Libri

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  • Memoires D.M.L.D.M.

    Memoires D.M.L.D.M.

    id: 5657 Autore: (Ortensia Mancini duchessa di Mazarino), Prezzo: 350.00 Editore: Chez Pierre du Marteau, Anno di pubblicazione: 1675 Luogo di pubblicazione: A Cologne, Descrizione: In 12° (14,4×8,2 cm); (2), 216, 22 pp. Bella legatura coeva in piena pergamena con dorso a 5 nervi e titolo e fregio manoscritto ai tasselli. Tagli spruzzati. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Per il nome dell’A., Ortensia Mancini duchessa di Mazarin, cfr.: Barbier, A.A., Ouvrages anonymes, vol. 3, p. 186. Sottoscrizione falsa, probabilmente pubblicato in Inghilterra (cfr. Parenti M., Luoghi di stampa falsi, p. 50). Probabile prima edizione, rara, nello stesso anno esistono altre due edizioni sempre con la stesso luogo di stampa e stampatore, una con una pagina di errata posta alla fine del volume ed un’altra edizione con le ultime 22 pagine non numerate oltre sempre ad avere la pagina di errata. La prima edizione uscì prima che venisse aggiunta l’errata come copie censite in varie biblioteche estere conformi a questa copia Bayerische Staatsbibliothek, Universita?tsbibliothek Mu?nchen, Staatliche Bibliothek Regensburg, BM Lyon, Bibliothèque de Genève e presoo la Biblioteca di Dresda. L’opera è comunemente attribuita a Ortensia Mancini e venne stampata sulla scorta di alcune copie manoscritte delle sue memorie. L’opera fu a lungo attribuita all’abate di Cesar de Saint-Real e sicuramente lo stesso abate la inserì nelle sue opere. Oggi però si è sicuri che l’autrice fu proprio Ortensia Mancini e che l’abate aggiunse alle memorie originali delle parti spurie tanto che le edizioni susseguenti al 1675 sono considerate poco attendibili. “Ortensia Mancini, duchessa di Mazarino (Roma, 6 giugno 1646 – Chelsea, 2 luglio 1699), fu la nipote preferita del cardinale Mazarino, primo ministro di Francia, e una amante di Carlo II, Re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Era la quarta delle cinque sorelle Mancini, che insieme alle loro cugine Martinozzi, erano note alla corte di Re Luigi XIV di Francia come le Mazarinettes. Carlo II d’Inghilterra, cugino di primo grado Luigi XIV, propose ad Ortensia di sposarlo nel 1659, ma la sua offerta fu respinta dal Cardinale Mazarino che riteneva che l’esiliato re avesse poche prospettive. Mazarino si rese conto del suo errore quando Carlo fu reinsediato come Re d’Inghilterra pochi mesi più tardi. Mazarino divenne poi supplicante e offrì una dote di 5 milioni di livre, ma Carlo rifiutò. Mentre un matrimonio non si concretizzò, le strade dei due si sarebbero incrociate in seguito. Read more…

  • Callomazia poema Estetico-Didascalico sul Bello Libri Dodici di Bernardo Bellini, Professore di Filologia Greca e Letteratura Latina nell’I. R. Liceo di Cremona per più anni, indi professore di Filologia Latina e di Storia Universale nel Medesimo Imper. Regio Liceo. Seconda Edizione.

