Historia di M. Bernardo Giustiniano gentiluomo Vinitiano, dell’origine di Vinegia, & delle cose fatte da Vinitiani. Nella quale anchora ampiamente si contengono le guerre de’ Gotthi, de Longobardi, & de’ Saraceni. Nuovamente tradotta da Lodovico Dome

Historia di M. Bernardo Giustiniano gentiluomo Vinitiano, dell’origine di Vinegia, & delle cose fatte da Vinitiani. Nella quale anchora ampiamente si contengono le guerre de’ Gotthi, de Longobardi, & de’ Saraceni. Nuovamente tradotta da Lodovico Dome

id: 5671
Autore: Giustiniano Bernardo,
Prezzo: 900.00
Editore: (Per Bernardino Bindoni Milanese),
Anno di pubblicazione: 1545
Luogo di pubblicazione: (Stampata in Vinegia),
Descrizione: In 8° piccolo (15,5×10,4 cm); CCXXI (ma 219) cc. Legatura coeva in piena pergamena molle, qualche difetto e segno del tempo. Un leggerissimo alone,quasi invisibile, al margine alto delle ultime 6 carte e una e piccolissima perdita di carta all’angolo alto, praticamente irrilevante e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Ex-libris applicato al piatto interno anteriore che identifica l’esemplare come appartenuto alla celebre collezione del grande ingegnere aereonautico, imprenditore e pioniere dell’aviazione, Giovanni Battista Caproni che fu anche grande collezionista di libri e che nato ad Arco stabilì la sua residenza ed attività a Vizzola (Varese). Prima non comune edizione della traduzione italiana (la prima edizione latina fu stampata nel 1492) di questa celebre storia veneziana che ripercorre le vicende della città lagunare dalla sua fondazione nel 400 scritta dall’importante uomo politico, diplomatico, patrizio e letterato veneziano Bernardo Giustinian (1408-1490). La traduzione è opera del celebre umanista, traduttore, editore, poligrafo ed erudito piacentino, Lodovico Domenichi o Ludovico Domenichi (Piacenza, 1515 – Pisa, 29 agosto 1564). Il “De origine urbis Venetiarum rebusque eius ab ipsa ad quadringentesimum usque annum gestis historia, in 15 libri, fu pubblicato per la prima volta postuma solo nel 1492. Basandosi su due manoscritti nel cod. Cicogna 1809 della Biblioteca del Civico Museo Correr di Venezia, cartaceo di 410 cc., che contiene due versioni dello stesso testo. “Scritta da diverse mani, contiene anche parti autografe del Giustinian. Un appunto manoscritto del possessore ottocentesco del codice, E.A. Cicogna, ci conferma che la seconda versione è la copia di lavoro e la prima quella preparata per la stampa dal figlio Lorenzo e da Domenico Morosini, che la fecero revisionare (secondo precise indicazioni dell’autore contenute nel suo testamento) dai dotti umanisti Benedetto Brognoli e Giovanni Calfurnio. La prima redazione dovrebbe essere stata scritta nel 1477-81. L’opera, in 15 libri, narra le vicende della città dalle origini alla spedizione di Pipino e al dogado di Agnello Parteciaco. Basata su una vasta conoscenza della letteratura storica classica e di storici contemporanei come L. Valla e Biondo Flavio (che pure il G. critica più volte nel corso dell’opera, ma del quale aveva apprezzato la concezione di una storia come ricerca archeologica e ordinata disposizione delle fonti), l’opera è “il primo esempio nella storiografia veneziana di critica storica approfondita sulla base delle testimonianze superstiti” (Pertusi). Il metodo per valutare l’attendibilità dei testi usati (numerosi e attestanti il possesso di una vasta biblioteca, di cui purtroppo si sono perse le tracce, perché non citata nel testamento, ma che forse diede in lascito al monastero delle monache di S. Croce alla Giudecca) si basa sulla teoria del “probabilius”: giudicare i fatti alla luce di una valutazione oggettiva (“sequi probabiliora planioraque reddere”). La stessa scelta dell’excursus temporale da narrare (le origini della città) richiedeva una posizione critica di fronte a documenti antichi e spesso inattendibili (e di fronte a uno dei più famosi, quello della fondazione patavina della città nel 421, non ha esitazioni nel dichiararlo un’invenzione non adatta alla realtà storica dell’epoca). L’obiettivo dello storico non si restringe sulla sola Venezia, ma spazia sul mondo mediterraneo e sull’Europa altomedievale, finendo per tracciare una storia dell’Oriente e dell’Occidente dal V al IX secolo. Nei tre lunghi excursus su Goti (libri IV-VI), Longobardi (VII), Turchi e Saraceni (VIII e XI), inoltre, il G. va alla ricerca delle cause che hanno favorito il nascere e lo svilupparsi della città. L’attenzione al dato storico, pur supportato da un’abitudine retorica che con la storia era ancora strettamente interrelata (e che gli fa intessere la narrazione di umanistiche “orationes”), comprende lo studio della nas
Soggetto: VENEZIA STORIA VENETA STORIOGRAFIA TURCHI SARACENI