 si recò a Parigi, dove, con grande rischio per la sua sicurezza, partecipò alla fondazione di diverse riviste monarchiche. Nel 1796 divenne direttore di La Quotidienne, per il quale venne arrestato dopo il 13 Vendémiaire. Riuscito a fuggire ai suoi rapitori, venne condannato a morte in contumacia dal consiglio militare. Venne poi in seguito arrestato ed imprigionato a più riprese fino alla restaurazione. Insieme a suo fratello e a due colleghi pubblicò nel 1806 la Moderne Biographie ou Dictionnaire des hommes sont fait qui se nom en Europe, depuis 1789, la prima opera del suo genere; e nel 1811 apparve il primo volume della sua Histoire des Croisades (Storia delle Crociate), e anche il primo volume della sua Biographie universelle. Nel 1813 fu eletto Accademico, prendendo il posto vacante lasciato dalla morte di Jean François Cailhava de L’Estendoux. Nel 1814 riprese la direzione di La Quotidienne. Nel 1815 il suo opuscolo intitolato Histoire des Quinze semaines ou le dernier règne de Bonaparte ebbe uno straordinario successo, passando per ventisette edizioni in un tempo molto breve. I suoi servizi politici furono premiati con la croce di un ufficiale della Legion d’Onore e la carica di lettore del re (carica che gli venne poi tolta nel 1827 per essersi opposto a Peyronnet per la restrizione della libertà di stampa. Nel 1830-1831 viaggiò in Siria e in Egitto con lo scopo di raccogliere materiali aggiuntivi per i Histoire des Croisades; la sua corrispondenza con un collega esploratore, Jean Joseph François Poujoulat, venne in seguito pubblicata (Correspondance d’Orient, 7 voll., 1833-1835). La sua Histoire des Croisades venne pubblicata nella sua forma definitiva in sei volumi nel 1840 sotto la direzione del suo amico Poujoulat (9 ° ed. Read more…

  • Sulle forze medicatrici della natura memoria del Professore Giacomo Tommasini uno dei 40 della Società Italiana Ec. Ec. Presentata All’Accademia delle Scienze dell’Instituto di Bologna.

    Sulle forze medicatrici della natura memoria del Professore Giacomo Tommasini uno dei 40 della Società Italiana Ec. Ec. Presentata All’Accademia delle Scienze dell’Instituto di Bologna.

    id: 5602 Autore: Tommasini Giacomo, Prezzo: 25.00 Editore: Tipografia dall’Olmo e Tiocchi, Anno di pubblicazione: 1834 Luogo di pubblicazione: Bologna, Descrizione: In 8° (21,5×14 cm); 56, (2) pp. Senza brossura ma non slegata. Qualche leggerissimo foxing alle prime due carte e per il resto esemplare ancora in barbe ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima edizione rarissima, un solo esemplare censito in ICCU, di questi importante scritto del grande medico parmense Giacomo Tommasini. Dopo un periodo di praticantato all’Ospedale di Parma, ottenne una borsa di studio per corsi di perfezionamento sulle nuove metodologie mediche nelle università di Pavia, Padova, Bologna, Pisa e Torino. Fece viaggi di studio anche all’estero, in Francia ed Inghilterra. Nel 1792 ebbe l’incarico di sostituto del prof. Cortesi nella cattedra di medicina pratica. Nel 1794 fu nominato professore di fisiologia e patologia. Le sue lezioni erano talmente apprezzate che ottenne un aumento di stipendio in via straordinaria. Tenne la cattedra fino al 1815. Durante il primo impero francese l’Università di Parma, che pure si era guadagnata fama di ottimo ateneo, subì un decreto di soppressione in seguito ad un piano di ristrutturazione degli istituti di insegnamento superiore. La città di Parma diede incarico a Tommasini, assieme al conte Filippo Linati e al banchiere Giuseppe Serventi, di recarsi a Genova, dove si trovava in quel momento l’imperatore Napoleone Bonaparte, per chiedere la revoca del provvedimento. Fu specialmente Tommasini che, esponendo la causa con particolare eloquenza, riuscì ad ottenere la sospensione del decreto. Tommasini fu tra i principali redattori del Giornale Medico Chirurgico, edito a Parma dal 1806 al 1813. Durante il governo Napoleonico ricoprì diverse cariche: Ispettore Generale della Pubblica Istruzione, Segretario al Consiglio del Dipartimento del Taro, membro del Consiglio di Sanità Pubblica. Fu uno dei primi soci corrispondenti della Società Medica di Bologna. Già prima della sua ammissione a tale società l’università di Bologna gli aveva fatto offerte per trasferirsi da Parma a Bologna; dopo non poche trattative nel 1815 Tommasini accettò la cattedra di Clinica Medica a Bologna, succedendo al prof. Antonio Testa. A Bologna Tommasini affermò la necessità di adottare il metodo sperimentale nella pratica medica, ciò che costituiva un radicale cambiamento rispetto ai metodi in gran parte empirici fino ad allora usuali. Nel 1819 venne fondata la rivista “Nuova Dottrina Medica Italiana”, che fece propri i concetti di Tommasini. Read more…