    Callomazia poema Estetico-Didascalico sul Bello Libri Dodici di Bernardo Bellini, Professore di Filologia Greca e Letteratura Latina nell’I. R. Liceo di Cremona per più anni, indi professore di Filologia Latina e di Storia Universale nel Medesimo Imper. Regio Liceo. Seconda Edizione.

    id: 5625 Autore: Bellini Bernardo, Prezzo: 50.00 Editore: Tipografia Manini, Anno di pubblicazione: 1843 Luogo di pubblicazione: Milano, Descrizione: In 8° grande (24×16,6 cm); 605, (3 b.) pp. Bella legatura coeva in mezza pelle con titolo e fregi in oro al dorso. Qualche lieve strofinatura. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Tagli spruzzati in azzurro. Un piccolo e leggerissimo alone al margine basso delle prime 40 pagine, ininfluente e per il resto esemplare nel complesso in buone-ottime condizioni di conservazione. Seconda edizione, più rara della prima del 1841, quattro soli esemplari censiti in ICCU, di questo noto scritto del celebre poeta, drammaturgo e tipografo originario di Griante (in provincia di Como), Bernardo Bellini (Griante, 21 marzo 1792 – Torino, 17 marzo 1876). Figlio di Carlo, insegnante di lingue straniere, e di Maria Bonomi, si laureò in legge all’Università di Pavia. Tuttavia l’inclinazione per le lingue antiche lo portò a tradurre opere di autori antichi greci e latini iniziando a pubblicare testi poetici come il Triete anglico nel 1816. Fu, quindi, chiamato a insegnare eloquenza latina e letteratura greca al liceo di Cremona. Il suo appoggio alle aspirazioni dei Savoia lo costrinse nel 1848 a rifugiarsi in Piemonte e, successivamente alla sconfitta sabauda di Novara, si rifugiò con la famiglia a Parigi. Ritornato in Italia nel 1852, insegnò retorica a Cagliari e si dedicò, tra altre opere poetiche, alla stesura de L’inferno della tirannide, che fu pubblicata a Torino nel 1865, poema in 34 canti che, clonando le rime dell’Inferno di Dante, descriveva il dominio austriaco che opprimeva la nazione italiana che aspirava a farsi stato per il tramite dei Savoia. Nello stesso anno pubblicò il seguito, Il Purgatorio d’Italia. Negli ultimi anni della sua vita, nella corso della quale si sposò quattro volte, collaborò con Nicolò Tommaseo al Dizionario della lingua italiana. Bell’esemplare. Read more…

  • La femme infidèlle par Maribert-Courtenay. Epigrafia :”Toute fille lettrée restera fille toute sa vie, quand il y aura des hommes sensés”.Premiere – Quatrieme Partie. Completo. Complete.

    La femme infidèlle par Maribert-Courtenay. Epigrafia :”Toute fille lettrée restera fille toute sa vie, quand il y aura des hommes sensés”.Premiere – Quatrieme Partie. Completo. Complete.

    id: 5655 Autore: Rétif de la Bretonne Nicolas Edme, Prezzo: 2700.00 Editore: Chez la Veuve Duchene, Anno di pubblicazione: 1786 Luogo di pubblicazione: A Neufchatel, Descrizione: In 8° (16,8×9,8 cm); 4 tomi in due volumi: 240 pp., (3), 244-482 pp. e (3), 486-728 pp., (3), 732-979, (1) pp. Legatura editoriale, con lievi ed abili restauri, in piena pelle coeva con dorsi a 5 nervi. Piatti interni foderati con bella carta marmorizzata coeva. Titolo e numero dei volumi in oro su pecette in pelle rossa e verde al dorso. Fregi in oro ai tasselli. Doratura anche ai tagli dei piatti. Cornici in oro al dorso. Qualche lieve strofinatura e nel secondo volume qualche lieve spellatura. Qualche quaderno con leggera ed uniforme brunitura, mai fastidiosa od intensa, dovuta alla qualità della carta utilizzata e per il resto nel complesso esemplare all’interno in ottime condizioni di conservazione. A good copy, first rare edition. Prima mitica e rarissima edizione dell’opera più ricercata del grande grande scrittore francese Nicolas-Edme Rétif detto Restif de la Bretonne (Sacy, 23 ottobre 1734 – Parigi, 3 febbraio 1806). La prima edizione è rarissima perché si narra che la maggior parte delle copie venne distrutta dalla famiglia Restif. Bretonne scrisse quest’opera tra il 27 marzo ed il 23 maggio del 1785. Si sa che il 26 Novembre del 1785 la signora Restif nata Agnes Lebègue mandò via di casa il celebre scrittore dopo un violento litigio, sembra anche dovuto alla lettura di alcune pagine dell’opera in stampa e dopo essersi facilmente accorta di esser lei stessa la protagonista dell’opera. Lacroix scrisse di quest’opera “la plus cruelle vengeance qu’un mari trompé, ou qui croit l’être, ait jamais exercée contre son épouse infidèle”. ?L’opera è uno dei vertici della licenziosità di de la Bretonne. L’autore, celebre per i suoi racconti licenziosi e per la descrizioni di diverse perversioni sessuali, a lui si deve il termine retifismo (l’amore e il desiderio spassionato verso i piedi femminili), “e?ra l’ottavo figlio di un ricco fattore della Yonne. Di salute delicatissima, era destinato a diventare uomo di chiesa, ma pare che fu costretto a rinunciare a questa aspirazione a causa della sua fama di donnaiolo.Nel 1751, i suoi genitori lo mandarono come apprendista stampatore ad Auxerre, dove si innamorò della moglie del suo datore di lavoro. Diventato operaio tipografo, si recò a Parigi dove condusse una vita irregolare. Read more…

