id: 5661
Autore: Boccalini Traiano,
Prezzo: 200.00
Editore: Per Cornelio Last,
Anno di pubblicazione: 1664
Luogo di pubblicazione: Impresso in Cosmopoli (Amsterdam),
Descrizione: In 12°(10,5×5,5 cm); 144, (46) pp. e 11 c. di tav. fuori testo. Legatura coeva in cartoncino rigido foderato con carta coeva color caffè. Le c. di tav. riportano la numerazione delle p. vicino alle quali vanno legate: 7, 45, 47, 62, 71, 105, 118, 144, 153, 171, 191. Bianche la prima e l’ultima carta. Un piccolo difetto della carta pre stampa ha creato una piccola mancanza al margine basso di pagina 123 che tocca una parola per facciata ma nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Bellissime le tavole fuori tetso. Rarissima edizione, due soli esemplari censiti in ICCU, di questa celebre opere del grande scrittore originario di Loreto, Traiano Boccalini (Loreto, 1556 – Venezia, 29 dicembre 1613). Questa edizione è quella che presenta il numero maggiore di tavole (esiste un’altra edizione stampata sempre da Lastcon lo stesso numero di tavole ma con le pagine numerate fino a 230). L’opera che uscì come terza parte dei Ragguagli del Parnaso e che fa storia a sé stante fu quella che gli diede la fama ma anche che gli creò innumerevoli problemi. “Visse per lungo tempo a Roma, al servizio della Chiesa, per poi trasferirsi a Venezia nel 1612. Amico di Paolo Sarpi, si considerava un moderno menante, ossia una specie di giornalista attento alle questioni politiche, morali e letterarie. La sua opera principale sono i Ragguagli di Parnaso. L’opera, divisa in tre centurie (le prime due pubblicate in vita dall’autore a Venezia, l’ultima data alle stampe invece nel 1615 con il titolo di Pietra del paragone politico), è costituita da una serie di resoconti, i ragguagli appunto, che descrivono le discussioni e i processi che si svolgono sul monte Parnaso. Qui, secondo l’autore, oltre alle Muse e ad Apollo che vi regna, si trova anche un nutrito gruppo di letterati e politici noti al pubblico colto dell’epoca. Le dispute hanno per oggetto avvenimenti e personaggi del passato e del presente; in questo modo l’autore può satirizzare la vita politica italiana e in particolare quella romana. La situazione dell’Italia, così come descritta nell’opera, è molto negativa; eppure, l’autore non pensa a nessun possibile rimedio e assume un atteggiamento di sostanziale rassegnazione: ritiene infatti che di volta in volta vada scelto quello che è il male minore. Boccalini dunque è molto lontano dalla saggistica utopica che, in quegli anni, annoverava tra i propri esponenti Tommaso Campanella e Francesco Bacone. L’avviso 77 dei Ragguagli tradotto in latino fu incorporato come sezione nel manifesto originale dei rosacroce la Fama fraternitatis (edizione del 1614 a Kassel). Ciò fa pensare che la morte del Boccalini a Venezia nel 1613 sia solo stata una finzione, e che egli trovando rifugio all’estero dai persecutori politici abbia contribuito di persona all’edizione anonima del manifesto rosacrociano. Boccalini, intellettuale spregiudicato e nemico del dogmatismo tipico della Controriforma, difende Tacito in quanto maestro dei meccanismi di potere e dà del Principe di Machiavelli un’interpretazione repubblicana: lo scrittore fiorentino infatti avrebbe voluto denunciare al popolo, seppur in modo indiretto, e dunque smascherare i metodi politici, considerati crudeli e immorali, usati dai principi italiani. Tale interpretazione sarebbe giunta fino ai Sepolcri di Foscolo.”. Cfr. L. Firpo, Le edizioni italiane della “Pietra del paragone politico”, II, p. 2 e n. 31. Luogo di pubblicazione presunto: Amsterdam; cfr. Autori italiani del Seicento, I, p. 86-87, n. 344 e Willems, Les Elzevier, p. 243, n. 965.
Soggetto: SATIRA ROSACROCE POLITICA PARNASO COSMOPOLI LORETO