Histoire des Yncas, Rois du Perou. Contenant leur Origine, depuis le premier Ynca Manco Capac, leur Establissement, leur Idolatrie, leurs Sacrifices, leurs Loix, leurs Conquete; les merveilles du Temple du Soleil; & tout l’Etat de ce grand Empire, , avant que les Espagnols s’en rendissent maitres. Avec une Description de Animaux, des Fruis, des Mineraux, des Plantes, etc. Traduite de l’Espagnol de l’Ynca Garcillasso de la Vega Par Jean Baudin. Tome Premier. – Seconde

Histoire des Yncas, Rois du Perou. Contenant leur Origine, depuis le premier Ynca Manco Capac, leur Establissement, leur Idolatrie, leurs Sacrifices, leurs Loix, leurs Conquete; les merveilles du Temple du Soleil; & tout l’Etat de ce grand Empire, , avant que les Espagnols s’en rendissent maitres. Avec une Description de Animaux, des Fruis, des Mineraux, des Plantes, etc. Traduite de l’Espagnol de l’Ynca Garcillasso de la Vega Par Jean Baudin. Tome Premier. – Seconde

id: 5670
Autore: La Vega Garcillasso de,
Prezzo: 330.00
Editore: Chez Jaques Desbordes,
Anno di pubblicazione: 1715
Luogo di pubblicazione: A Amsterdam,
Descrizione: In 8° (16,2×10 cm); due tomi: (30), 512, (2 b.) pp. e 5 c. di tav. della quali un antiporta incisa e due tavole più volte ripiegate e (14), 492, (36) pp. e una c. di tav. in antiporta. Belle legature coeve un piena pelle con dorso a 5 nervi con titolo e fregi in oro al dorso. Qualche screpolatura ai dorsi. Tagli spruzzati di rosso. Frontespizio in rosso e nero. All’interno qualche pagina con leggerissima brunitura uniform dovuta alla qualità della carta, ininfluente e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Completo. Bell’edizione stampata ad Amsterdam da Desbordes, di questa traduzione francese di una delle opere più importanti per la storia del Perù e degli Inca scritta da uno dei primi meticci del Nuovo Mondo, Garcilaso Inca de la Vega, il cui nome di battesimo era Gómez Suárez de Figueroa (Cuzco, 12 aprile 1539 – Cordova, 23 aprile 1616), che fu valente scrittore e storico peruviano. “Era il figlio del conquistador spagnolo Sebastián Garcilaso de la Vega y Vargas e della principessa inca Isabel Suárez Chimpu Ocllo, che era una discendente del potente sovrano inca Huayna Capac. Come parlante nativo quechua nato a Cuzco, De la Vega scrisse resoconti della vita inca, della storia del popolo e della conquista ad opera degli spagnoli. Garcilaso de la Vega venne educato in Spagna dopo la morte del padre nel 1560. A quei tempi, i matrimoni tra spagnoli e nativi americani non erano riconosciuti in Spagna. De la Vega dovette presentare il suo caso alla corte spagnola per ricevere il pagamento per il suo servizio alla corona. Amareggiato della sua illegittimità in Spagna ma fiero delle sue origini inca, Garcilaso de la Vega acquisì il soprannome di El Inca. Da notare che a quel tempo, il titolo “Inca” indicava la famiglia regnante e non il popolo in generale. Egli rimase in Spagna e non tornò nel suo paese nativo (l’odierno Perù) a causa del pericolo che il suo lignaggio reale rappresentava in quei tempi incerti. Egli entrò nel servizio militare spagnolo nel 1570 e si guadagnò il grado di capitano partecipando alla repressione della rivolta dei Moriscos a Granada, sotto il comando di don Giovanni d’Austria. In seguito andò a combattere anche in Italia, dove conobbe il filosofo neoplatonico Leone Ebreo. Nel 1590, molto probabilmente amareggiato per la scarsa considerazione in cui era tenuto nell’esercito a causa della sua condizione di meticcio, abbandonò le armi e prese gli ordini sacri. Iniziò allora a frequentare i circoli umanistici di Siviglia, Montilla e Cordova e si dedicò allo studio della storia e alla lettura dei poeti classici e rinascimentali. Il frutto di queste letture fu la traduzione dall’italiano dei Dialoghi d’amore di Leone Ebreo. Scrisse poi i famosi Commentari reali degli Inca (1609), considerati il suo capolavoro, basati sulle storie che egli aveva sentito raccontare dai suoi parenti inca quando era bambino a Cuzco. I Commentari contengono due sezioni: la prima riguardante la vita degli Inca, la seconda tratta della conquista spagnola del Perù. Molti anni dopo, quando la guerriglia di Tupac Amaru II aveva molta presa, un editto reale di Carlo III di Spagna proibì la pubblicazione dei Commentari a Lima per i contenuti considerati “pericolosi”. Il libro da allora non fu più stampato in America fino al 1918, ma continuò a circolare clandestinamente.”. Opera rara, completa ed in bella legatura coeva. Cfr.: Brunet II, 1483; Graesse III, 25; Sabin 98752; Chadenat II, 5544; vide Hill, pp. 121-122; JCB 3, I:205. “Une des sources les plus importantes des auteurs d’utopies, à travers tout le XVIII. siécle”, Harting “Pour une histoire de l’utopie” p. 32.
Soggetto: INCA PEROU PERU POPOLI PRECOLOMBIANI INCAS