  • L’Adone, Poema del Cavalier Marino, con gli Argomenti del Conte Fortuniano Sanvitale et l’Allegorie di Don Lorenzo Scoto con licenza de’ Superiori, et Privilegio.

    L’Adone, Poema del Cavalier Marino, con gli Argomenti del Conte Fortuniano Sanvitale et l’Allegorie di Don Lorenzo Scoto con licenza de’ Superiori, et Privilegio.

    id: 5656 Autore: Marino Giovanni Battista, Prezzo: 400.00 Editore: Appesso Giacomo Sarzina, Anno di pubblicazione: 1626 Luogo di pubblicazione: In Venetia, Descrizione: In 4° (21,7×15,5 cm); (24), 577 [i. e. 581], (3) pp. Ripetute nella num. le p. 573-576. Bella legatura coeva in piena pelle con dorso a 5 nervi. Titolo, autore e ricchissimi fregi al dorso. Qualche strofinatura e lieve difetto. Tagli spruzzati in rosso. Piatti interni foderati con bella carta marmorizzata coeva. Un piccolo strappetto al margine basso di carta mm3, ininfluente. Un leggerissimo alone in tredici carte a partire da carta b3 (in ogni caso facilmente lavabili) e per il resto esemplare in buone condizioni di conservazione. Frontespizio con grande marca al frontespizio con motto “Potens Ubique Merito”. Testatine, finalini ed iniziali xilografici. Testo su due colonne. Alcune note settecentesche ai fogli di sguardia. Ogni canto presenta il titolo entro una bellissima e ricca cornice animata. Terza edizione edita a Venezia da Giacomo Sarzina (la seconda con il commento del parmense Fortunio Sanvitale) e sesta edizione in tutto, della più celebre opera del grande poeta e scrittore napoletano, Giovan Battista Marino (Napoli, 14 ottobre 1569 – Napoli, 25 marzo 1625) considerato come il massimo rappresentante della poesia barocca italiana. “Egli era infatti il rappresentante di un movimento che si stava affermando in tutta Europa, come il preziosismo in Francia, l’eufuismo in Inghilterra (dal romanzo di John Lyly Euphues), il culteranismo in Spagna. Di lui, il celebre critico Francesco de Sanctis scrisse: “Il re del secolo, il gran maestro della parola, fu il cavalier Marino, onorato, festeggiato, pensionato, tenuto principe de’ poeti antichi e moderni, e non da plebe, ma da’ più chiari uomini di quel tempo.” Proprio al suo nome è legato il termine manierismo. Marino dal 1588 inizia a frequentare l’Accademia degli Svegliati da pochissimo fondata. Il suo mecenate principale fu Matteo di Capua principe di Conca e Grande ammiraglio del Regno, già protettore del Tasso. “Durante gli anni napoletani, il Marino finisce arrestato per ben due volte. Ma sulla vita del Marino si stende persistentemente l’ombra di qualche mistero, specialmente per quanto riguarda le vicende di questo periodo, per le quali le uniche pezze d’appoggio sono fornite soprattutto da racconti biografici, e di rado da fonti documentarie dirette. Read more…

