Lettere turche, raccolte e stampate da Stiepan Pastor-Vecchio

Lettere turche, raccolte e stampate da Stiepan Pastor-Vecchio

id: 5673
Autore: ZANNOWICH, Stefano (ou Zannovich ou Zanovic)
Prezzo: 2300.00
Editore: s. stampatore,
Anno di pubblicazione: 1776
Luogo di pubblicazione: Costantinopoli,
Descrizione: In 8° (18,4×10,5 cm); (4), 176, (2 b.) pp. Bella legatura coeva con dorso a 5 nervi con titolo e ricchissimi fregi in oro al dorso (il titolo è scolorito). Qualche lieve difetto. Tagli leggermente rossi. Piatti interni foderati con bella carta marmorizzata coeva. Un piccolissimi difetto della carta antecedente la stampa a pagina 17 che crea in piccolissimo forellino, ininfluente. Esemplare con leggerissima ed uniforme brunitura come tipico di tutti gli esemplari conosciuti a causa della qualità della carta ma nel complesso in ottime condizioni di conservazione. Testatine e finalini animati. Lettere in italiano e francese. Prima rarissima edizione, nessun esemplare censito in ICCU, nessuno in biblioteche francesi o americane, di questa importante fonte della storia, della religione e dei costumi della Turchia, ed in particolare di Costantinopoli, scritta dal celebre avventuriero e scrittore di origini serbo-croate, Zannowich Stefano, anche detto Zanovich Babbindon, o in serbo-croato Stjepan Zanovic, nato 18 febbraio 1756 a Budva (Montenegro), è morto 26 Maggio 1786 ad Amsterdam. Sembra appartenesse alla famiglia dei Castriota principi d’Albania. L’opera è interessante anche per la Polonia dato che parte delle lettere furono scritte in Polonia o a personaggi polacchi e anche per la Russia. L’autore fu uno di quei personaggi che con i propri racconti intrattenne le corti di mezza Europa nella seconda metà del settecento. Era conosciuto anche come il Conte di Zannowich o il Principe d’Albania. Casanova lo disprezzava e ne parlò anche nelle sue memorie considerandolo un personaggio simile ma senza talento. In verità queste lettere turche sono considerate opera di grande finezza e acume nelle quali l’autore descrive la corte ottomana di Costantinopoli. L’opera rientra anche nelle collezioni di volumi galanti dato che contiene anche varia corrispondenza d’amore con diverse dame del gran mondo. L’autore fu infatti un grande libertino, oltre che incallito giocatore d’azzardo e non si contano le sue avventure amorose. Fu in corrispondenza anche con Voltaire e proprio in queste “Lettere Turche” si definisce “Voltaire della Dalmazia. Mori suicida, ancor giovanissimo, in una prigione di Amsterdam dove era stato rinchiuso per debiti. L’autore, nonostante il giudizio sprezzante di Casanova, e forse ancor più per questo, è considerato come uno dei massimi esponenti dei così detti “casanovisti”. “Stefano Zannowich mescolò con la sua incessante attività letteraria con le sue imposture. Ovunque i suoi viaggi lo portarono pubblicò le sue opere ed i suoi opuscoli con i suoi vari curiosi pseudonimi, in poche copie e spesso a proprie spese o a quelli dei suoi creditori. Poesie mediocri, corrispondenza reale e fittizia, plagio, saggi moraleggianti, a volte analisi politiche formidabili convivono nelle sue opere che oggi rimangono solo in poche copie di alcune biblioteche pubbliche e private. La caccia dei bibliografi e dei collezionisti di queste rarissime opere è ancora più difficile dopo che le devastazioni della seconda guerra mondiale distrussero molte biblioteche e collezioni in Europa centrale e orientale, dove Zannowich aveva molti amici ai quali aveva donato i suoi lavori. ” (Watzlawick). Bio-bibliographie de Stefano Zannowich / Helmut Watzlawick, 1999.
Soggetto: TURCHIA GALANTI GALANTES LIBERTINI POLONIA CROAZIA