  • Il Meglio, prefazione di Giovanni Spadolini

    Il Meglio, prefazione di Giovanni Spadolini

    id: 5645 Autore: Prezzolini Giuseppe, Giovanni Spadolini Prezzo: 22.00 Editore: Longanesi, Anno di pubblicazione: 1971 Luogo di pubblicazione: Milano, Descrizione: In 8°; 473, (7) pp. e 73 c. di tav. fuori testo. Cofanetto editoriale illustrato. Legatura editoriale in tutta tela rossa con titolo al dorso e acetato protettivo. Perfetto stato di conservazione. Prima edizione in questa versione con la prefazione di Spadolini della raccolta curata da Longanesi di alcuni degli scritti migliori del grande letterato, giornalista, scrittore e aforista perugino, Giuseppe Prezzolini. Ottimo esemplare. Read more…

  • Principj di Scienza Nuova di Giambattista Vico. D’intorno alla comune natura delle nazioni. In questa terza impressione dal medesimo autore in un gran numero di luoghi corretta, schiarita, e notabilmente accresciuta. Tomo I – II. Completo.

    Principj di Scienza Nuova di Giambattista Vico. D’intorno alla comune natura delle nazioni. In questa terza impressione dal medesimo autore in un gran numero di luoghi corretta, schiarita, e notabilmente accresciuta. Tomo I – II. Completo.

    id: 5675 Autore: Vico Giambattista, Prezzo: 3500.00 Editore: stamperia Muziana, a spese Gaetano e Steffano Elia Anno di pubblicazione: 1744 Luogo di pubblicazione: Napoli, Descrizione: In 8° (21×13 cm); (16), 1-376, (2), 379-526 (i. e. 516), (4) pp. 3 tre tav. fuori testo (ritratto di Vico, antiporta e tavola più volte ripiegata). Omesse nella numerazione, come in tutti gli esemplari, le pagine 441-450. Bella legatura coeva in piena pergamena rigida con titolo, numero del volume in oro su fascetta in pelle rossa al dorso che si presenta a 4 nervi. Tagli spruzzati in rosso. Piccolo difetto al taglio del piatto anteriore con piccola perdita di pergamena. Altra piccolissima mancanza al piatto posteriore ma nel complesso in buone-ottime condizioni di conservazione. Un leggerissimo, quasi invisibile alone, al margine alto delle prime 9 carte, del tutto ininfluente e all’interno esemplare in ottime condizioni di conservazione che a differenza della maggior parte degli esemplari conosciuti che si presentano fortemente bruniti a causa della qualità della carta napoletana utilizzata dalla stamperia Muziana, ha solo qualche quaderno leggermente arrossato. Terza edizione ma prima definitiva e che è preferita alle precedenti per le numerose aggiunte, di una delle opere più importanti della storia del pensiero filosofico europeo e capolavoro del grande filosofo e giurista napoletano Giambattista Vico (Napoli, 23 giugno 1668 – Napoli, 23 gennaio 1744). Questa edizione venne pubblicata postuma dal figlio Gennaro che aveva sostituito il padre alla cattedra presso l’Università di Napoli, nel 1744 raccogliendo le parte nuove aggiunte all’opera dallo stesso Vico che dalla pubblicazione della prima edizione nel 1725 aveva, fino alla morte, continuato ad integrare e correggere quella che riteneva la sua opera più importante. Scrive Croce rigaurdo a questa edizione “questa volta, che fu davvero l’ultima, egli non si contentò di stendere le solite correzioni, miglioramenti e aggiunte, ma si die’ a riscrivere da cima a fondo tutta l’opera, salvo poi, in parecchie riprese, e lungo per lo meno un settennio (1736-1743), a consacrarvi un lavorio così intenso di lima che, non bastando l’interlineo e i margini, dove’ ricorrere talora anche a foglietti intercalati. Nel codice che ci ha serbato l’autografo di codesta redazione definitiva [.] è da riconoscere quello adoperato nella stampa dell’edizione del 1744″ (Bibliografia vichiana, I, 52) . Su questa terza edizione si baseranno tutte le riedizioni susseguenti. Read more…

  • Compendio della vita di Napoleone Buonaparte sino al suo arrivo all’isola di Sant’Elena. Tradotta dall’originale tedesco stampato in Lipsia nel 1815. Da L.B. con aggiunte del traduttore.

    Compendio della vita di Napoleone Buonaparte sino al suo arrivo all’isola di Sant’Elena. Tradotta dall’originale tedesco stampato in Lipsia nel 1815. Da L.B. con aggiunte del traduttore.

    id: 1267 Autore: (Saalfeld, Friedrich) Prezzo: 90.00 Editore: Giacomo-Antonio Monaco, Raffaele Raimondi Anno di pubblicazione: 1817 Luogo di pubblicazione: NAPOLI Descrizione: In 8° (19×11,5 cm); 160 pp. e una bella c. di tav. più volte ripiegata con veduta frontale dell’isola di Sant’Elena e mappa della sua collocazione geografica (piccolo forellino anticamente integrato nel margine bianco superiore 0,5×0,5 mm, assolutamente ininfluente). Legatura moderna in mezza pelle con titolo n oro al dorso e piatti foderati. Iniziali corsive dello stampatore al frontesizio. Seconda edizione (la prima è del 1816) della traduzione italiana di questo non comune testo di interesse napoleonico con le aggiunte finali del traduttore. L’opera stampata su bella carta napoletana ripercorre la vita del grande Napoleone, dalla nascita alla morte a Sant’Elena, citando avvenimenti e fatti meno noti alle altre monografie. A parte il piccolo difetto alla carta l’opera si presenta in BUONE-OTTIME CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE. RARO, e difficile da trovarsi completo della carta finale. Read more…

  • Pietra del Paragone Politico di Traiano Boccalini con una nuova aggiunta dello istesso. (Rara edizione che presenta il maggior numero di tavole fuori testo fra tutte le edizioni stampate).

    Pietra del Paragone Politico di Traiano Boccalini con una nuova aggiunta dello istesso. (Rara edizione che presenta il maggior numero di tavole fuori testo fra tutte le edizioni stampate).

    id: 5661 Autore: Boccalini Traiano, Prezzo: 200.00 Editore: Per Cornelio Last, Anno di pubblicazione: 1664 Luogo di pubblicazione: Impresso in Cosmopoli (Amsterdam), Descrizione: In 12°(10,5×5,5 cm); 144, (46) pp. e 11 c. di tav. fuori testo. Legatura coeva in cartoncino rigido foderato con carta coeva color caffè. Le c. di tav. riportano la numerazione delle p. vicino alle quali vanno legate: 7, 45, 47, 62, 71, 105, 118, 144, 153, 171, 191. Bianche la prima e l’ultima carta. Un piccolo difetto della carta pre stampa ha creato una piccola mancanza al margine basso di pagina 123 che tocca una parola per facciata ma nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Bellissime le tavole fuori tetso. Rarissima edizione, due soli esemplari censiti in ICCU, di questa celebre opere del grande scrittore originario di Loreto, Traiano Boccalini (Loreto, 1556 – Venezia, 29 dicembre 1613). Questa edizione è quella che presenta il numero maggiore di tavole (esiste un’altra edizione stampata sempre da Lastcon lo stesso numero di tavole ma con le pagine numerate fino a 230). L’opera che uscì come terza parte dei Ragguagli del Parnaso e che fa storia a sé stante fu quella che gli diede la fama ma anche che gli creò innumerevoli problemi. “Visse per lungo tempo a Roma, al servizio della Chiesa, per poi trasferirsi a Venezia nel 1612. Amico di Paolo Sarpi, si considerava un moderno menante, ossia una specie di giornalista attento alle questioni politiche, morali e letterarie. La sua opera principale sono i Ragguagli di Parnaso. L’opera, divisa in tre centurie (le prime due pubblicate in vita dall’autore a Venezia, l’ultima data alle stampe invece nel 1615 con il titolo di Pietra del paragone politico), è costituita da una serie di resoconti, i ragguagli appunto, che descrivono le discussioni e i processi che si svolgono sul monte Parnaso. Qui, secondo l’autore, oltre alle Muse e ad Apollo che vi regna, si trova anche un nutrito gruppo di letterati e politici noti al pubblico colto dell’epoca. Le dispute hanno per oggetto avvenimenti e personaggi del passato e del presente; in questo modo l’autore può satirizzare la vita politica italiana e in particolare quella romana. La situazione dell’Italia, così come descritta nell’opera, è molto negativa; eppure, l’autore non pensa a nessun possibile rimedio e assume un atteggiamento di sostanziale rassegnazione: ritiene infatti che di volta in volta vada scelto quello che è il male minore. Read more…

  • Les mille et un jour, contes persans, traduits en Francois par M. Petis de la Croix, Doyen des secretaires-interpretes du Roi, lecteur et professeur au College Royal. Nouvelle edition. Tome Premier – Cinquieme. Completo.

    Les mille et un jour, contes persans, traduits en Francois par M. Petis de la Croix, Doyen des secretaires-interpretes du Roi, lecteur et professeur au College Royal. Nouvelle edition. Tome Premier – Cinquieme. Completo.

    id: 5683 Autore: Pétis de la Croix François 1622-1695 Prezzo: 600.00 Editore: chez C. F. J. Lehoucq, Anno di pubblicazione: 1783 Luogo di pubblicazione: A Lille, Descrizione: In 12° grande (18×9,1 cm); 5 tomi: 270 pp., 268 pp., 277, (1) pp., 282 pp., 308, (2) pp. Le prime pagine del volme portano spesso numerazione romana. Completo. Le pagine bianche in fondo al volume sono applicate alle bellissime carte marmorizzate di sguardia. Bellissime legature coeve in piena pelle marmorizzata con titolo, numero del volume e ricchissimi fregi in oro al dorso. Qualche lieve difetto. Una leggerissima brunitura al margine esterno bianco delle prime due carte del quarto volume. Tagli rossi. Testatine, finalini ed iniziali ornate. Nuova edizione rara (come tutte le edizioni precedenti) di questa celeberrima traduzione del celebre letterato ed orientalista francese, figlio dell’interprete arabo alla corte di Francia e a sua volta interprete ufficiale della corona, François Petis de la Croix (1653-1713). Inviato per formarsi da Colbert in giovane età in Siria, Persia e la Turchia venne a contatto con numeroso materiale letterario che poi avrebbe ripreso e studiato nel corso di tutta la vita. Dopo un periodo di studio ad Aleppo, arrivò nel 1674 a Isfahan, dove rimase fino al giugno del 1676. Da una breve descrizione di questo suo soggiorno si apprende del suo profondo interesse per i costumi dei “dervisci” tanto che si crede che de la Croix sia stato uno delle più importanti fonti sul “Sufismo” nell’Occidente del XVII° e XVIII° secolo. Fra lesue opere principali troviamo proprio questa raccolta di favole che molto deve al Sufismo. De la Croix sostenne che l’opera fosse la traduzione di un opera dal titolo persiano Hazar u yek Ruz (alla lettera “Le mille ed un giorno”), che l’orientalista acquisì da un’ Dervish Mocles ‘o’ Moklas ‘a Isfahan nel 1675. Non è chiaro quanto questo sia vero. Molti sostengono che la gran parte dei racconti è stato effettivamente inventato da Petis de la Croix stesso. Sicuramente all’epoca in cui l’opera venne pubblicata e per tutto il settecento, il clima di caccia alle streghe verso diverse forme di eresia e dottrine orientali, potrebbe aver suggerito a De la Croix di dare ad altri la paternità dell’opera. Read more…

  • Etat present de la Grande Russie. Contenant une Relation de ce que S. M. Czarienne a fait de plus remarquable dans ses Etats; & une Description de la Religion, des Moeurs &c. tant des Russiens, que des Tartares, & autres Peuples voisins. Par le Capitaine Jean Perry, Traduit de l’Anglois. Completo. Complete.

    Etat present de la Grande Russie. Contenant une Relation de ce que S. M. Czarienne a fait de plus remarquable dans ses Etats; & une Description de la Religion, des Moeurs &c. tant des Russiens, que des Tartares, & autres Peuples voisins. Par le Capitaine Jean Perry, Traduit de l’Anglois. Completo. Complete.

    id: 5651 Autore: Perry Jean [d. i. John], Prezzo: 600.00 Editore: Chez Henry Dusauzet, Anno di pubblicazione: 1717 Luogo di pubblicazione: A La Haye, Descrizione: In 8° (16×9,5 cm); (2 b.), (10), 271, (13) pp. e 2 c. di tav. fuori testo una in antiporta con due nobili che sullo sfondo di una battaglia sorreggono un bel ritratto di “Petrus Alexewitz Czar et Magnus Dux Moscoviae” e una grande carta più volte ripiegata della Russia. Bella legatura coeva in piena pelle con dorso a 5 nervi e titolo e ricchi fregi ai tasselli. Qualche strofinatura e spellatura. Tagli spruzzati in rosso. Zigrinatura in oro al taglio dei piatti. Un piccolo strappetto al margine interno della grande carta della Russia realizzata dal cartografo Hermann Moll, senza perdita di carta ed ininfluente e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima edizione francese, uscita un anno dopo la prima inglese, di questa relazione della Russia del celebre ingegnere e viaggiatore inglese John Perry (1670-1732). Specializzato in ingegneria navale visse varie avventure a bordo delle navi inglesi avendo spesso a che fare con i corsari francesi. Durante uno scontro con un corsaro perse l’utilizzo del braccio destro. In seguito ad un altro scontro con una nave corsara andò sotto processo in Inghilterra, insieme al comandante della nave inglese, in seguito alla cattura del veliero da parte dei francesi. Dalla testimonianza di Perry che pubblicò un libello su questi fatti, il comandante della nave fuggì ad attacco in corso lasciando lui e l’equipaggio alla mercè dei corsari. Nel 1698 venne liberato dal carcere in seguito ad espressa richiesta dello Zar Pietro che aveva individuato in Perry l’esperto ingegnere navale ed idrauliche di cui necessitavano i suoi cantieri pietroburghesi. Il suo primo impiego fu riferire allo Zar sulla possibilità di stabilire un canale tra il fiume Volga ed il Don. L’opera fu iniziata nel 1700, ma i progressi compiuti erano lenti, a causa dell’incapacità dei lavoratori, il ritardo nella fornitura dei materiali e l’opposizione della nobiltà. Perry fra l’altro si era risentito con lo Zar per il ritardo nel pagamento del suo stipendio. Nel settembre 1701 Perry che nel frattempo aveva ricevuto il titolo di “Controllore supremo delle opere marittime russe” venne convocato a Mosca dove gli fu presentato l’ordine di stabilire sulla riva destra del fiume Voronej un nuovo bacino artificiale. Read more…